Cronaca

Decreto sicurezza bis, Salvini non indietreggia e affronta l'Onu: "E' da scherzi a parte"

E per i 47 migranti della Sea Watch nessuna soluzione. Le chiese evangeliche offrono il loro aiuto

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Salvini non indietreggia di un passo. Risponde a muso duro all'Onu invitandolo a occuparsi del Venezuela piuttosto che chiedere al governo italiano di ritirare il decreto sicurezza bis e insiste nel voler approvare domani in consiglio dei ministri le ulteriori norme contro le Ong. "Un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini per il decreto sicurezza, fa ridere, è da scherzi a parte".

E ancora il vicepremier ribadisce ai giornalisti a margine di un incontro elettorale: "Come ministro dell'Interno  ho detto 'costi quello che costi questo barcone non attracca e questi immigrati non scendono. Perché altrimenti non esiste più la legge. Vediamo questo tira e molla. Adesso hanno chiesto alla Capitaneria di Porto di prenderli a bordo perché li facciamo scendere noi: col piffero".


Un'ulteriore inasprimento dello scontro dunque mentre a Lampedusa, sotto gli occhi del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Villa, si sta cercando un modo per sbloccare la situazione della Sea Watch e far scendere a terra i 47 migranti senza dover per forza passare dall'assegnazione di un porto sicuro che Salvini non concederà mai. Intanto le chiese evangeliche d'Italia offrono il loro aiuto.


Appreso della pesantissima lettera di censura inviata dall'Alto commissario per l'Onu per i diritti umani al ministro degli Esteri Moavero Milanesi, Salvini questa mattina ha cosi beffardamente risposto:" Il Viminale non ha sottovalutato la lettera soprattutto alla luce della competenza e dell'autorevolezza delle Nazioni Unite in materia. Autorevolezza testimoniata da alcuni Paesi membri dell'Onu come Turchia e Corea del Nord. E' quindi singolare che l'Alto commissario per i diritti umani non si fosse mai accorto che la multa per chi favorisce l'ingresso non autorizzato di immigrati fosse gia' presente da tempo nell'ordinamento italiano. Il decreto sicurezza bis aggiorna la norma. Una svista - prosegue polemicamente Salvini - che gli uffici del ministero dell'Interno avrebbero segnalato riservatamente agli autori della lettera se solo l'Alto commissariato l'avesse inviata prima al Viminale e poi, eventualmente, ai media e non viceversa. Da parte del ministero resta confermato l'auspicio di vedere approvato il decreto sicurezza bis nel Consiglio dei ministri di lunedi ritenendolo necessario, urgente e tecnicamente ineccepibile". Salvini conclude con una bordata finale:" L'augurio e' che l'autorevole Onu dedichi le energie all'emergenza umanitaria in Venezuela anziche' fare campagna elettorale in Italia".


"Mettiamo a disposizione le nostre strutture di accoglienza in Italia e le relazioni con le chiese sorelle d'Europa per approntare un piano di ricollocazione in Europa di una quota dei migranti soccorsi dalla Sea Watch". Si esprime così il pastore Luca M. Negro, Presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. "Accogliere i migranti in fuga dalle persecuzioni - continua - è dovere civile di ogni democrazia; ma per noi evangelici è anche un servizio al prossimo radicato nella tradizione biblica e un imperativo della nostra fede. Tutte le chiese che compongono la Fcei hanno solide relazioni con le loro sorelle in Europa, molte delle quali sono attivamente impegnate in programmi d'accoglienza dei migranti. Siamo convinti che la collaborazione tra governi nazionali, istituzioni europee e società civile sia essenziale per la costruzione di una politica di accoglienza efficace e rispettosa dei diritti umani".