Cronaca

Migranti, i dati del Viminale: "In Libia le 393 persone soccorse ieri"

(ansa)
Salvini: "La collaborazione funziona. Meno partenze, meno morti, la nostra linea non cambia". La denuncia di Open Arms: "Visto che le nostre operazioni sono coordinate dalla Guardia costiera abbiamo dei complici..."
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Recuperati nella giornata di domenica 20 gennaio e portati indietro dalla Guardia Costiera libica 393 migranti. Il Viminale spiega che 143 sono stati riportati a Tripoli, 144 a Misurata e 106 ad al-Khoms. "La collaborazione funziona- commenta il ministro dell'Interno, Matteo Salvini - gli scafisti, i trafficanti e i mafiosi devono capire che i loro affari sono finiti. Meno partenze, meno morti, la nostra linea non cambia". Linea condivisa dal collega di governo Luigi Di Maio: "Abbiamo richiamato la guardia costiera libica - dice parlando a Rtl 102,5 - perché ci aspettiamo da loro i salvataggi in mare".
Dal primo gennaio i migranti sbarcati in Italia sono 155, lo scorso anno, nello stesso periodo, erano 2.730. Lo rende noto il Viminale con un report aggiornato al 21 gennaio. I migranti arrivati in Italia, secondo la nazionalità dichiarata al momento dello sbarco, segnala il Viminale, provengono prevalentemente dal Bangladesh, e dall'Iraq, rispettivamente 57 e 38; 31 dalla Tunisia, 13 dall'Iran e 9 dall'Egitto. Due migranti sono arrivati da ognuno dei seguenti paesi: Sudan, Russia, Pakistan. Un solo migrante è arrivato dal Gambia.

Le reazioni al bilancio del Viminale non si fanno attendere. In un comunicato Unicef esorta i governi europei a concordare un approccio regionale per proteggere meglio i bambini rifugiati e migranti, che continuano ad affrontare gravi pericoli e violazioni dei loro diritti fondamentali durante pericolosi viaggi in mare e all'arrivo in Europa. L'agenzia Onu stima infatti che circa 400 bambini rifugiati e migranti - una media di 29 bambini al giorno - siano arrivati sulle coste di Grecia, Italia e Spagna solo durante le prime due settimane di gennaio.

"I bambini sopportano viaggi particolarmente pericolosi a causa del gelo e delle acque agitate durante i mesi invernali - sottolinea l'Unicef -. Dalle notizie dello scorso fine settimana risulta che circa 170 persone siano morte o scomparse in due diversi naufragi nel Mediterraneo. Secondo alcune segnalazioni, a bordo c'erano bambini e una donna in gravidanza".

La ong spagnola Open Arms torna invece sulla gestione dei naufragi delle ultime ore e sostiene che "i soccorsi affidati alla Guardia costiera libica non sono tali, ma piuttosto respingimenti, che sono vietati". Quanto alle iniziative messe in atto per contrastare il lavoro delle ong denunciano inoltre: "Le ong vanno eliminate perché sono dei testimoni". Veronica Alfonsi, coordinatrice della sede italiana di Proactiva Open Arms aggiunge: "Tutte le inchieste sulle ong si sono concluse in un nulla di fatto. Oltretutto, vorrei anche ricordare che fino ad oggi il coordinamento di tutte le operazioni fatte dalle ong è sempre stato attuato dalla Guardia costiera italiana. Se siamo scafisti, allora loro sono complici?...".