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(afp)

Cesare Battisti catturato in Bolivia, già in volo per l'Italia

L'ex terrorista italiano aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso dicembre. È stato catturato a Santa Cruz da una squadra dell'Interpol, l'aereo atterrerà a mezzogiorno. Ad attenderlo Salvini e Bonafede. Il figlio del presidente Bolsonaro: "Salvini, il regalo sta arrivando". Il ministro della Giustizia: "Per lui scatterà l'ergastolo"

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SAN PAOLO - Cesare Battisti è stato catturato a Santa Cruz, una città al centro della Bolivia. L'ex terrorista aveva fatto perdere le sue tracce lo scorso dicembre dopo che era stato spiccato nei suoi confronti un ordine di cattura. Ad eseguire l'arresto è stata una squadra speciale dell'Interpol, con agenti boliviani, italiani e brasiliani. Al momento dell'arresto Battisti aveva barba e baffi, meno di due dollari in tasca e un forte odore di alcol addosso. Non era armato e non ha opposto resistenza. Ha parlato in portoghese per rispondere alla polizia e ha mostrato un documento brasiliano che confermava la sua identità.

In arrivo in Italia

Il volo che riporterà l'ex terrorista in Italia è stato inviato in Bolivia ed è ripartito intorno alle 22 alla volta dell'aeroporto romano di Ciampino dove atterrerà - secondo quanto annunciato dal ministro degli Interni Matteo Salvini in televisione - a mezzogiorno.


La rapida procedura di reimpatrio, senza passare dal Brasile che pure aveva annunciato la concessione dell'estradizione, era stata annunciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte su Facebook: "Battisti rientrerà in Italia nelle prossime ore, con un volo in partenza da Santa Cruz e diretto a Roma". Due uomini dell'Antiterrorismo e della Criminalpol erano già sul posto mentre un aereo del governo italiano con a bordo anche uomini dell'Aise - l'Agenzia d'intelligence che si occupa dell'estero - e investigatori della Polizia è atterrato alle 20,30 in Bolivia. La Bolivia ha espulso Battisti direttamente verso l'Italia con l'accusa di ingresso illegale nel Paese. "Nelle prossime ore - ha detto il ministro dell'Interno del governo Morales, Carlos Romero - sarà consegnato dall'Interpol Bolivia alla controparte italiana all'aeroporto internazionale Viru Viru", a Santa Cruz, il principale aeroporto internazionale del Paese.
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"Ad attenderlo qui da noi - ha scritto il presidente del Consiglio su Facebook - ci saranno le nostre carceri affinché possa espiare le condanne all'ergastolo che i tribunali italiani gli hanno inflitto a suo tempo con sentenze passate in giudicato, non certo a causa delle sue idee politiche, bensì per i quattro delitti commessi e per i vari reati connessi alla lotta armata e al terrorismo". Dopo anni di latitanza, dice Salvini, "la pacchia è finita". Il ministro ha pubblicamente ringraziato anche gli investigatori, a partire da Polizia e Intelligence. Punti esclamativi anche da parte del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che su Twitter annuncia: "#CesareBattisti tornerà in Italia direttamente dalla Bolivia. In questo modo, l'ex terrorista sconterà la pena che gli è stata comminata dalla giustizia italiana: l'ergastolo!". Secondo Bonafede, Battisti "sarà portato nel carcere più vicino allo scalo di atterraggio. Presumibilmente sarà Rebibbia".

In Brasile sulle orme di Cesare Battisti, latitante in fuga in un Paese immenso

Il passaggio giuridico tra la Bolivia e il Brasile avrebbe garantito una pena diversa dall'ergastolo (vietato in Brasile), ma l'espulsione diretta dalla Bolivia permette di aggirare la limitazione giuridica.

Le reazioni in Brasile

Per il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che aveva fatto del "dono" di Battisti all'Italia un vanto politico, il mancato passaggio dal Brasile costituisce senz'altro motivo di disappunto. La notizia della cattura era stata anticipata da Filipe Martins, consigliere speciale di Bolsonaro.  "Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia, così da poter scontare l'ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana", scriveva Martins sul suo profilo Twitter.
Il caso Battisti è stato anche al centro della politica brasiliana. Fuggito dalla Francia, Battisti venne graziato dalll'ex presidente Lula nel suo ultimo giorno di mandato.

Brasile, Bolsonaro ringrazia Salvini e promette: ''Il nostro regalo all'Italia? Sarà Battisti''

Il nuovo presidente brasiliano Bolsonaro, entrato in carica a gennaio, già in campagna elettorale aveva manifestato la sua intenzione di estradare Battisti in Italia in uno scambio di battute con il leader della Lega e ministro dell'Interno Matteo Salvini. 
Il deputato federale Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente Jair Bolsonaro, ha celebrato su Twitter l'arresto. "Ha ucciso un poliziotto, ha ucciso un padre davanti al figlio, ha sparato e lasciato un uomo paralitico, è stato condannato a vita per 4 omicidi e ha fatto parte del gruppo terroristico di sinistra in Italia Pac (proletari armati per il comunismo). Ciao Battisti, la sinistra piange!". E aggiunge: "Matteo Salvini, il 'piccolo regalo' sta arrivando", riferendosi a quanto aveva detto il padre appena eletto: "Il regalo del Brasile all'Italia? Sarà Battisti".

Chi è Cesare Battisti

Nato nel 1954 a Cisterna di Latina, Battisti è stato condannato a due ergastoli in Italia in contumacia – era evaso dal carcere nel 1981 dopo la condanna a 12 anni in primo grado - per quattro omicidi avvenuti alla fine degli anni settanta: due compiuti materialmente e due in concorso con altri.

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La prima volta viene arrestato a 18 anni a Frascati per una rapina, torna in carcere altre volte, per un sequestro di persona e poi per l'aggressione a un sottoufficiale dell'esercito. Nel carcere di Udine conosce Arrigo Cavallina ed entra a far parte dei Pac, il gruppo eversivo Proletari armati per il comunismo, ritenuto responsabile di rapine a banche e supermercati – rivendicate come espropri proletari – e anche di alcuni omicidi.

Battisti è accusato di aver preso parte all'omicidio di Andrea Santoro, maresciallo del carcere di via Spalato e ad altri tre omicidi: quello del gioielliere Pierluigi Torregiani, a Milano, per il quale Battisti è stato condannato come mandante e ideatore, e quello del macellaio Lino Sabbadin a Mestre, per il quale Battisti ha fornito copertura armata. Battisti è accusato di essere anche l'esecutore materiale dell'omicidio di Andrea Campagna, agente della Digos di Milano, ucciso il 19 aprile del 1978.