Esteri

India, donne in un tempio indù: scontri in Kerala

(afp)
Sono entrate in un luogo sacro all'alba di martedì. Le prime a riuscirci dopo la sentenza della Corte suprema che ha cancellato il divieto religioso. Proteste dei partiti di estrema destra e violenze nella capitale dello Stato e in altre città
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KOCHI (India) - Violenze in tutto lo Stato indiano del Kerala, dopo l'ingresso di due donne in un tempio indù, storica 'prima volta' dopo la sentenza della Corte suprema che ha ribaltato il tradizionale divieto religioso riguardante le donne in "età mestruale".  Scontri tra decine di persone si sono verificati davanti al Parlamento dello Stato a Thiruvananthapuram. Proteste con violenze sporadiche sono state segnalate anche in diverse altre città del Kerala. Alle 3,30 del mattino due indiane sono riuscite a varcare la soglia di uno dei più sacri templi induista, quello di Sabarimala, e sono state le prime a compiere lo storico passo dopo che a settembre la Corte Suprema ha cancellato il divieto di ingresso alle donne tra i dieci e i 50 anni, perché considerate impure.

Bindu Ammini, 42anni, e Kanaka Durga, 44, sono entrate nel tempio scortate da alcuni agenti di polizia, molti in borghese, tra una folla di uomini, alle 3,45 del mattino, probabilmente proprio per non destare troppo scalpore. Vestite e ricoperte da un vestito nero simile al burqa, sono riuscite a mettere piede nel luogo sacro salvo essere fermate e cacciate dopo alcuni minuti. Tanto poco è bastata la loro presenza, da muovere il prete a capo di Sabarimala, dopo la loro uscita a chiudere il tempio per un rituale "di purificazione".

India, donne entrano in tempio indù dopo la sentenza che cancella il divieto


"Abbiamo raggiunto Pampa - ha raccontato una delle due donne a una tv locale - il principale punto di ingresso al tempio all'1.30 del mattino e abbiamo chiesto la protezione dalla polizia per entrare nel tempio. Abbiamo camminato per due ore e siamo entrate verso le 3.30 e abbiamo fatto il darshan", riferendosi a un rituale religioso. Negli ultimi mesi decine di donne avevano tentato senza successo di compiere il pellegrinaggio al tempio di Ayyappa, il dio indù rimasto celibe, ma erano state bloccate da centinaia di fedeli e attivisti dei gruppi di estrema destra.

Sembra che l'indignazione contro l'infrangersi di questa tradizione, abbia messo d'accordo tutti i partiti dell'opposizione, che hanno gridato allo scandalo e "al tradimento", invitando tutti i fedeli a scendere in piazza in segno di protesta contro la sentenza a favore delle donne. Anche il premier Modi si schiera con l'opposizione, sostenendo che  la questione del tempio è una tradizione religiosa e non ha nulla a che vedere con l'uguaglianza di genere: "D'altronde ci sono dei templi dove agli uomini non è permesso entrare".

Il governo dello stato del Kerala ha invece  difeso la sua decisione di proteggere le donne, dichiarando che si tratta di diritti civili da far rispettare: "Avevo già chiarito che il governo fornirà protezione se qualche donna intenda entrare nel tempio", ha detto il primo ministro del Kerala Pinarayi Vijayan.

India, catena umana di 620 km: milioni di donne protestano per entrare nel tempio indù


Intanto le donne indiane martedì scorso hanno protestato pacificamente contro la discriminazione, formando una catena umana di 620 chilometri, definita "il muro delle donne".