Economia

Fmi sull'Italia: "Rischio contagio". Critica al Reddito di cittadinanza: "Disincentivo al lavoro"

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, nel corso del G20 argentino dello scorso dicembre (ansa)
Il Fondo giudica positivamente "l'enfasi del governo sulla crescita e l'inclusione sociale", ma è preoccupato che la strategia dell'esecutivo "lasci l'Italia vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato". Di Maio: avete affamato i popoli con la vostra austerità
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MILANO - Alla vigilia della sforbiciata europea alle stime di crescita e mentre il decretone incassa in Parlamento gli appunti da parte delle istituzioni e delle associazioni, il Fondo monetario internazionale sferza l'Italia nel suo consueto report sul Paese. A cominciare proprio dal tema della crescita, che è rallentata e mette ora in rialzo il rischio di recessione. Il rapporto, stilato nello scorso dicembre, rileva che le debolezze strutturali dell'Italia sono alla base della perfomance economica del Belpaese, per il quale "i rischi sono significativi e sono al ribasso". Secondo il Fondo, in caso di un acuto stress dell'Italia l'effetto contagio potrebbe essere globale e significativo. "Uno stress acuto in Italia potrebbe spingere i mercati globali in territori inesplorati".
 

Reddito di cittadinanza bocciato

Sulle misure cardine del governo Lega-M5s la diagnosi non è tenera. A cominciare dal Reddito di cittadinanza, che secondo l'istituzione di Washington prevede un incentivo "molto alto, fissato al 100% della linea di povertà relativa in confronto al 40-70% indicato nelle buone pratiche internazionali". Come hanno rilevato Confindustria e altri osservatori, il timore è che si trasformi in un disincentivo al lavoro: "I benefici sono relativamente più generosi al Sud, dove il costo della vita è più basso - si legge - con l'implicazione di maggiori disincentivi al lavoro così come di rischi di dipendenza dalla misura di welfare". Anche la scala di equivalenza che penalizza le famiglie più numerose finisce nel mirino: "Sebbene i benefici siano finalizzati ai poveri, quelli aggiunti si riducono troppo rapidamente al crescere dei componenti del nucleo familiare, penalizzando le famiglie più numerose mentre i pensionati sono trattati in modo preferenziale. Controlli adeguati saranno essenziali per un efficace controllo dei destinatari del reddito".

Anche Quota 100 nel mirino

Non sfuggono alla rete del Fmi neanche le norme previdenziali. Iniziative come Quota 100 "aumenteranno ulteriormente la spesa pensionistica, imporranno un onere ancora maggiore sulle generazioni più giovani, lasceranno meno spazio alle politiche di crescita pro-crescita e porteranno a tassi di occupazione più bassi tra i lavoratori più anziani". In aggiunta, dice il Fondo, "sulla base delle esperienze in altri paesi è improbabile che l'ondata prevista di pensionamenti possa creare altrettanti posti di lavoro per i giovani". Il timore in questo caso si ribalta sulla tenuta delle finanze pubbliche. "Anche a politiche invariate - continua l'Fmi - l'Italia dovrà far fronte a pressioni pensionistiche significative nei prossimi 2-3 anni, che metterà a dura prova i conti pubblici". Di qui "l'urgenza di razionalizzare gli eccessi all'interno del sistema" previdenziale, "ad esempio collegando strettamente le prestazioni ai loro contributi), mantenendo l'indicizzazione dell'età pensionabile all'aspettativa di vita e adeguando i parametri pensionistici" alle disponibilità.
 

Le stime sull'economia

Il rapporto conferma la stima che era stata anticipata nelle scorse settimane, per una crescita allo 0,6% quest'anno e comunque inferiore all'1% fino al 2023. Un rallentamento che "riflette una crescita più lenta dell'area euro" e "una maggiore incertezza politica interna come evidenziato dagli elevati costi" del finanziamento del debito sovrano. Secondo gli economisti di Washington, "l'enfasi del governo sulla crescita e l'inclusione sociale è benvenuta", anche perché "le autorità hanno ereditato problemi difficili e di vecchia data". D'altra parte, il Fondo riconosce che il tasso di povertà in Italia "non solo è più alto della media europea ma è soprattutto fra le famiglie più giovani". C'è però preoccupazione sulla possibilità che la strategia del governo "sia all'altezza delle ampie riforme necessarie" all'Italia e che lasci piuttosto "l'Italia vulnerabile a una nuova perdita di fiducia del mercato anche in assenza di ulteriori shock".


I limiti alle spese online

Con la carta per il Reddito "non si possono fare acquisti online e all'estero, prelievi per importi massimi superiori a quelli previsti dal decreto legge o prelievi all'estero, non si potrà effettuare più di un bonifico al mese, non sarà possibile ricevere denaro da canali diversi da quelli previsti né trasferire denaro". Lo ha detto il responsabile Pagamenti, mobile e digitale di Poste, Marco Siracusano, nel corso dell'audizione in commissione Lavoro al Senato sul Decretone.

La risposta di Di Maio e Salvini

Non si fa attendere la replica del governo. "Abbiamo già smentito tante voci in soli sette mesi e nel corso del 2019 smentiremo anche il Fmi. Chi ha affamato popoli per decenni, appoggiando politiche di austerità che non hanno ridotto il debito, ma hanno solo accentuato divari, non ha la credibilità per criticare una misura come il reddito di cittadinanza, un progetto economico espansivo di equità sociale e un incentivo al lavoro", dice il vicepremier Luigi Di Maio. E Matteo Salvini: "Non ci hanno mai beccato, quindi porta fortuna. Hanno sempre previsto l'esatto contrario di quello che è accaduto".