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E' morto Pietro Marzotto, ex patron del gruppo tessile di Valdagno

Aveva 80 anni ed era stato a capo per trent'anni dell'omonimo gruppo, ex vicepresidente di Confindustria. Con lui l'azienda di famiglia ha diversificato, poi sono arrivate le divisioni tra i diversi rami

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MILANO - E' morto all'età di 80 anni Pietro Marzotto, a capo per trent'anni dell'omonimo gruppo tessile di Valdagno, ex vicepresidente di Confindustria. Si è spento all'ospedale di Portogruaro, dove era ricoverato da qualche giorno per complicazioni cardiache e polmonari. Pietro, il più giovane dei figli di Gaetano, aveva preso in mano la Marzotto il 1° gennaio 1968 e l'aveva tenuta per trent'anni, portandola a diventare una multinazionale.

A lui si deve l'intuizione di diversificare le attività del gruppo di famiglia, dal tessile alla confezione. Marzotto si laurea in Giurisprudenza a Milano, svolgendo nello stesso tempo un periodo di apprendistato come semplice operaio negli stabilimenti di Mortara e Valdagno. Nel 1971 diventa direttore delle attività tessili della famiglia; l'anno dopo amministratore delegato, nel 1980 vicepresidente esecutivo. Nel 1991, la Marzotto acquisisce la tedesca Hugo Boss, alla quale verrà poi dato un ulteriore rilancio nel 2002 quando il gruppo rileva dalla Hdp dei Romiti la maison Valentino, risanandola e quotandola in Borsa separatamente nel 2005 (mantenendone la maggioranza).

Pietro, che si chiamava così in onore al generale Badoglio suo padrino di battesimo, oltre a diversificare il perimetro dell'azienda di famiglia in tante attività dal lino alla lana, dall'abbigliamento all'arredo casa di Bassetti, è anche il primo che spinge verso una società moderna con i manager al comando e la famiglia un passo indietro.

Addirittura nel 2003 propone Giuseppe Vita alla Hugo Boss come esponente della famiglia, ma da allora iniziano le divisioni interne a un gruppo articolato e con tanti rami familiari. Nel 2004 la famiglia si spacca, Pietro esce vendendo le azioni, i vari rami iniziano a farsi la guerra e il ruolo dell'amministratore delegato Antonio Favrin viene messo in discussione. Il ramo degli eredi di Vittorio Marzotto (fratello maggiore di Pietro) compra le vetrerie di Zignago e i vini Santa Margherita nel 2005. Nel 2007 la famiglia si ridivide sulla vendita della Valentino Fashion Group ai fondi Permira (dove gli eredi di Umberto e Paolo Marzotto restano azionisti), poi è la vota dei Jolly Hotels e delle attività del tessile, dove mano a mano si fa a pezzi la grande Marzotto che aveva contribuito a costruire il conte Pietro.
 
Nel 2011, dopo aver ceduto la partecipazione nella storica azienda di famiglia, l'imprenditore valdagnese ha rilevato i due terzi del capitale di Peck, il tempio della gastronomia milanese che ha interamente rilevato pochi anni dopo: "Ho sempre avuto una passione per l'alimentazione e per il buon cibo" ha dichiarato.

L’imprenditore lascia quattro figli: Marina, Umberto e Italia, avuti dalla prima moglie e Pier Leone. In prime nozze, Pietro Marzotto aveva sposato Stefania Searle, in seconde nozze la veneziana di famiglia nobile Mariolina Doria de Zuliani. Fra i due matrimoni, dalla relazione con Titti Ogniben, era nato il figlio Pier Leone, infine all'età di 71 anni era convolato a nozze con Anna Maria Agosto.