Esteri

Cina, giallo per la scomparsa di due canadesi: "Possibile ritorsione per l'arresto di lady Huawei"

Protesta del governo di Toronto che chiede notizie su Michael Kovrig e Michael Spavor, entrambi arrestati per "attività che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale"

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PECHINO – Un secondo cittadino canadese è sparito in Cina. Proprio come l’ex diplomatico Michael Kovrig, è indagato per attività che possono “mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. E ancora una volta il sospetto è che dietro a questa vaga definizione si nasconda in realtà una rappresaglia cinese contro il governo di Ottawa per l’arresto della “principessa” di Huawei Sabrina Meng. La persona scomparsa si chiama Michael Spavor, imprenditore e fondatore di una serie di aziende e Ong che facilitano scambi economici, turistici e culturali con la Corea del Nord. Ha incontrato diverse volte Kim Jong-un (una foto li ritrae mentre fumano sullo yatch del dittatore), l’ultima a novembre del 2017, prima del grande disgelo tra il regime e il mondo. Ed è stato lui ad organizzare la celebre visita nel Paese dell’ex campione delle Nba Dennis Rodman.

Al momento l’unica conferma semi ufficiale viene dal quotidiano della Provincia del Liaoning, dove Spavor vive nella città di Dandong, appena prima del confine con la Corea. Attività a rischio per la “sicurezza nazionale” è la stessa formula usata da Pechino per giustificare l’arresto nei giorni scorsi di Kovrig, ex diplomatico e ora consulente per l’Asia Orientale della Ong International Crisis Group, impegnata nella prevenzione dei conflitti. Secondo alcuni media cinesi Kovrig avrebbe operato in Cina senza le necessarie registrazioni. Ma diverse fonti occidentali hanno esplicitamente parlato di un arresto politico, un ostaggio da mettere sul tavolo delle trattative per il rilascio di Meng, ricordando che Pechino non è nuova a questo tipo di operazioni. Finora il corpo diplomatico canadese non ha potuto incontrare nessuno dei due.

Una deriva inquietante nella sfida tra le superpotenze (e i rispettivi alleati), perché in cui i rispettavi cittadini vengono usati come armi. Pechino ha messo in guardia gli uomini d’affari dai rischi di un viaggio negli Stati Uniti, e il governo americano sarebbe pronto a fare altrettanto. Almeno a parole però i due governi stanno cercando di non alzare i toni e di mantenere in piedi la trattativa sui dazi. Di oggi la notizia che Pechino ha riattivato gli acquisti di soia americana, con un mega ordine da due milioni di tonnellate. Diverso l’atteggiamento nei confronti del Canada, a cui nelle ultime ore il governo e i media hanno riservato minacce di fuoco. Il tribunale di Vancouver ha riconosciuto a Meng la libertà su cauzione, ma su di lei pende la richiesta di estradizione americana. Pechino chiede che venga lasciata tornare immediatamente in Cina e ora ha due ostaggi per far valere le proprie ragioni.