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Obiettivo Capitale

Le strategie di asset allocation nello scenario di mercato attuale e i rendimenti dei titoli pubblici ai minimi Come comporre il portafoglio tra corporate bond, azioni e asset alternativi e quali strumenti finanziari adottare

Quinto (Franklin Templeton Investments): “Investire sugli emergenti con un’ottica di lungo periodo”

Per l’esperto, l’equity e le obbligazioni governative in valuta locale offrono le migliori opportunità

di SIBILLA DI PALMA
Brasile, Colombia, Argentina, Messico, India. Sono alcuni dei mercati emergenti da riscoprire in portafoglio secondo Michele Quinto, co-branch manager e retail sales director di Franklin Templeton Investments, che vede le maggiori opportunità sul fronte equity e dei bond governativi in valuta locale.

Il 2018 è stato un anno difficile per i mercati emergenti. Messi sotto pressione dalla normalizzazione della politica monetaria negli Usa e dalla forza del dollaro. Si tratta comunque di un’asset class utile a diversificare il portafoglio?
“Sì, riteniamo che considerando un investitore con profilo di rischio medio, l’investimento in questi paesi dovrebbe essere una componente sempre più da considerare all’interno del portafoglio, sia equity che bond. Riteniamo che la componente azionaria sia quella che esprime le maggiori potenzialità. Le valutazioni dei titoli sono attraenti e la crescita degli utili è diventato un processo strutturale che dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. Purché nell’investimento si adotti un’ottica di lungo periodo, in modo da evitare la volatilità legata alle oscillazioni del dollaro, concentrandosi dunque sui fondamentali. Siamo inoltre positivi sui titoli governativi in valuta locale che offrono rendimenti elevati in grado di ripagare i rischi dell’investimento in questa asset class”.

Tra i mercati emergenti, può indicarmi quelli più promettenti?
“Ci interessano paesi che hanno attuato riforme strutturali e hanno quindi intrapreso un percorso virtuoso di politiche economiche e fiscali, per esempio in Sud e Centro America: Brasile, Colombia, Argentina e Messico. Ci piacciono inoltre i paesi dove la crescita si regge sulla domanda interna, come l’India”.

In che altro modo è possibile diversificare il portafoglio in questa fase?
“Riteniamo che gli strumenti alternativi debbano trovare sempre più spazio all’interno dei portafogli dei risparmiatori, al fine di ottimizzarne il profilo rischio/rendimento. Tra gli strumenti alternativi, sono interessanti le strategie relative value che usano anche strumenti derivati per prendere posizioni lunghe o corte sul mercato del credito e rappresentano la nuova frontiera per il segmento obbligazionario. Insieme a quelle global macro, governate da previsioni sui fattori macroeconomici e alle strategie long short (nelle quali il gestore assume una posizione lunga su un titolo che ritiene destinato a sovraperformare, vendendo invece allo scoperto le azioni che reputa sopravvalutate, ndr) su settori come la tecnologia e l’healthcare”.
 

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