Economia

Fincantieri, Salvini si schiera per la riconferma dell'ad Bono

Nuovo braccio di ferro all'interno del Governo: i Cinquestelle vorrebbero affiancare al capo azienda un presidente con ampie deleghe. Una scelta che non piace all'alleato di governo, oltre che allo stesso manager, alla guida della società dal 2002

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MILANO - Fincantieri, la società controllata dal governo leader globale nella cantieristica navale, diventa un nuovo tema di scontro tra Lega e Cinquestelle. I due alleati sono in disaccordo sul rinnovo della cariche al vertice dell'azienda: come anticipato da Repubblica, il M5s chiede che assieme alla riconferma dell'attuale amministratore delegato Giuseppe Bono venga nominato un nuovo presidente con ampie deleghe. In buona sostanza, vorrebbe ridimensionare il ruolo di Bono, dirigente di lungo corso delle partecipate statali, già alla guida dell'Efim e dell'ex Finmeccanica (ora Leonardo) e a capo della stessa Fincantieri dal 2002.

Una ipotesi poco gradita alla Lega. A sua difesa si è schiarato il vicepremier Matteo Salvini: "Lo stimo per quello che ha fatto e conto che continui a farlo a lungo e sarò a Monfalcone la settimana prossima ad inaugurare l'ennesimo gioiello dell'imprenditoria italiana". Monfalcone è sede di uno dei cantieri principali della società e la sua presenza conferma il pieno appoggio della Lega a Bono. Come si capisce anche dalla presa di posizione di  Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture, pure lui eletto con la Lega: "Non mi occupo di nomine, ma negli ultimi anni Giuseppe Bono ha gestito molto bene Fincantieri, e non sarebbe facile trovare un manager con le sue caratteristiche". Rixi è andato anche oltre: "Normalmente i manager si cambiano quando non funzionano, e non mi sembra questo il caso: Bono ha la vision per garantire l'aumento dell'occupazione anche dopo il 2030. Se dovessi scegliere un altro management vorrei capire se ha le stesse caratteristiche e la stessa visione", ha spiegato.

Il fatto che sia intervenuto Rixi non è casuale: l'esponente politico della Lega proviene da Genova, dove Fincantieri ha un'altro dei suoi cantieri di punta. Inoltre Bono si è messo da subito a disposizione dopo il crollo del ponte Morandi per  accellerare gli interventi di recupero e di ricostruzione. Gesto molto apprezzato dalla Lega, che in Liguria governa sia il capoluogo che la Regione all'interno di una alleanza di centrodestra.

Un legame che i Cinqustelle vorrebbero in qualche modo recidere, in nome del metodo dichiarato metodo della "discontinuità" nella governance delle ocietà pubbliche. Con un presidente a loro gradito. E senza girarci tanto attorno, lo ha confermato in una dichiarazione anche il sottosegretario Stefano Buffagni, che per il M5s si occupa della partire delle nomine: "Credo che Bono sia una risorsa importante. La sua esperienza e le sue capacità anche a livello internazionale sono preziose per Fincantieri e l'Italia. Allo stesso tempo, però, è necessario ricordare che Bono ha 75 anni e che è compito del Governo, e credo che Salvini condivida, pensare a pianificare il futuro di un'azienda importante come Fincantieri. Si tratta di una società quotata, non un'Autorità interna del Paese - ha aggiunto - ed è doveroso fare attente valutazioni e trovare la soluzione migliore possibile nell'interesse dell'Italia. Per questo abbiamo iniziato una riflessione anche con lo stesso Bono per ragionare su come gettare le basi per il futuro".

Un chiaro invito al dialogo, all'interno del quale anche Bono vuiole dire la sua. "La mia riconferma dipende dall'azionista", che deve "proporla" e poi "dipende dal sottoscritto accettarla. Ringrazio Matteo Salvini e sono contento per le sue parole di stima", ha dichiarato a margine di un convegno di Confindustria a Udine. La partita è solo cominciata.