Esteri

Il Sudafrica degli assassini politici: 280 in vent'anni

La denuncia arriva da un rapporto dell'Università di Città del Capo: dal 2000 al 2017 si sono contati 284 omicidi politici

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Conosceva Sindiso Magaqa e sapeva quello che faceva: un lavoro molto impegnativo fare il consigliere locale, incontrare persone, fare comizi, sentire lamentele, girare per villaggi e paesi. Il Sudafrica è grande, le estensioni da percorrere molte – e si va sempre di corsa. E poi, continua Thabiso Zulu, ci aggiungi un’altra incombenza: sempre più spesso accanto al consigliere ci sono uomini di scorta, e il consigliere, sempre più spesso, ha una pistola sotto la giacche.

I dati per delitti politici hanno raggiunto livelli che nemmeno si immaginava con la nascita della Nazione Arcobaleno. Da metà degli anni Novanta, dopo l’avvento del African Nazional Congress (Anc) di Nelson Mandela, c’era stata una moratoria via via però sfumata. Dal 2000 al 2017, secondo un rapporto dell’Università di Città del Capo, Assassination Witness,  ci sono stati 284 omicidi politici e la conta da l’idea di un Paese dove tutto si può fare, basta sparare. E per fare ‘per bene’ questo tipo di mestiere si può ingaggiare un professionista. Il contratto per uccidere, soprattutto a base locale, ha pochi rischi e una certa sicurezza per i guadagni.

Thozame Njobe, Sifiso Mhkize, Sindiso Magaqa - la prima una donna, gli altri due uomini - erano consiglieri locali e combattevano gli illeciti. Di tante persone uccise sappiamo il nome, molti nemmeno quello. Ci sono voluti un lavoro di scavo su un monte-dati sterminato, leggere 19 giornali, 17 giornali settimanali, un mensile e due settimanali, per un totale di 16.000 singoli articoli per avere un insieme possibile degli assassinii politici. Sindiso Magaqa, ucciso a metà del 2017, giunto al vertice del partito, famoso, aveva invece una storia di luci e ombre, piena di colpi di scena.

Lo conoscevano tutti, dice al New York Times il suo amico Zulu. Trentaquattro anni, dopo essere stato un capo del Anc locale, si era spostato a Johannesburg e aveva scalato il potere. Dopo una scassata Ford con cui batteva la provincia, aveva una Mercedes ultimo tipo che molti nel partito possedevano, era per così dire la sua nuova carta d’identità nella metropoli. Arrivato al numero tre della gerarchia dell'Anc giovanile però è ruzzolato in terra in fretta, e dopo aver messo da parte un poco di denaro era tornato al paese, nella provincia del Kwazulu-Natal affacciata sull'Oceano Indiano.

Cosa accadde a Johannesburg non si sa - Zulu non ne vuole parlare. Scottato, Magaqa decise di lasciare tutto alle spalle e con i soldi accumulati fondò una squadra di calcio. La politica era comunque il suo pane e non ci volle tanto per ricominciare. Facendo di nuovo le scale al basso, fu nominato consigliere locale, e da lì cominciò una battaglia contro la corruzione. Anche qui, non sa se era per suo tornaconto e per una sorta di redenzione, sta di fatto però che, nel 2017 fu fatto fuori da sicari.

Tra il 2011 e il 2017 ci sono stati 80 omicidi politici, secondo l’Anc – il rapporto invece dice che sono 90 tra il 2016 e il 2017. Potere, inganni, soldi facili, affari loschi sono diventati comuni motivi per un assassinio e pochi parlano. Dentro l'Anc locale vige una sola regola: sei in maggioranza tutto va liscio, se sei in minoranza dovrai guardarti alle spalle.

Mupalanga, provincia al confine con il Mozambico, ha il più alto tasso di corruzione. David Mabuza, ‘Gatto’ il suo soprannome, capo indiscusso della provincia, è anche il vice dell'Anc, il secondo per carica istituzionale dietro il presidente della Repubblica. Ha la mano pesante contro chi si alza per domandare. Uno dei consigliere comunali è stato ucciso davanti agli occhi del figlio per aver tirato fuori le carte su appalti truccati.

Il sistema del ‘Gatto’? È stato lui a portare in dote i voti per eleggere Cyril Ramaphosa a capo del governo, dopo essere stato a fianco dell'ex capo, Jacob Zuma, e il presidente ha dovuto inchinarsi a lui. Ora Ramaphosa sta cercando di unire frazioni in lotta tra loro in vista delle elezione dell’anno prossimo, ha in mente la ‘tolleranza zero’ contro trucchi e appalti: non ha tempo per mettere fine alla violenza e gli omicidi mirati.

L'Anc non ha interesse a questo tema, non gli interessa quanti morti ci sono, nota Makhosi Khoza, un tempo al partito di governo, ora lavora per una associazione, il Outa, che si occupa della corruzione. Aprire il vaso di pandora degli omicidi politici collegati alla corruzione lo si può tentare soltanto con chi denuncia gli affari sporchi e con i pentiti, ma contro di loro ci sono lucrose taglie.  

Accanto a Sindiso Magaqa, Zulu scavava dentro la melma degli appalti, invece ora si nasconde, ogni notte dorme in un posto diverso e ha paura.  "Uno viene ammazzato anche perché tutti capiscano il messaggio, molto semplice: qui siamo sono che comandiamo e voi dovete stare zitti. Io, Magaqa, e qualche altro abbiamo fatto saltare il tappo dell'omertà", dice. Magaqa aveva trovato gli appalti, secondo lui truccati, per la costruzione di una sala conferenze. Aveva ragione, erano truccati, ed è stato ammazzato.