Economia

L'economia cinese va meglio delle attese, Borse positive

(ap)
Il Pil del primo trimestre è salito del 6,4 per cento, accelera la produzione industriale. La Germania dimezza allo 0,5% la stima sul Pil 2019. Crolla la Juventus a Piazza Affari
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MILANO - Le Borse europee terminano la seduta tutte in positivo, sospinte già dalla mattina dai dati economici arrivati dalla Cina, penalizzate in parte però dal dimezzamento della stima di crescita per la locomotiva tedesca. La seconda economia al mondo ha registrato nel primo trimestre del 2019 un rialzo del Pil pari al 6,4% annuo, meglio del 6,3% atteso dagli analisti e in linea col 6,4% del periodo ottobre-dicembre 2018: in base ai dati dell'Ufficio nazionale di statistica, il rialzo su base trimestrale è dell'1,4% (centrando le previsioni della vigilia) e in leggera flessione sull'1,5% segnato nei tre mesi precedenti. Gli statistici di Pechino hanno potuto registrare che le politiche di sostegno del governo "stanno cominciando a dare i loro effetti" controbilanciando il macigno della guerra commerciale con gli Usa, ancora irrisolta. Anche l'accelerazione della produzione industriale di marzo (+8,5% su anno, massimo da luglio 2014) e il +8,3% delle vendite al dettaglio segnalano che - nonostante i molti rischi - l'economia asiatica ha ampi margini di crescita.

In Europa Milano sale dello 0,37%. Malissimo a Piazza Affari la Juventus, che dopo l'eliminazione dalla Champions da parte dell'Ajax perde in chiusura il 17,63%, mentre rialza la testa Nexi dopo il debutto negativo.

Londra guadagna lo 0,19%, Francoforte sale dello 0,47% e Parigi dello 0,62%. a Wall Street si affievolisce la partenza sprint degli indici dopo che ieri la Borsa Usa ha chiuso in rialzo sfruttando la pace tra Qualcomm e Apple: alla conclusione degli scambi nel Vecchio Continente, il Dow Jones perde lo 0,13%, il Nasdaq sale dello 0,32% mentre lo S&P 500 avanza dello 0,12%. Oggi Morgan Stanley ha pubblicato dati in chiaroscuro, con un utile netto e ricavi in calo. L'utile è sceso del 9% a 2,4 miliardi di dollari rispetto ai 2,7 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi sono calati a 10,3 miliardi di dollari a fronte degli 11,1 miliardi del primo trimestre del 2018. Nonostante le flessioni i risultati sono sopra le attese degli analisti.

Questa mattina, la Borsa di Tokyo ha terminato in positivo mentre vanno avanti a Washington i negoziati tra le delegazioni di Usa e Giappone per tentare di equilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti con Tokyo. Il Nikkei ha guadagnato lo 0,38%, a quota 22.277,97, aggiungendo 53 punti.

Occhi puntati sul comparto automobilistico, dopo che l'Acea ha segnalato un calo delle nuove vendite a marzo del 3,6%. Male Fca, che nello stesso periodo ha perso l'11,7%. Molti altri i dati di giornata, a cominciare dal Giappone dove la produzione industriale è salita dello 0,7% a febbraio ma sotto le attese. Seguono l'inflazione in Italia, confermata all'1% a marzo, mentre sul fronte del commercio estero si registra un calo dell'export di febbraio dell'1,1% e un +3,4% per la produzione delle costruzioni. Mentre il ministro Tria viene ascoltato sul Def, in Germania la stima di crescita viene dimezzata dall'1 allo 0,5 per cento del Pil dal governo. Concludono gli Usa con la bilancia commerciale.

L'euro chiude stabile sopra quota 1,13 dollari epassa di mano a 1,1301 dollari e 126,54 yen. Poco mosso lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna in chiusura 253 punti, in linea con la chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è pari al 2,61%.

Tra i dati macroeconomici, l'Istat conferma la stima preliminare sull'inflazione a marzo, che resta stabile all'1%, in linea con il dato di febbraio. In lieve calo invece il dato invece relativo all'area euro, nell'Eurozona l'inflazione scende all'1,4% a marzo, rispetto all'1,5% di febbraio.

Il calo a sorpresa delle scorte Usa spinge riduce la crescita del prezzo del petrolio. Il wti, contratto con consegna a maggio, guadagna comunque lo 0,22% attestandosi a 64,16 dollari al barile.