Esteri

Ultim'ora

Spagna, Sánchez non lascia: “Continuerò con più forza di prima”

Venezuela , il Papa: "Soluzione pacifica nel rispetto dei diritti umani"

(ansa)
2 minuti di lettura
CITTA' DI PANAMA - "In questi giorni a Panama ho pensato molto al popolo venezuelano, mi sento particolarmente vicino a loro. In questo momento di difficoltà chiedo al Signore che si possa cercare una soluzione giusta e pacifica per superare la crisi rispettando i diritti umani e cercando il benessere di tutti i cittadini del Paese".
 
Così Francesco dopo la preghiera dell'Angelus recitata oggi presso la Casa Hogar El Buen Samaritano a Panama, nell'ultimo giorno della sua permanenza nel Paese centroamericano in occasione della Giornata Mondiale dei Giovani, affidando il popolo venezuelano alle preghiere alla Vergine di Coromoto, patrona dello stesso Venezuela.
 
Il Papa rompe il silenzio sulla crisi venezuelana dopo che due giorni fa in un comunicato la Santa Sede aveva fatto sapere che "il Santo Padre, raggiunto a Panama dalle notizie provenienti dal Venezuela, segue da vicino l'evolversi della situazione e prega per le vittime e per tutti i venezuelani". Insieme il comunicato Vaticano spiegava che la "Santa Sede appoggia tutti gli sforzi che permettano di risparmiare ulteriore sofferenza alla popolazione".
 
Le parole di Francesco arrivano dopo confronti continui fra la segreteria di Stato vaticana, la nunziatura di Caracas e i vescovi del Venezuela. Molti dei presuli locali hanno chiesto in queste ore che si rispetti il diritto della popolazione alla protesta, e sono scesi loro stessi per primi in piazza coi manifestanti. Le parole di Bergoglio sono in ogni caso più prudenti e mostrano la costante preoccupazione della diplomazia pontificia per una soluzione pacifica senza entrare direttamente dentro le vicende politiche.
 
È un momento di commozione particolare per Francesco la preghiera nell'Hogar che fornisce assistenza ai giovani e adulti privi di sostegno economico e affetti dal morbo dell'Hiv-Aids. Francesco decide di rivolgere qui le sue preghiere anche per le vittime dell'attentato terroristico nelle Filippine avvenuto nel duomo, mentre si celebrava messa: "Condanniamo questa violenza che colpisce questa comunità cristiana. Prego il Signore, principe della pace, affinché converta i cuori dei violenti e garantisca agli abitanti di quella popolazione una pacifica convivenza", dice.
 
E ancora ecco un'altra preghiera per "il riposo eterno e la pace" dei 21 giovani cadetti uccisi nell'attentato terroristico dello scorso 17 gennaio in Colombia e che non hanno potuto essere presenti a Panamá. Francesco chiede il permesso ai presenti di poter leggere i loro nomi pubblicamente e li pronuncia lentamente, uno a uno, nel silenzio dell'Hogar. E, infine, prega anche per le vittime della diga crollata in Brasile (un centinaio già recuperate, ma si arriverà forse a 500).
 
Il post Angelus dura in tutto dieci minuti, un momento nono breve e vissuto intensamente dal Papa e anche con commozione. Ed è anche l'occasione per il Papa, nella Giornata internazionale della commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto, per pronunciare un forte appello contro il rischio che la Shoah sia dimenticata aprendo così la porta a nuove analoghe tragedie. "Dobbiamo mantenere vivo il ricordo del passato e imparare dalle pagine nere della storia in modo da non ripeterlo, non fare mai più gli stessi errori", dice. E ancora: "Continuiamo a sforzarci, instancabilmente, a coltivare la giustizia, aumentare la concordia e sostenere l'integrazione, essere strumenti di pace e costruttori di un mondo migliore".
 
Poco prima della preghiera dell'Angelus Francesco ha celebrato invece la messa domenicale al Campo San Juan Pablo II. Con lui c'erano 700mila giovani. Al termine è stato il cardinale Kevin Farrell ad annunciare a tutti che la prossima Gmg si terrà nel 2022 a Lisbona, in Portogallo.
 
Durante la messa il Papa ha spronato i giovani a vivere la loro età non come in una "sala d'attesa", preparando un futuro che arriverà. "Cari giovani - ha detto - , non siete il futuro, ma l'adesso di Dio". E ancora: "Vi tranquillizziamo e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo 'frattanto' i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano illusioni rasoterra, piccole e tristi".