Strasburgo, attentato al mercatino di Natale

Attentato al mercatino di Strasburgo, shock all'Europarlamento: "C'è un morto davanti a me"

(ansa)
Nascosti sotto i tavoli, chiusi in ristoranti bui o asserragliati in rifugi di fortuna: le lacrime e le voci dei deputati di fronte alla tragedia in corso
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BRUXELLES - "C'è un morto davanti a me, un uomo, lo hanno portato qui, hanno cercato di rianimarlo ma è morto". La voce di Giovanni La Via, eurodeputato centrista, è rotta dalle lacrime. Risponde al telefono dal ristorante Pont Saint Marten, ma subito la comunicazione cade. Il cadavere resterà per ore davanti a lui. È un collage di racconti drammatici quello che arriva da Strasburgo, città del Parlamento europeo, ma in questi giorni anche città del Natale, colpita da un attentato la sera di martedì 11 dicembre. Piena all'inverosimile tra turisti accorsi per i celebri mercatini della Petite France e deputati, assistenti, funzionari che in questi giorni, come accade per una settimana ogni mese, sono in città per la plenaria.

Simona Bonafé, democratica, risponde al cellulare con un filo di voce: è terrorizzata, sotto shock. Intorno a lei è buio, nascosta sotto un tavolo di un ristorante come altre decine di avventori. Silenzio spettrale: "Non posso parlare - bisbiglia - hanno spento le luci, ci hanno fatto sdraiare, fuori sentivamo urla della gente che scappava ma ora c'è silenzio, vedo i bagliori dei lampeggianti della polizia". Le saracinesche vengono abbassate, un minimo senso di sicurezza torna a pochi passi dalla cattedrale di Notre Dame.

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Piccole storie che compongono una tragedia enorme. Mentre vittime e feriti ogni mezz'ora nei comunicati ufficiali aumentano, i responsabili delle istituzioni europee vengono subito informati che l'attentato è serio: da subito si parla di 6 o 7 morti, ma per il bilancio ufficiale ci sarà tempo. Ora è tempo di scappare: "Ho sentito sei o sette spari - racconta Macro Affronte, deputato dei Verdi ex grillino - pensavo fossero petardi, poi ho visto arrivare la polizia, gente che correva. Gli agenti ci hanno fatto allontanare: ho visto due donne a terra, credo morte". Si è ritrovato imbottigliato in un vicolo insieme a una coppia: hanno citofonato a un palazzo, li hanno fatti entrare e messi in salvo. Quando risponde al telefono si sente il pianto disperato della ragazza.

In molti - come la M5s Isabella Adinolfi - si sono rifugiati nelle hall degli alberghi del centro, altri in un cinema. Tutti danno lo stesso racconto: gente in preda al panico, urla disperate, polizia.

"La città era blindata - dice il leghista Mario Borghezio raccogliendo un sentimento comune - secondo me c'era un allarme". Michela Giuffrida ha anche visto l'attentatore. La parlamentare pd si trova in pub, al primo piano, le porte di sotto sbarrate. "Stavo camminando e ho visto una colluttazione, un uomo è riuscito a scappare da alcuni poliziotti che poi si sono messi a rincorrerlo superati da alcune volanti sfrecciate a velocità altissima". Più tardi si saprà che l'uomo è stato ferito da alcuni colpi sparati proprio in quei momenti dalla polizia. Dettaglio che sa dell'incredibile: secondo alcuni testimoni l'attentatore sarebbe scappato in taxi e poi avrebbe proseguito sanguinante a piedi. E proprio l'autista, forse minacciato, potrebbe avere aiutato le forze di sicurezza a rintracciarlo.

Ma nella notte più tragica della città alsaziana nulla è certo, regna il panico.

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Antonio Tajani - che stava per raggiungere il suo gabinetto per la cena di Natale - per sicurezza fa sbarrare il Parlamento europeo. Chi è dentro non esce, tutti vengono radunati in mensa. Sorte beffarda, i deputati del Pd nei minuti della sparatoria sono riuniti per discutere il rapporto redatto da Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, ucciso dalla mafia nel 1983: il testo era proprio sul terrorismo. Chi non fa un figurone è il grillino Dario Tamburrano: è tra i primi a twittare "morti e feriti" a Strasburgo e conclude: "Noi della delegazione 5 stelle siamo al sicuro non preoccupatevi". Ma non era in strada, ma dentro il Parlamento, a diversi chilometri dal centro.

Tira un sospiro di sollievo Raffaele Fitto, che per la sessione pre natalizia si è fatto accompagnare da moglie e figli. Anche lui chiuso in un ristorante: "La mia famiglia è stata tutto il giorno al mercatino...".