Cronaca

Atleti africani ammessi alla maratona di Trieste dopo l'esclusione: Il patron: "Era una provocazione"

Dietrofront dell'organizzazione, pioggia di reazioni dopo la decisione iniziale. La reazione sui social: "Boicottateli"

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ROMA. "Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato ieri, inviteremo anche atleti africani. Lo ha annunciato in una nota il patron del Trieste Running Festival, Fabio Carini. Ma le polemiche della giornata sono ancora infuocate.

Gli atleti africani erano infatti stati esclusi dalla maratona. Suscitando reazioni nel mondo politico e sui social. E anche dalla Federazione Italiana Atletica leggera: "Siamo la federazione che applica già uno ius soli molto avanzato, dove l'uguaglianza e il rispetto sono l'assoluta normalità. Vigileremo con la massima attenzione, verificando i fatti e le motivazioni" dice Fabio Pagliara, segretario generale della Federazione rispetto alla decisione degli organizzatori di Trieste Running Festival di non ingaggiare atleti africani. Pagliara ha anche fatto sapere di aver già chiesto alla sezione Fvg una relazione sull'accaduto e che, "anche su sollecitazione del Coni, in queste settimane si sta lavorando per una "rivisitazione del ruolo degli agenti". Nel frattempo la Federazione avrebbe aperto un fascicolo sulla decisione degli organizzatori giuliani. 

Numerose le reazioni politiche e il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni annuncia anche di voler portare il caso in Parlamento con una interrogazione al governo: "Senza vergogna. Se non lo avessi letto sui giornali stenterei a crederci. Ad una maratona a Trieste non verranno ingaggiati atleti di origine africana. Succede non nel Mississipi degli anni '50 bensì nel 2019 in una città capitale della cultura mitteleuropea, Trieste. Ci auguriamo che al più presto il governo risponda all'interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni in Parlamento".

Maratona Trieste vietata agli atleti africani, l'organizzatore: "Diciamo no solo a professionisti sfruttati"



"La decisione di escludere gli atleti di colore dalla maratona della Trieste Run Festival è una macchia per l'Italia nel mondo" afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro. E sul caso interviene anche Fatou Boro Lo, candidata per Europa Verde alle Europee nella circoscrizione Nord Est: "Come cittadina italiana di origine straniera denuncio con forza questa gravissima discriminazione e mi mobiliterò per contrastarla con ogni mezzo consentito dallo stato di diritto".

 "Il 27 aprile del 1994, esattamente 25 anni fa, si svolsero per la prima volta nella storia del Sudafrica elezioni libere e aperte a tutta la popolazione. Segnavano la fine dell'apartheid. Non avremmo mai pensato che, esattamente 25 anni dopo, una nuova ma altrettanto odiosa forma di 'apartheid' si potesse ripresentare in Italia, nel civile Friuli Venezia Giulia". Lo afferma Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa. E di "esclusione dal sapore razzista parla Debora Serracchiani, deputata del Pd e già governatrice della regione Friuli Venezia Giulia.

Sul caso interviene anche il sottogretario con delega allo sport Giancarlo Giorgetti: "Sbagliato escludere  gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il malessere esploso a Trieste nasconde l'ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo gli scafisti dello sport. Aprirò subito un'indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza".

Di follia parla il vicepremier Di Maio: "E' giusto combattere lo sfruttamento dei corridori africani, il professionismo è professionismo sempre e come tale deve essere retribuito, ma non è così che si fa, non è escludendoli da una gara che si combatte il problema. Anzi, così il problema si aggrava e la vicenda in sè per come sta emergendo rasenta la follia".

Intanto sui social esplode la protesta. "Che schifo", "Vergogna", "Psicopatici. Bisogna fermarli, questi ci trascinano nel baratro". Da Facebook a Twitter, sono centinaia i messaggi di condanna postati per tutta la mattinata. "A Trieste si corre la maratona ma senza Africani, Buon 1938 a tutti", scrive qualcuno e ancora: "A Trieste si inaugura la maratona razziale"; "Boicottiamo la competizione e i suoi sponsor". 

Arriva anche la presa di posizione degli organizzatori dell'evento: l'associazione sportiva affiliata ASI Miramar Trieste, in collaborazione con il comitato regionale ASI Friuli Venezia Giulia. Così il presidente Fabio Carini: “Gli atleti del Kenya e del Nord Africa pedine di manager sfruttatori senza scrupoli. Questi atleti sono sottopagati  e trattati in maniera indecente rispetto a quello che è il loro valore reale. Questo poi va a discapito di atleti italiani ed europei che chiaramente rispetto al costo della vita non possono essere ingaggiati, perché hanno costi di mercato" Fabio Carini ha inoltre aggiunto che, in base alle norme del regolamento, possono partecipare atleti di qualsiasi nazionalità senza alcuna discriminazione e senza alcun coinvolgimento di “manager”. L’ASI nell’apprendere le dichiarazioni del proprio dirigente esprime il suo apprezzamento per la denuncia pubblica di un mercimonio e di uno sfruttamento di atleti africani, e non solo, di altissimo valore.  L’ASI sosterrà qualsiasi iniziativa che scaturirà da questa denuncia, atta a modificare regole e norme che lasciano spazio di azione a persone senza scrupoli.