Cronaca

Caso Battisti, esposto penalisti contro Bonafede: nel suo video Battisti esibito "come un animale". Il ministro: "Nessuno show, solo un tributo a polizia"

 Il ministro Bonafede in divisa nella foto pubblicata nella pagina Facebook della polizia penitenziaria (ansa)
Rivelata identità di un agente. Il cardinale Becciu: "Non risvegliare istinti forcaioli". Sull'arrivo show dell'ex latitante la presa di posizione del Vaticano. Imbarazzo tra le forze dell'ordine. Rossomando (Pd), chiede spiegazioni. Esposto delle Camere Penali: "Mostrato come un animale allo zoo"
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ROMA. L'arrivo in Italia di Cesare Battisti dopo l'arresto in Bolivia trasformato in uno show e il video diffuso dal ministro Bonafede continuano a scatenare polemiche e a creare imbarazzo. Due giorni dopo lo sbarco a Ciampino dell'ex latitante arriva una presa di posizione netta e dura anche del Vaticano. Per il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, "In Italia abbiamo una cultura giuridica di primo grado, non possiamo risvegliare nella gente certi istinti forcaioli". Becciu, che dice di avere "sofferto" quando ha visto le immagini del rientro di Battisti, ha aggiunto che "chi sbaglia merita la condanna, la deve espiare ma come persona merita rispetto".

Ma è anche il video con lo sbarco show a Ciampino dell'ex latitante in fuga Cesare Battisti, divulgato dal trionfante ministro della Giustizia sta creando notevole imbarazzo tra i poliziotti perché mostra in volto anche agenti che non dovrebbero mai apparire. Nel video si distingue in particolare il comportamento di un agente che, accorgendosi della telecamera che si gira verso di lui, si copre il volto con una sciarpa: si può quindi ipotizzare che si trattasse di un agente sotto copertura.

"Una giornata che difficilmente dimenticheremo!": il video-spot di Bonafede su Battisti


Una vicenda, quella dell'identità rivelata di un agente, che non è passata inosservata in Parlamento. La vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, del Pd, ha già depositato un'interrogazione al governo chiedendo "se il ministro abbia valutato l'opportunità di diffondere tale video alla luce delle evidenti ragioni di sicurezza e protezione che dovrebbero essere garantite ai poliziotti penitenziari impiegati in un servizio così delicato; se tra gli uomini ripresi vi fossero anche appartenenti al G.O.M., reparto della polizia penitenziaria che svolge il delicato compito della custodia di pericolosi detenuti mafiosi e terroristi; se la pubblicazione del video non abbia esposto poliziotti penitenziari e agenti della polizia a rischi per la loro sicurezza e incolumità". 

Daniele Tissone, segretario del Silp, il sindacato dei poliziotti della Cgil, ricorda che "è necessario attenersi alla riservatezza di chi svoge un lavoro difficile e delicato come quello delle forze di polizia". E aggiunge che "una Repubblica forte applica le leggi e rispetta le regole e le procedure anche davanti al più orribile criminale. E non ha bisogno di spettacolarizzazione". 

"Per il ministro della Giustizia è stato uno show, per gli agenti un danno. Il video - dice Andrea Maestri di Possibile - è davvero al di là di ogni umana decenza, sarà necessario presentare un'interrogazione parlamentare per chiedere spiegazioni al Guardagisilli. Il ministro ha messo a repentaglio la sicurezza di agenti sotto copertura, ironia della sorte quelli che il Movimento 5 Stelle dice di voler adeguatamente tutelare. Quel video è un errore indipendentemente dal fatto che riprendesse o meno un agente sotto copertura: è un danno anche se rivela semplicemente l'identità di chi lavora sulla strada, perché ne compromette la sicurezza e il possibile impiego in attività come i pedinamenti".
 

La Camera Penale di Roma ha annunciato che presenterà un esposto in procura. Il video, pubblicato ieri dal profilo Facebook del ministro, riprende infatti le varie fasi dell'arrivo di Cesare Battisti comprese le procedure di fotosegnalamento effettuato negli uffici della Questura della Capitale, e quelle relative alle impronte digitali. Il sindacato dei penalisti chiederà di verificare se violi "il divieto di pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica" e quella che prevede sanzioni a carico di chi non adotti "le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità". Il presidente della Camera Penale di Roma, Cesare Placanica, spiega a Radio Capital che l'esposto sarà presentato per "ragioni legali ed etiche. I diritti si rispettano per tutti, anche e soprattutto per chi non li merita. Che non può essere esposto come un animale allo zoo". 
 
Durissimo anche il Garante nazionale dei detenuti, che "confida, sulla base della più volte affermata volontà del ministro della Giustizia del pieno rispetto della dignità di ogni persona, che si provvederà a rimuovere tali video", e ricorda che "epiteti, frasi e immagini che puntano ad acquisire consenso attraverso il ricorso a un linguaggio del tutto estraneo a quello del costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale e di tensione di cui il Paese non ha certamente bisogno".

La replica del Guardasigilli: "Nessuno show, ma un tributo alla polizia"

"Nessuno show, il video aveva il fine di dare un tributo alla polizia. Chi mi conosce sa che il mio è un lavoro che non ha un approccio teso a spettacolarizzare. Rispetto le critiche ma il video non aveva questo scopo". Lo ha detto il ministro della Giustizia Bonafede dopo la riunione con Luigi Di Maio e alcuni ministri M5s  a proposito delle polemiche nate dal video sull'arresto di Cesare Battisti. "Effettivamente la musica non è piaciuta neanche a me" ha però aggiunto.