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Mwc 2019, Xiaomi punta sul 5G con un top di gamma "low cost"

A Barcellona l'azienda cinese ha presentato il Mi Mix 3 5G e il Mi9, due dispositivi potenti a un prezzo decisamente interessante

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BARCELLONA - Grandi prestazioni a un prezzo contenuto. O almeno molto più basso rispetto ai top di gamma dei big Apple, Huawei e Samsung. La filosofia Xiaomi non cambia e anzi si rafforza in vista del salto verso il 5G.

Alla vigilia del Mobile World Congress, l'azienda con base a Shenzen ha svelato il Mi Mix 3 5G, aggiornamento compatibile con la rete di quinta generazione del Mi Mix 3 già sul mercato. Al di là delle specifiche tecniche, è sicuramente interessante il prezzo: sarà in vendita a partire da 599 euro e arriverà - come spesso abbiamo sentito dire in questi giorni che precedono la fiera da chi ha presentato un dispositivo 5G - "nei prossimi mesi". A bordo avrà le componenti migliori sul mercato, dal processore Snapdragon 855 al nuovo modem Snapdragon X50 per il 5G di Qualcomm.
(reuters)

Sul retro resiste la banda magnetica che già caratterizzava il Mi Mix3, così come persiste la slide camere che consente allo smartphone di offrire un full view display senza notch o in-display camera.

Nel corso della presentazione il direttore del Product Management di Xiaomi, Donovan Sung, ha effettuato una videochiamata di dimostrazione in 5G agganciandosi all'operatore Orange. E' andato tutto liscio e Sung ha affermato: "E' la prima videochiamata in 5G effettuata da Xiaomi fuori dalla Cina. Questo è vero 5G non fake 5G"

A Barcellona Xiaomi ha portato anche il nuovo Mi 9, svelato solo pochi giorni prima in Cina. Il passo in avanti che balza agli occhi è la tripla fotocamera sul retro, protetta da vetro zaffiro, con specifiche notevoli: al sensore principale Sony IMX586 da 48MP (f/1.75) fanno compagnia un grandangolare da 16MP e un teleobiettivo da 12MP. La fotocamera anteriore per i selfie, invece, è da 20MP.
(ansa)

L'altra novità principale, rispetto al Mi8, riguarda il design: non solo i bordi, tutta la scocca in vetro posteriore è curva. Per illustrarla Donovan Sungha preso in prestito le parole di Gaudì, rendendo così omaggio a uno dei più influenti e importanti architetti spagnoli: "La linea retta è la linea degli uomini, quella curva è la linea di Dio".

Il particolare processo olografico con cui è stata realizzata le consente di cambiare la gradazione del colore a seconda della luce che la investe. A proposito di colori, tre quelli disponibili: blu, viola e nero-grigio.

Il display è un Amoled FullHD+ da 6.39 pollici protetto da vetro Gorilla Glass 5, con un notch a goccia e un rapporto screen-to-body dichiarato del 90,7%. Il sensore per le impronte digitali è in-screen e, da quanto visto durante l'evento di Barcellona, sembra essere preciso e veloce.

All'interno un processore Qualcomm Snapdragon 855, Ram da 6GB o 8GB e una memoria interna da 64GB o 128GB. La potenza insomma è da top di gamma, la batteria da 3300 mAh invece è purtroppo nella media. Quest'ultima si presta alla ricarica wireless da 20W.

Il sistema operativo del Mi9 è il MIUI 10 basato su Android 9 Pie.

In l'Italia è già possibile il preordine del nuovo smartphone, in vendita a 449 euro (6GB + 64GB) e a 499 euro (6GB + 128 GB).

A Barcellona non sono state presentate ufficialmente le due varianti del novo smartphone Xiaomi, a differenza di quanto avvenuto per il lancio in Cina: stiamo parlando del Mi9 SE e del Mi9 Explorer Edition. Tuttavia nell'area demo riservata ai giornalisti, dopo l'evento, questi due dispositivi erano in mostra e disponibili per i test. Vuol dire, probabilmente, che li vedremo presto sul mercato anche in Europa.

Il Mi9 SE è la versione più economica con display da 5.9 pollici, processore Snapdragon 712 e Ram da 6GB o 8GB. Sul retro sempre tre fotocamere: quella principale è sempre da 48MP, il grandangolare è da 8MB e il teleobiettivo è da 13MP.

Il Mi9 Explorer Edition è infine la variante più costosa a causa dell'incremento di Ram: ben 12GB disponibili. Questa versione è contraddistinta inoltre da un retro 'trasparente' che mostra le componenti dello smartphome. L'effetto è curioso ma in realtà si tratta di una riproduzione di ciò che si trova al di sotto.