Cronaca

'Ndrangheta, liberato l'immobile occupato dal clan Gallico

Era stato destinato a sede del commissariato di Polizia. Nonostante la confisca, nello stabile viveva ancora Giuseppina Morgante, 92 anni, che sta scontando una condanna all'ergastolo

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PALMI - Da casa del clan a sede del commissariato di Polizia. È stato liberato questa mattina l'immobile confiscato al clan di 'ndrangheta dei Gallico.

Nello stabile, quattro piani per un totale di 2mila metri quadri, abitava ancora, nonostante la confisca, Lucia Giuseppa Morgante di 92 anni. La donna sta scontando agli arresti domiciliari una condanna all'ergastolo in considerazione delle sue condizioni di salute. Con lei occupava l'immobile il figlio Carmelo Gallico, di 43 anni. "Inamovibile", secondo i numerosi certificati medici con i quali la vedova del defunto capomafia Antonio Gallico aveva fatto ricorso al Tar contro lo sfratto dalla palazzina

A eseguire lo sgombero personale della polizia di Stato, dei carabinieri, della Guardia di finanza, della Polizia municipale e dell'Asp. Ora l'immobile è stato destinato a sede del commissariato di Polizia.

Per testimoniare l'attenzione e la vicinanza dello Stato alla città di Palmi, erano presenti allo sgombero sindaco e prefetto. "La restituzione alla collettività degli ingenti patrimoni confiscati alla criminalità organizzata, frutto di attività illecite, di violenza e di sopraffazione, costituisce un obiettivo primario dello Stato", ha detto il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari. "Non solo perché l'aggressione ai patrimoni mafiosi si è rivelata uno strumento efficace, ma anche per l'alto valore simbolico che assume con la loro destinazione a scopi sociali e istituzionali".

L'immobile era stato assegnato dall'Agenzia dei Beni confiscati alla Polizia di Stato lo scorso 10 luglio, alla presenza del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Che, in occasione della sua visita a Palmi, aveva definito intollerabile la presenza dei due appartenenti al clan nell'immobile confiscato.