Cronaca

Latte, cresce la tensione alla vigilia del vertice a Roma: bomba inesplosa e scritte nel Nuorese

(ansa)
Ordigno davanti alla sede elettorale: "No voto per i pastori"
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Un involucro incastrato tra le alette della persiana: era un ordigno artigianale, ma difettoso. È stato ritrovato ieri mattina a Torpè (Nuoro), grazie alla segnalazione di un passante nella parte retrostante di un piccolo edificio dove si allestiscono da anni i seggi elettorali del paese. Attorno le scritte di rivendicazione color nero e in stampatello: "No al voto", "No al voto per i pastori sardi".

L'appuntamento elettorale è imminente: domenica 24 in Sardegna si vota per le elezioni regionali e dal 7 febbraio vanno avanti le proteste dei pastori per il prezzo del latte di pecora (55 centesimi) considerato troppo basso. Una delle minacce dei giorni più caldi – sui social network e nei presidii territoriali -è stata proprio quella di bloccare il corretto svolgimento del voto. In altri paesi dell'interno, come a Pattada - nel Sassarese – allevatori e altri cittadini solidali hanno riconsegnato per protesta le tessere elettorali in municipio. Il ritrovamento della bomba inesplosa è considerato un segnale dell'escalation di tensione alla vigilia del tavolo di trattativa di domani al Viminale. Un incontro che dovrebbe tirare le fila dopo la prima ipotesi di accordo stilata a Cagliari sabato scorso (con un prezzo fermo a 72 centesimi), bocciata da associazioni di categoria e pastori che ieri hanno approvato la controposta degli 80 centesimi a litro.

La bomba ritrovata era ad alto potenziale, si è scoperto dopo l'intervento del Commissariato di polizia di Siniscola, dei vigili del fuoco e degli artificieri – e se esplosa avrebbe potuto distruggere la palazzina e coinvolgere eventuali passanti. Il cartoccio avvolto con del nastro isolante conteneva gelatina da cava, aveva una lunga miccia che scendeva dalla finestra, ma era probabilmente difettosa. In queste ore le Forze dell'ordine stanno eseguendo tutti gli accertamenti, nonché valutando i video di alcune telecamere che potrebbero aver immortalato movimenti di auto e persone. L'edificio si trova nella parte alta del paese – nel quartiere Villanova in periferia - una zona poco trafficata in cui chi ha posizionato la bomba e realizzato le scritte a terra e sul muro ha potuto agire probabilmente indisturbato. Altre scritte inneggianti al ricorso alle schede bianche sono state trovate lungo la strada che porta sempre da Torpè al paese vicino Lodè. Si valuta se siano state tracciate dalla stessa mano.

Per domani alle 12 è stato convocato il tavolo della filiera del latte al ministero dell'Agricoltura dal ministro Gian Marco Centinaio e il pressing dei pastori non si ferma. Stamane un'autocisterna del caseificio Tuveri di Guspini (Sud Sardegna) è stata bloccata nel Sulcis-Iglesiente, sulla strada provinciale che collega Sant'Antioco a Tratalias: quattro uomini incappucciati, sbucati dagli alberi a bordo strada in cui si erano nascosti, hanno costretto l'autista a fermarsi e poi a versare sull'asfalto il carico di circa 4mila litri di latte. La situazione della Sardegna è anche stata esaminata oggi nell'Oristanese in una riunione dei quattro questori dell'isola.
"Ci sarà un nuovo tavolo. Siamo testoni e cerchiamo un'intesa. Conto che si alzino tutti soddisfatti: poi se c'è bisogno di qualche giorno in più ci lavoreremo ancora qualche giorno". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a Carbonia, per una iniziativa elettorale, insieme al candidato presidente Christian Solinas.
Stamane in un'audizione alla Camera il presidente uscente del Consorzio di tutela del pecorino romano, Salvatore Palitta ha fornito i dati ufficiali della produzione. "Il Consorzio non è responsabile dell'eccesso di produzione perché non puo' impedire la libertà d'impresa: i caseifici decidono autonomamente", ha dichiarato Palitta aggiungendo che la vertenza di questi giorni "è stata costruita ad arte", "un'operazione mediatica per colpire sia il prodotto che il consorzio".