Esteri

Rahaf, Mohammed e Anthea, ecco gli studenti stranieri coinvolti nel Progetto Mediterraneo

L'ateneo romano Luiss ha presentato i risultati dei primi mesi del programma di scambio con l'Università di Petra che coinvolge diciassette giovani. Tra loro anche sette rifugiati siriani e palestinesi residenti ad Amman. Il ministro degli Esteri Moavero: "L'Italia è leader anche nell'educazione"
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ROMA. Rahaf ha venti anni, lunghi ricci castani e l'idea di fondare una startup per migliorare il suo Paese, la Giordania. La stessa ambizione di Mohammed, suo coetaneo e conterraneo, come lei al momento studente di economia. Anthea, studentessa di economia anche lei, invece è maltese, e grazie a una borsa di studio potrà completare il suo percorso universitario in Italia.

Rahaf, Mohammed e Anthea sono solo tre dei 17 studenti stranieri coinvolti dalla Luiss nel Progetto Mediterraneo, partito lo scorso marzo e i cui primi risultati sono stati mostrati oggi, nella sede dell'università di Villa Blanc a Roma. Presenti, tra gli altri, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, la presidente della Luiss Emma Marcegaglia e la vicepresidente Paola Severino, oltre ai ragazzi coinvolti.

“Il Mediterraneo è un palcoscenico importante per le relazioni internazionali, e in questi ultimi dieci anni è diventato sempre più centrale anche per i suoi valori, per i suoi popoli", ha detto la presidente Marcegaglia. "Il progetto che abbiamo lanciato forma le eccellenze italiane, europee e dei ragazzi del Mediterraneo con la speranza che sia di stimolo per lo sviluppo delle relazioni internazionali. Perché le relazioni nascono dalla condivisione dei valori - ha proseguito Marcegaglia -  e speriamo che le nuove generazioni trovino in questa iniziativa una opportunità per essere protagonisti della loro vita ma anche di quella dei loro Paesi.”

Il programma di scambio prevede per un gruppo di studenti maltesi e giordani - vincitori di borse di studio - un periodo di studio di un anno a Roma, nel campus della Luiss, per frequentare il corso di Laurea in Economia, e poi fare ritorno nel proprio Paese e terminare gli studi. Il progetto coinvolge anche altri studenti, sette rifugiati siriani e palestinesi che risiedono ad Amman e studiano all'università di Petra, partner insieme alla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale. Per loro, la possibilità di seguire le lezioni degli stessi corsi dei loro colleghi, tenute in Giordania da una delegazione di professori Luiss.

"Questa azione di apertura verso gli altri popoli del Mediterraneo è fondamentale anche per la politica estera del Paese", ha sottolineato Moavero. "Il nostro patrimonio storico e culturale è il principale biglietto da visita quando ci presentiamo all'estero. L'apertura verso gli studenti dell'area Mediterranea mostra come l'Italia ha molto da dare anche dal punto di vista dell'educazione e della formazione. Progetti come questo contribuiscono senz’altro alla crescita dell’intera area, nonostante in molte parti viva ancora situazioni di instabilità", ha aggiunto il ministro.
Paola Severino ha voluto evidenziare come centrale il tema della cooperazione: "Lo scambio reciproco permette di arricchirsi. Il Mediterraneo ha una sua identità culturale data dall'incontro di più culture diverse: non dimentichiamo che grazie agli arabi in Europa sono state sviluppate le scienze e la matematica. Oggi il Mediterraneo è diviso, ma dobbiamo dare ai giovani la possibilità di studiare, arricchirsi, ritornare a casa e migliorare il proprio Paese".  "Il progetto ha arricchito le conoscenze e ampliato gli orizzoni culturali degli studenti e consolidato i ponti, già esistenti, tra l'Italia e la Giordania, nel campo accademico e della cultura", ha detto in un videomessaggio il presidente dell'ateneo giordano, Marwan Muwalla.

Il progetto è appena partito, ma già si guarda al futuro. L'ateneo romano, infatti, è pronto ad allargare il progetto anche al Marocco: "Ognuno di questi studenti vale per dieci, e un progetto del genere non riguarda solo loro, ma tutte le loro famiglie. Vogliamo aumentare la pletora dei beneficiari delle borse di studio e allargare i nostri orizzonti. Non vediamo l'ora di dare il benvenuto ai nuovi studenti", ha detto a margine Luigi Serra, vicepresidente esecutivo dell'ateneo.