Economia

Biglietti per voli inesistenti. Nella bufera l'aeroporto di Linate

Biglietti per voli inesistenti. Nella bufera l'aeroporto di Linate
(ansa)
Lo scalo milanese sarà chiuso durante l'estate 2019. Ma sui siti di diverse compagnie aeree e su alcune piattaforme di prenotazione, sono ancora in vendita i biglietti per il periodo di stop di arrivi e partenze. Mentre migliaia di viaggiatori hanno già acquistato i ticket e rischiano gravi disagi, l'Enac denuncia tutto all'Antitrust
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L'aeroporto chiude per restyling, ma i biglietti aerei si possono comunque acquistare. Al centro della bufera l'"equivoco" dello scalo meneghino di Linate: dal 27 luglio al 27 ottobre 2019 infatti, nel periodo di punta per il traffico aereo, l'aeroporto milanese sarà fuori servizio per rifacimento della pista. Tuttavia, diverse compagnie aeree hanno venduto e, in alcuni casi, continuano a proporre online ai propri clienti, i ticket per viaggiare da e verso l'hub in quel periodo. Un'anomalia che potrebbe creare notevoli disagi.

L'errore dei vettori. Durante i tre mesi di stop a partenze e arrivi, i collegamenti verranno dirottati verso Milano Malpensa e Bergamo Orio al Serio. Ma sul portale dello scalo non vi è traccia di alcuna comunicazione a riguardo, indirizzata di viaggiatori. Diverse compagnie e alcune piattaforme di prenotazione online come Volagratis, Skyscanner e Edreams, inoltre, non si preoccupano affatto di informare i clienti. Per verificare, proviamo ad esempio a ricercare su Volagratis.com un soggiorno estivo, A/R da Atene per la prima settimana di agosto 2019. Al momento in cui scriviamo, il portale ci prospetta diverse opzioni di viaggio tutte valide e prenotabili, con il vettore Lufthansa o Brussels Airlines.

Altro tentativo: vogliamo visitare Londra il 19 settembre 2019 e facciamo una simulazione sul sito British Airways. Il portale della compagnia anglosassone ci restituisce due soluzioni: i biglietti per la classe Economy e i più costosi ticket per la Business class. Decidiamo di informarci, già che ci siamo, anche sul volo di ritorno, questa volta con Alitalia. Il portale della compagnia di bandiera, per fortuna, impedisce l'acquisto di ticket per voli in partenza o arrivo a Linate, già a partire dal mese di aprile.


Come farsi rimborsare. "Migliaia di persone hanno già acquistato i voli senza essere a conoscenza di nulla", denuncia Federconsumatori. Secondo le prime stime lo stop interesserà circa 30.000 voli, con conseguenti disservizi per circa due milioni di viaggiatori. L'ideale sarebbe evitare di prenotare i voli in partenza o arrivo nello scalo milanese di Linate durante la prossima estate, optando per Malpensa o Orio al Serio. Ma cosa fare se abbiamo già i biglietti in tasca? "Si può inviare un reclamo alla compagnia aerea del volo prenotato" suggerisce Altroconsumo, che sul proprio sito mette a disposizione degli utenti registrati un modulo prestampato da inviare al vettore.

L'associazione dei consumatori, inoltre, nei giorni scorsi ha diffidato nove compagnie aeree (Alitalia, KLM, Lufthansa, British Airways, Airfrance, Iberia, Brussels Airlines, Sas e Airmalta), invitandole ad avvisare quanto prima i passeggeri coinvolti e a proporre loro un volo alternativo o il rimborso dei biglietti già venduti. Il comportamento dei vettori è stato inoltre segnalato da Altroconsumo e Unione nazionale consumatori all'Enac, l'Ente nazionale aviazione civile, all'Authority dei trasporti e all'Antitrust, con l'accusa di pratica commerciale scorretta.

Le compagnie sapevano. L'Autorità di vigilanza sull'aviazione - interpellata sull'accaduto da Repubblica - rivela che tutte le compagnie aeree operative sull'aeroporto Enrico Forlanini erano a conoscenza già dallo scorso luglio della chiusura dello scalo durante l'estate 2019, "avendo anche partecipato a riunioni per la programmazione del temporaneo trasferimento del traffico commerciale e di aviazione generale da Linate ad altri aeroporti durante il periodo dei lavori". Nonostante tutto, hanno continuato a vendere i biglietti e hanno omesso di aggiornare i propri siti web.L'esposto all'Antitrust. "Poiché la mancata informativa potrebbe configurare un'ipotesi di pubblicità ingannevole, sanzionabile dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - prosegue l'ente - l'Enac ha intimato loro, tramite una lettera dell'11 ottobre scorso, di aggiornare i rispettivi portali con informazioni complete e chiare entro il giorno successivo, avvisare i passeggeri che avevano già comprato i biglietti e riproteggere o rimborsare gli utenti che invece intenderanno rinunciare al viaggio. I vettori che non si sono adeguati, saranno segnalati anche dall'Enac all'Antitrust per pubblicità ingannevole.