Esteri

Caso Regeni, Conte vede Al-Sisi: "Egitto farà di tutto per trovare la verità"

Manifestazione di Amnesty International a Bologna per Giulio Regeni (eikon)
Ieri l'Incontro a New York tra il premier italiano e il presidente egiziano. Il governo del Cairo promette una svolta nelle indagini sulla tragica fine del ricercatore italiano torturato e ucciso nel 2016  
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"Ho avuto l'assicurazione da parte di Al-Sisi che farà di tutto, lavorerà lui stesso per arrivare alla verità sul caso Regeni". L'annuncio di un nuovo impogno per fare luce sulla tragica fine del giovane ricercatore italiano torturato e ucciso  all'inizio del 2016,  arriva dal il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ieri ha incontrato  il capo di Stato egiziano in occasione dell'Assemblea generale dell'Onu .

"Con l'Egitto abbiamo una antica tradizione di rapporti culturali ed economici, sarebbe oggettivamente un peccato compromettere questo cammino antico per una ragione che sarebbe inaccettabile", ha detto  il premier italiano, che adesso si aspetta risultati concreti nelle indagini e spiega perché: ""Con Al Sisi è stata la prima occasione di incontro, ho riassunto la posizione del governo italiano, che era stata già anticipata dai miei ministri. Ho chiesto che ci siano verità e giustizia per Giulio Regeni, che i colpevoli siano portati davanti a un tribunale. Ho avuto l'assicurazione, da parte di Al Sisi, che farà di tutto e lavorerà lui stesso incessantemente per questo risultato" .
Giuseppe Conte all'Onu (ansa)
Ci sarà una svolta nelle indagini, che finora non hanno portato nessun risultato? Il governo egiziano, che è stato accusato di scarsa collaborazione con le autorità italiane, soprattutto dai genitori di Giulio, promette che cambierà registro. "Il presidente egiziano Abdel Fatah Al-Sisi ha ribadito l'impegno dell'Egitto a scoprire la verità circa questo crimine e ha portare i suoi perpetratori davanti alla Giustizia" si legge in un comunicato della presidenza egiziana che dà conto del colloquio fra Sisi e il premier Giuseppe Conte a New York. Nell'attesa che il governo egiziano faccia luce sulla tragica fine del giovane ricercatore italiano, l'unica certezza riguarda i risultati  dell'autopsia. I rilievi sul corpo del 28enne ucciso al Cairo confermano che il decesso è avvenuto "per la frattura di una vertebra cervicale causata da un violento colpo". Secondo i medici legali sono evidenti "i segni di un violento pestaggio e numerose abrasioni e lesioni"