Dal 12 a 19 dicembre a Cesenatico con le più prestigiose Università mondiali

Cesenatico capitale dell’impegno per la pace nei Balcani, pensando a una società diversa, migliore.
Il futuro dell’Europa, diceva Francois Mitterand, si gioca alle porte di Sarajevo. Nulla di più vero se si pensa che la penisola balcanica è stata crocevia dei fatti che hanno segnato l’apertura e la chiusura del Secolo Breve: dall’attentato che costò la vita al principe erede della corona d’Asburgo e diede fuoco ai cannoni della Grande Guerra alla dissoluzione della Jugoslavia con la scia di pulizie etniche e di rigurgiti nazionalistici.

Parlare di integrazione e di pace nei Balcani vuol dire parlare di pace nel mondo. E’ con questo spirito che dal 12 al 19 dicembre prossimi, all’Hotel Miramare di Cesenatico, si terrà “Creating territorial cooperation: the impact of intercultural dialogue and migration flows in South East Europe”, Winter school organizzato dall’Istituto per l’Europa centrale e balcanica in collaborazione con l’Università di Bologna con il patrocinio dell’Assemblea legislativa e della Giunta della Regione Emilia-Romagna, dell’Iniziativa Centro-Europea e grazie a partner come la New York University di Tirana, il Movimento europeo di Serbia, l’Università di Dubrovnik (Croazia) e l’Università delle Scienze e della Tecnologia di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). Soggetti tutti coinvolti nel Jean Monnet Network, programma della Commissione europea dedicato alla formazione.
Nei sei giorni di full immersion, 30 studenti provenienti da Albania, Serbia, Ucraina, Croazia, Montenegro e Italia si confronteranno con esperti e insegnanti sui temi del superamento dei conflitti etnici, la pacificazione interna e le migrazioni, fenomeni che dall’inizio degli anni ’90 hanno interessato la penisola balcanica.
“Vogliamo favorire il dialogo e la riconciliazione in aree profondamente divise, ma che hanno anche problemi di consolidamento della loro identità di fronte ai nuovi fenomeni globali, compresi immigrazione e coesione territoriale“, spiega il professor Stefano Bianchini, docente dell’Università di Bologna e organizzatore della Winter school di Cesenatico.
I 30 studenti sono stati scelti su una platea di 109 aspiranti attraverso una selezione fatta dalle diverse Università che partecipano al progetto.

Auguri di buon lavoro e sostegno all’iniziativa arrivano da Assemblea e Giunta regionale. “Viviamo in una società complessa: ‘Creating territorial cooperation’, progetto sostenuto e patrocinato dall’Assemblea legislativa regionale, vuole far sì che cultura, istruzione, conoscenza e confronto sulla propria storia e rispetto delle diverse culture siano la base della crescita e della formazione per i ragazzi in modo fa farne adulti e cittadini responsabili”, spiega Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna.

Sulla stessa linea l’Assessore regionale al Turismo Andrea Corsini per il quale: “È un’iniziativa che consente ai ricercatori della Winter school, impegnati nello studio dei processi di riconciliazione, cooperazione territoriale e interculturalità, di entrare in contatto con la nostra regione e in particolare con la Romagna. Un’area che costituisce un eccellente case-study internazionale particolarmente utile per la macroregione adriatico-ionica da cui gli studenti provengono, e con cui la Regione è impegnata con progetti europei. La scuola internazionale, giunta alla sua 24° edizione, rientra già di per sé nella promozione turistica delle eccellenze della Romagna in quanto espressione del turismo convegnistico, anche dal punto di vista della preservazione delle culture come valore turistico e di conoscenza reciproca. E mette a disposizione dei giovani il nostro modello economico e sociale, focalizzando l’attenzione sui temi dell’accettazione della diversità e inclusione, del dialogo tra differenti culture che hanno fatto dell’Emilia-Romagna la regione che è oggi”

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