Cronaca

Protesta del latte: assalto a cisterna nel Nuorese e nel giorno delle Regionali molti pastori disertano i seggi

Le proteste dei pastori sardi in Gallura: latte versato sulla Statale 131 (ansa)
In due, incappucciati e con i fucili, hanno fermato il camion e costretto l'autista a versare il prodotto che trasportava. Massima allerta delle forze dell'ordine. Sedici avvisi di garanzia per i blocchi stradali e del porto di Arbatax. Molti allevatori hanno restituito le schede elettorali
1 minuti di lettura
NUORO - Nessuna tregua dei pastori che protestano per il prezzo del latte anche il giorno delle elezioni regionali in Sardegna. Intorno alle 8.30 un camion cisterna che trasportava latte ovino appena munto è stato bloccato nei pressi di Orune, nel Nuorese. Due uomini con i volti coperti e armati di fucile hanno costretto l'autista del camion, diretto al caseificio dei Fratelli Pinna di Thiesi (Sassari), a uscire dall'abitacolo e a sversare il latte sull'asfalto della Statale 389. Poi sono fuggiti. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri: è la prima volta che si usano armi dall'inizio della rivolta.

La protesta degli allevatori nei confronti delle grandi aziende e cooperative che comprano il latte di pecora a 55 centesimi il litro era iniziata nei primi giorni di febbraio e via via ha preso corpo: blocchi del traffico, stop ai mezzi pesanti degli autotrasportatori del latte e prodotto buttato in strada. Succesivamente si sono verificati danneggiamenti a caseifici e accerchiamenti violenti. L'intervento del ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, aveva portato a una prima intesa: latte venduto dagli allevatori a 72 centesimi il litro. Le proteste perà, spesso aggressive, non si sono fermate. In queste ore la Procura di Nuovo ha fatto partire i primi dieci avvisi di garanzia per i blocchi stradali. La Procura di Lanuesi ha avviato un procedimento giudiziario nei confronti di sei persone (ora indagate) per il blocco al porto di Arbatax e ha aperto altri tre fascicoli contro ignoti per episodi avvenuti in Ogliastra.


In queste ore le prefetture di Nuoro, Sassari e Cagliari hanno allestito un controllo maggiorato sul territorio e soprattutto ai seggi, ma la situazione è tranquilla. Le proteste minacciate nei giorni scorsi, di iniziative di disturbo del voto, non ci sono state. In molti centri, però, la vertenza del latte fa sentire il suo peso sulle elezioni regionali.


A Sindia, nel centro della Sardegna, un gruppo di pastori con le loro famiglie hanno disertato le urne dopo che alcuni giorni fa avevano consegnato le schede elettorali in Comune al sindaco Luigi Daga. Solo in pochi questa mattina sono andati a riprenderle per recarsi alle urne. Anche nel Comune di Oschiri, cittadina al confine tra la Gallura e il Logudoro, solo alcuni  dei pastori che la settimana scorsa avevano consegnato le schede elettorali al sindaco Piero Sircana, le hanno richieste indietro oggi per votare. A Siniscola oltre un centinaio di allevatori le hanno riconsegnate in Comune. La tensione è come sospesa nell'aria in attesa della riunione di martedì prossimo a Sassari, dove il prefetto Giuseppe Marani, nominato commissario della filiera, terrà in mattinata il primo incontro del tavolo tecnico per il prezzo del latte.