REGGIO EMILIA – Da quando è stata istituita, alla fine del 2019, la Commissione per la tutela dei minori promossa dalla Diocesi di Reggio e Guastalla non ha ricevuto segnalazioni di abusi. Fu istituita dal vescovo Massimo Camisasca seguendo le linee guida della Conferenza episcopale italiana. E’ presieduta da Maria Stella D’Andrea, medico legale, e ne fanno parte uno psicologo, uno psicoterapeuta, una pedagogista, un avvocato e un consulente canonico.
La Commissione ha lo scopo di promuovere la prevenzione e la tutela dei minori e in questi due anni si è occupata soprattutto della formazione degli educatori negli oratori. L’organo è incaricato anche di ascoltare e valutare le segnalazioni delle vittime di abusi. Il 29 ottobre scorso, ospite di Decoder, Camisasca rispose così alle nostre domande in merito. “Di segnalazioni ne avete ricevute? No. Quindi, in due anni, nessuno si è rivolto alla Commissione segnalando situazioni che meritavano di essere approfondite? No”.
Il Vescovo spiegò che la Commissione ha però sollecitato alcune persone a fornire chiarimenti su determinate vicende. “Persone che abbiamo sentito raccontare fatti. Li abbiamo convocati per chiedere ragione di questi fatti.
Queste vicende hanno avuto sviluppi? No, abbiamo ricevuto i chiarimenti che desideravamo. Quindi non sono stati necessari passi ulteriori? No”.
Il fatto che in oltre due anni nessuna segnalazione sia arrivata alla Commissione diocesana si presta a letture diverse. Forse, lo strumento messo in campo non è efficace, almeno da questo punto di vista. O forse, semplicemente, non c’erano abusi da segnalare. Siamo in ogni caso di fronte a iniziative molto diverse da quelle adottate dalla Chiesa francese e dalla Diocesi di Monaco di Baviera, che hanno incaricato commissioni indipendenti e studi legali di indagare sul fenomeno pedofilia in modo attivo, con approfondimenti che hanno preso in esame periodi di oltre 70 anni e si sono basati sulle testimonianze delle vittime.
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