Paesaggio Italia. La Sardegna oltre il mare: la Gallura e la Barbagia

Paesaggio Italia. La Sardegna oltre il mare: la Gallura e la Barbagia
Questo volume propone di guardare alla Sardegna – in particolare alla Gallura, ma anche alla Barbagia – con occhi curiosi, per scoprire che, oltre alle spiagge e alla mondanità, esistono una ricchezza culturale e artistica, una natura straordinaria e saperi antichi, una umanità sorprendente e misteriosa custode di ricordi ancestrali.
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Sembra incredibile che la Sardegna sia a tutt'oggi incastrata nello stereotipo della vacanza da sogno, con le sabbie rosa e le acque cristalline. Dire “quest'estate sono stato in Sardegna” evoca fatalmente nell'interlocutore il miraggio dell'esotismo. Perché l'immagine di un luogo così vario e complesso continua a essere confinata in un simile cliché? Com'è possibile che nella fantasia collettiva quest'isola meravigliosa non riesca a superare il format onirico dei Tropici? C'è del marketing, ovviamente. Ma la risposta va anche cercata nella storia e nella natura sarde: entrambe, per esser conosciute a fondo, impegnano il viaggiatore in uno sforzo non comune, poiché appaiono chiuse e faticose. Basti pensare che la parte più nota della storia isolana sono gli ultimi sessant'anni, cioè da quando Karim Aga Khan diede vita a quel Consorzio della Costa Smeralda che avrebbe trasformato le coste del nord-est in un luogo del desiderio, affollato di eccentriche architetture e di personaggi della finanza e dello spettacolo. Nessun moralismo al riguardo: si tratta di una vicenda interessante, alla quale questo volume dedica giustamente articoli esaurienti.

Ma è un fatto che la potenza di fuoco mediatica che si sviluppò – e continua a svilupparsi – sulla fondazione e sulle cronache di un simile paradiso terrestre avrebbe catalizzato l'attenzione del pubblico ben più di quanto erano riusciti a fare i precedenti duemila e duecento anni. Già dalla Prima guerra punica (264 a.C.) Roma e Cartagine si contendevano l'isola, generoso forziere di grano e piattaforma strategica per il controllo del Mediterraneo. E fu proprio questa sua centralità nelle rotte a favorire nei secoli un turbine di occupazioni, dai Romani ai Vandali, ai Bizantini, ai Goti, ai Saraceni, ai Pisani, agli Aragonesi, agli Spagnoli, agli Austriaci. In assenza di luoghi forti, e di città d'arte, di tali dominazioni oggi si devono cercare le tracce: in torri diroccate, in edifici sparsi e nelle architetture sacre alle quali questo volume riserva un'attenzione particolare.

È una specie di turismo militante quello di chi intende seguire le impronte della storia in Sardegna. Richiede determinazione, ma regala sorprese che lasciano a bocca aperta: come quando, lungo la statale fra Sassari e Olbia, nel vuoto di una valle verde, appare la chiesa della Santissima Trinità di Saccargia, gioiello medievale in stile romanico pisano. Quasi un'allucinazione. Quanto alla natura, che è l'essenza misteriosa di questa terra, anch'essa può mettere a dura prova il passo distratto del viaggiatore. Se si lasciano le coste abbaglianti, dove l'occhio sperimenta i colori di acque che non hanno l'eguale in Italia, se si abbandonano gli esercizi di pareidolia, che ti fanno intuire sfingi, guglie e orsi nel granito scolpito dal vento e dalle onde, se insomma ci si sottrae all'incantesimo del sole appoggiato sull'acqua, delle sabbie finissime, dei profumi della macchia intrisi di salmastro, e di tutto ciò che ti illude che il mondo cominci o finisca in quell'istante… se ci si distacca da questo e ci si muove verso l'interno dell'isola, allora si entra nel quadro della Sardegna, di certo più severo e meno lucente della sua cornice, ma ricco del fascino che è proprio dei luoghi che hanno preteso l'amore, il lavoro e il silenzio di migliaia di vite per lasciarsi governare e dare i loro frutti. Sarà un cammino impegnativo e spesso solitario, vaste zone di wilderness punteggiate di incontri emozionanti, come quelli con i campi di peonie del Supramonte e con i ginepri secolari del Gennargentu.

Più a sud, il mondo pastorale cederà il passo a quello agricolo ed estrattivo, con le prodigiose coltivazioni del Campidano, le terre rosse del Sulcis e le sue miniere abbandonate. E poco alla volta questo viaggio nel cuore dell'isola si rivelerà una cerniera proprio fra natura e storia: la storia di un popolo che, per appartenenza alla sua terra, ha saputo trasformare i segni naturali in connotati della propria identità, forte e incline all'enigma.

La Sardegna oltre il mare: la Gallura e la Barbagia è il sesto volume della collana Paesaggio Italia, che va in edicola, ad ogni inizio mese, con la Repubblica e National Geographic, per 12 mesi.. Ecco il piano editoriale della collana.

1)  Umbria preziosa, da Città della Pieve a Montefalco

2) Sicilia, Mediterraneo barocco

3) Terre di Siena, il Medioevo perfetto

4) Puglia, la Daunia tra mito e natura

5) L'altro Lago di Como

6) Gallura e Barbagia, oltre il mare

7) Langhe, tra nebbie e tradizioni

8) Tuscia, città di tufo e giardini di delizia

9) Veneto d'acqua e di terra, dai Colli Euganei al Polesine

10) Ponente ligure di pietra e di mare

11) Garfagnana, terra di lupi e briganti

12) Nelle Marche, tra storia e Infinito