Cronaca

La Sea Watch 3 in porto a Catania, concluso lo sbarco dei 47 migranti

(afp)
Saranno trasferiti in centri siciliani in attesa di essere redistribuiti negli 8 Paesi che hanno accettato di accoglierli. Esposto di Legal team contro Salvini: "Ancora sequestro di persona"
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SIRACUSA - Si è concluso a Catania lo sbarco dei 47 migranti soccorsi dalla Sea Watch 3 e il pullman ha lasciato il porto in direzione Messina. Lo sbarco era iniziato in mattinata fra gli applausi dell'equipaggio, e il tweet della ong: "Siamo contenti, è finito il calvario". Appena finite le manovre di attracco nel molo di Levante, i migranti a bordo hanno festeggiato l'arrivo a Catania abbracciandosi. I 15 minorenni a bordo, per i quali verrà subito nominato un tutore legale, sono stati portati in una comunità a Catania, i maggiorenni nell'hotspot di Messina dove resteranno in attesa di essere redistribuiti negli altri Paesi europei che hanno accettato di accoglierne una quota.


"Ci chiedono: dove siamo?"

"I primi a scendere sono stati i 15 minorenni. Ci hanno chiesto dove fossero. Abbiamo mostrato una cartina e detto loro che erano a Catania, con i nostri mediatori", ha detto il presidente regionale della Croce Rossa Luigi Corsaro. "Le loro condizioni fisiche - ha aggiunto - non destano particolare preoccupazione. Sicuramente il problema più importante è quello psicologico di persone che per giorni sono stati a bordo in attesa".

A bordo della nave è salita la Finanza. Anche la Mobile e la Capitaneria di porto saranno coinvolte nelle indagini di routine  disposte dalla Procura di Catania secondo "un protocollo consolidato nel tempo". Saranno eseguiti "accertamenti di rito", come quelli amministrativi e l'identificazione di eventuali scafisti. Appare invece escluso il sequestro.

Erano le 5.30 del mattino quando la nave è finalmente riuscita a partire dalla rada di contrada Targia a Siracusa dove era all'ancora da 5 giorni in attesa di sapere dove sbarcare i 47migranti soccorsi nel Mediterraneo il 19 gennaio. La nave, che aveva ricevuto l'indicazione del porto ieri pomeriggio, era stata bloccata da un guasto al verricello dell'ancora che è stato riparato nella notte. Il comandante aveva chiesto di posticipare la partenza di qualche ora per far riposare l'equipaggio ma la Capitaneria di porto di Siracusa ha dato ordine di salpare immediatamente, con la scorta di due motovedette della Finanza.

"Una decisione politica"

Ma la vicenda della Sea Watch potrebbe non finire qua. Non è passata inosservata la scelta del Viminale di dirottare la nave a Catania dopo che, per tutto il giorno, la Prefettura di Siracusa aveva organizzato lo sbarco previsto nel porto rifugio per poi trasferire i migranti in bus. Lo sbarco a Catania sposta la competenza giudiziaria e ieri sera Matteo Salvini ha ribadito di augurarsi che "ad attendere a Catania la nave ci sia un procuratore che voglia indagare sul comportamento di questa Ong". Una strategia che non è passata inosservata neppure alla stessa Ong che commenta su Twitter: "Dobbiamo andare a Catania. Ciò significa che dobbiamo allontanarci da un porto sicuro, verso un porto dove c'è un procuratore noto per la sua agenda sulle ong che salvano in mare. Se questa non è una mossa politica non sappiamo cosa sia. Speriamo per il meglio ma ci aspettiamo il peggio".
 

Le posizioni delle procure

Dunque la aperta e irrituale sollecitazione di un'inchiesta che adesso finisce nelle mani di un magistrato, il procuratore Carmelo Zuccaro che, oltre ad essere colui che aveva chiesto l'archiviazione delle accuse per Salvini relative al caso Diciotti, non ha mai fatto mistero delle sue posizioni anti Ong, essendo stato il primo ad aprire un'inchiesta (che in due anni non ha mai portato a nulla) sulle presunte complicità tra Ong e trafficanti.

Il suo collega di Siracusa Fabio Scavone, che all'arrivo della Sea Watch 3 in rada a Siracusa aveva aperto un fascicolo, non aveva rilevato la sussistenza di alcun reato a carico del comandante. Adesso la valutazione passa a Zuccaro che, dopo lo sbarco, farà certamente salire la polizia giudiziaria a bordo. Il Comandante Jerome Petersen e l'intero equipaggio saranno sentiti nelle prossime ore dalla Procura di Catania ma al momento sembra escluso il sequestro dell'imbarcazione, deciso invece in passato per la Aquarius e la Open Arms.

Matteo Salvini, a "Porta a Porta", va comunque all'attacco: "Non mi sostituisco ai giudici ma mi risulta che ci siano più elementi di irregolarità nella Sea Watch: col mare in tempesta invece di andare in Tunisia sono venuti in Italia. Quanto meno strano". Salvini interviene in merito all'ipotesi del possibile sequestro della nave.il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli dai microfoni di "Radio anch'io" ribadisce che la Sea Watch "non ha rispettato il diritto marittimo. È normale che una ong vada nel mare libico decidendo a cavoli propri e invece di portare i migranti in Tunisia dove si trova il porto sicuro più vicino si diriga verso nord in Sicilia per cercare pubblicità? Ti devi coordinare con la Guardia costiera". Toninelli si dice quindi d'accordo sull'eventuale sequestro. Sul tema sbarchi spiega: "Siamo gente per bene, e stiamo creando una norma che inibisca l'ingresso delle Ong per ordine pubblico", ma "non si tratta di un blocco navale".

Catania, la Sea Watch arriva al porto. Festa e abbracci a bordo

L'esposto contro Salvini: "Sea Watch come Diciotti"

Mentre la procura di Siracusa è stata invitata a esplorare le ipotesi di attentato alla costituzione, abuso in atti di ufficio, sequestro di persona, violenza privata, tortura a carico del ministro dell'Interno Matteo Salvini sul caso della motonave Sea Watch: a chiederlo è un esposto, partito formalmente da Torino, dell'associazione 'Lasciateci entrare' e di un gruppo di avvocati del Legal Team italia. Tra i firmatari compare anche l'europarlamentare Eleonora Forenza.