Cronaca

Riace, scivolone di Salvini: un prestanome della 'ndrangheta per contestare il sindaco Lucano

Per il vicepremier è il "cittadino modello" che svela i presunti segreti del comune simbolo dell'accoglienza, ma nel 2015 è stato condannato dalla Cassazione
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Per Matteo Salvini è il "cittadino modello" in grado di svelare i presunti segreti del modello Riace, per la magistratura è un prestanome.  Brutto scivolone social per il ministro dell'Interno. Per nulla contento della manifestazione che sabato ha visto sfilare per le strade di Riace oltre 6mila persone in solidarietà con sindaco sospeso Mimmo Lucano, da martedì ai domiciliari per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e abuso d'ufficio, Salvini non ha esitato a manifestarlo su Facebook.


"Qualche migliaio di persone di sinistra, tra cui Laura Boldrini, ha manifestato solidarietà al sindaco di Riace finito ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Quando scoppiò il caso Diciotti, l'Anm difese il pm tuonando 'basta interferenze', mentre Mattarella ricordò che 'nessuno è al di sopra della legge'. Ora diranno le stesse cose?" ha scritto il ministro, postando a corredo un video, nell'ultima settimana divenuto cavallo di battaglia della destra contro le politiche di integrazione. Nel filmato - pubblicato nel 2016 su uno sconosciuto blog calabrese con tanto di bannerone che invita "Guarda e condividi" - un uomo si lamenta di Lucano, lo accusa di sperperare le risorse del Comune per i migranti e di aver abbandonato le famiglie di Riace.
Peccato che Pietro Zucco, questo il nome del cittadino riacese preso a modello sia stato arrestato come prestanome del clan Ruga Metastasio e poi condannato nel 2015 dalla Cassazione. Per gli investigatori che nel 2011 gli hanno stretto le manette ai polsi, Zucco, con la cooperativa di cui era rappresentante legale, avrebbe permesso a Vincenzo Simonetti di continuare a gestire la cava che gli era stata sequestrata. E Simonetti per la Guardia di Finanza è uno degli uomini di punta del clan Ruga. All'epoca, in zona la vicenda ha fatto scalpore. Zucco è ex vicesindaco di Riace, espressione di quella maggioranza che Lucano tre mandati fa ha spedito all'opposizione e la notizia del suo arresto è stata pubblicata da tutta la stampa locale, con tanto di foto a corredo. Avrebbe dovuto esserne a conoscenza anche l'entourage del ministro dell'Interno, se è vero - come dicono in paese - che Zucco oggi gravita attorno alla locale sezione di "Noi con Salvini".

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Allo stesso modo, nessuno sembra aver detto al ministro che Zucco, trasformato in portavoce della sua comunità, in paese non è esattamente ben visto. In tanti infatti ricordano che proprio nel periodo in cui era amministratore del Comune, l'ex vicesindaco gestiva anche il noto ristorante la Scogliera di proprietà di boss Cosimo Leuzzi, poi confiscato dalla Dda e affidato al Comune di Riace. In più, in paese non c'è chi neghi che Zucco detesti Lucano. Tutte notizie che in tanti hanno riportato sotto il post di Salvini, interrompendo il consueto rosario di commenti entusiastici. Ma per adesso dal ministro nessuna risposta.

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