Cronaca

Migranti, sindaco pd scrive a Salvini: " Rimandi a casa la madre dei violentatori"

A Vallefoglia, nel Pesarese, la storia del rimpatrio impossibile di una donna marocchina, irregolare e destinataria di un provvedimento di espulsione, i cui due figli maggiori sono stati condannati per uno stupro di gruppo a Rimini

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È irregolare,è destinataria di un provvedimento di espulsione, non ha un lavoro, vive da anni in una casa a spese del Comune e soprattutto è la madre di due ragazzi arrestati e condannati per uno stupro in spiaggia a Rimini ai danni di una turista polacca e di una transessuale peruviana. Sana Allam è marocchina ed ha avuto notificato più volte il provvedimento di espulsione dall'Italia ma lo ha sempre ignorato e nessuno ha avviato le procedure per il rimpatrio nonostante il Marocco sia uno dei soli quattro Paesi con i quali l'Italia ha un accordo.

Il marito della donna, Mohammed Louennous, è stato rimandato a casa tre mesi fa ma lei proprio non si riesce a rimpatriarla. Per questo, paradossalmente, il sindaco del Pd di Vallefoglia, piccolo centro in provincia di Pesaro, Palmiro Ucchielli, ha scritto una lettera al ministro dell'Interno Matteo Salvini invitandolo a "fare il suo mestiere" per rimandare in Marocco la donna. "Deve espellere questa donna clandestina dal territorio - scrive il sindaco - La signora Sana Allam deve essere rimandata nel suo Paese per il bene dell'Italia e della sua famiglia che così si ricongiunge in Marocco".

La famiglia marocchina vive da anni a Vallefoglia ed è sempre stata sostenuta economicamente dal Comune che si fa carico anche delle spese di alloggio. Oltre i due ragazzi maggiori condannati lo scorso febbraio a 9 anni e 8 mesi di carcere per lo stupro di gruppo di una ragazza a Rimini la scorsa estate (a 16 anni è stato invece condannato il congolese Butungu, ritenuto il capo della banda), la donna ha altri due figli minori. E questo potrebbe essere un ostacolo al rimpatrio, ma la prefettura di Pesaro ha comunque emesso un provvedimento di espulsione nei suoi confronti. Sana Allam - spiega il sindaco - aveva un mese di tempo per decidere se portare i due figli più piccoli con sé in Marocco e ricongiungersi con il marito oppure se lasciarli in Italia. In tal caso sarebbero stati affidati ad una comunità di accoglienza per minori.

Il sindaco Ucchielli ci ha provato anni fa con la forza della persuasione offrendo la disponibilità del Comune a pagare le spese di viaggio e a dare persino una somma alla famiglia, ma nel 2014 il tribunale dei minorenni bloccò l'iter di rimpatrio. Ora, dopo l'ennesima notifica del provvedimento di espulsione, il sindaco Pd si appella al ministro Salvini. "Ci pensi lui ad espellere la madre dei violentatori".