Philippe Coutinho  (ansa)

Brasile, Coutinho: "Non voglio essere il migliore, preferisco la Coppa"

La stella del Barcellona, autore di un gol eccezionale nella gara d'esordio contro la Svizzera, è pronto a caricarsi la Seleçao sulle spalle nel caso Neymar non recuperasse dall'infortunio: "Essere il più forte del mondo è una cosa che spetta a gente come Messi e Cristiano Ronaldo"

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SOCHI - I dubbi fisici su Neymar hanno avuto l'effetto di accentuare l’importanza di Philippe Coutinho per il Brasile, a maggior ragione dopo il buon debutto dell’ex interista, che con la Svizzera ha segnato un gol magnifico. A chi gli chiedeva in conferenza stampa se avverte la responsabilità del ruolo, il fantasista ha risposto: "Io voglio aiutare la squadra a vincere - ha detto Coutinho - a essere campione del mondo. Voglio continuare a sognare la coppa, ma essere il migliore del mondo è una cosa che spetta a gente come Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar".

Gli ultimi sei mesi al Barcellona, però, hanno segnato per lei il salto tra i protagonisti della Seleçao.

"Sono stati mesi ottimi per me, mi sono trovato benissimo e lo dimostrano i messaggi di complimenti che ho ricevuto da Barcellona. Ma nel Brasile i protagonisti sono tanti: in una partita uno, in un’altra un altro. Succede, dove ci sono tanti giocatori forti".

Che cosa sa del rischio che Neymar non giochi la prossima partita?

"Stavo con mio figlio e la mia famiglia. Ma Neymar ha fatto un semplice allenamento di recupero. E’ tutto normale".

Un Brasile con o senza di lui non è la stessa cosa.

"E’ un giocatore importantissimo, ha grande carattere, crea sempre preoccupazione agli avversari".

Siete già arrivati all’obbligo di vincere.

"È una partita molto importante, quella con il Costa Rica. La vittoria al debutto con la Svizzera sarebbe stata importante, ma adesso abbiamo una grande opportunità: siamo forti mentalmente, sono sicuro che faremo una grande partita".

Quali sono i rischi tattici?

"Sarà molto complicato: con la Serbia la Costa Rica ha perso soltanto su calcio di punizione. Dobbiamo prepararci a un’avversaria che farà un gioco difensivo".

Neymar attira su di sé tanti avversari: è un vantaggio, per voi compagni, essere più liberi?

"La nostra forza è il collettivo: lui subisce molti falli, questo è evidente. Dobbiamo giocare con più pazienza, fare girare di più il pallone. Con la Svizzera meritavamo di vincere e lo volevamo. Non ci siamo riusciti, ma non dobbiamo cambiare atteggiamento o demoralizzarci. Bisogna entrare in campo con la testa giusta".

Sul campo avete chiesto all’arbitro l’intervento del Var per la spinta di Zuber a Miranda sul gol svizzero?  

"Dipende dal modo in cui si parla con l’arbitro, non si può rischiare un cartellino. Il Var? Di questo argomento ha già parlato Tite, io preferisco non commentare e concentrarmi sulla Costa Rica".

Da che cosa sono dipese le difficoltà nel gioco?

"La prima partita è sempre difficile, c’è più stress. Non abbiamo giocato come durante le eliminatorie, ma abbiamo creato abbastanza occasioni".

Finora tutte le grandi Nazionali stanno incontrando problemi. 

"Non si vince il Mondiale solo con la maglia, ci sono squadre molto forti e tutte si sono preparate con lo stesso obiettivo. La gente pensa che sia tutto facile per il Brasile, ma non è così. Io ho sentito tanta emozione, durante l’inno, e sono orgoglioso di avere fatto un gol. Ma nulla è facile in un torneo come questo".

I calci piazzati possono essere un punto debole, come contro la Svizzera?

"Noi lavoriamo molto sui calci piazzati e sui dettagli. Tite cerca sempre la perfezione, ormai molte partite si vincono così. Sui calci di punizione contro aiuto anch’io, che non sono tra i più alti".

La squadra non è sbilanciata troppo da una parte, a sinistra?

"Paulinho, Casemiro ed io dobbiamo fare girare la palla anche a destra, che è una fascia dove abbiano giocatori non meno forti".

Il Brasile non è abituato a giocarsi già tutto alla seconda partita del Mondiale?

"Ne parliamo tra noi, ma non ne siamo ossessionati. Se giochiamo come sappiamo, possiamo stare tranquilli. E poi personalmente, da quando faccio il calciatore, ogni partita per me è una finale".

Il suo è stato finora il più bello del Mondiale?

"Ce ne sono stati tanti, ma ci sono anche portieri molto forti qui, e non è facile superarli. Il prossimo, Navas, viene da una buona stagione nel Real Madrid. Speriamo di potergli fare gol".