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Franciacorta, Amarone e Prosecco vincono la gara nel 2018. Zaia chiede prezzi minimi

(ap)
Secondo l'Osservatorio Signorvino-Nomisma sono le denominazioni più comprate mentre a livello di regione il Veneto vince su tutte. La fascia di prezzo più gettonata è quella tra 14,90 e 19,90 euro, il vino rosso resta al top delle preferenze. Zaia sulle bollicine venete: "Indicare ai consumatori un prezzo minimo per evitare i 'falsi'"
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MILANO - Viva le bollicine! Quelle eleganti del Franciacorta, al primo posto come denominazione tra le bottiglie più acquistate nel 2018 (rappresentano il 10% del campione analizzato) e quelle del Prosecco, il classico calice da aperitivo, che si posiziona a parimerito con un altro grandissimo vino (anche come costo) l'Amarone, con il 9% delle vendite. Più distaccato un grande classico, tra i rossi di eccezione, il Brunello, che ha venduto il 4% delle bottiglie consumate al tavolo o comprate per essere bevute a casa.

I risultati della consueta indagine dell'Osservatorio Signorvino-Nomisma monitorano le scelte fatte presso 15 punti vendita, per un totale di quasi un milione di bottiglie e 1.500 etichette diverse. Ebbene, le preferenze dei consumatori vanno soprattutto ai rossi (per il 41%) e sono concentrate per il 21% su vini compresi in una fascia di prezzo tra i 14,90 e i 19,90 euro a bottiglia. Al secondo posto la fascia di prezzo immediatamente precedente, che parte dai 9,90 euro.

La regione che catalizza la maggior parte delle preferenze è invece il Veneto, che attrae il 26% delle scelte dei consumatori, seguita dalla Toscana (16%) e dalla Lombardia; sopra il 10% troviamo ancora il Piemonte e il Trentino Alto Adige; distanziata la Sicilia, che si ferma al 5%. I vini in maggior crescita rispetto all'anno scorso sono invece il Lugana (un bianco della zona del Lago di Garda) il Rosso di Montalcino e il Pinot nero.

I risultati del Prosecco sono diventati comunque un piccolo caso sul territorio. Da una parte, ha riportato la Tribuna di Treviso, il Consorzio di tutela della Doc ha dato numeri da capogiro con la distribuzione di 466 milioni di bottiglie nell'anno che si va a chiudere, per vendite al dettaglio che sfiorano i 2,4 miliardi. Ben 350 milioni di bottiglie hanno raggiunto gli scaffali internazionali, con Gran Bretagna e Usa in cima alla lista e piacevoli nuovi ingressi in Svizzera e Norvegia. D'altra parte, però, è arrivato il richiamo del governatore veneto, Luca Zaia, che ha invitato a indicare ai consumatori "un prezzo soglia al di sotto del quale non si deve comprare una bottiglia di Prosecco, perché inevitabilmente non sarà Prosecco". Un messaggio diretto contro quell'Italian sounding che danneggia i produttori tricolori. Idea raccolta però con un po' di freddezza al Consorzio, che pure apprezzerebbe dal punto di vista 'industriale' prezzi più stabili, per avere maggiore visibilità sugli affari del futuro.