Esteri

Venezuela, Di Maio risponde a Guaidó: "Italia rimane neutrale"

Il vicepremier dopo l'appello del presidente ad interim conferma la linea del non riconoscimento. Dal governo 2 milioni di aiuti "come gesto di vicinanza alla popolazione". Il leader dell'opposizione si rivolge al Papa

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Il giorno dopo la lettera-appello inviata dal presidente ad interim del Venezuela Juan Guaidó al governo italiano affinché si decida a unirsi alla posizione internazionale sulla richiesta di nuove elezioni presidenziali nel Paese, anche il vicepremier 5Stelle Luigi Di Maio dà la sua risposta, dopo l'immediata adesione del collega leghista Matteo Salvini. In una lettera all'Avvenire, il leader pentastellato conferma la linea del "non schieramento" assunta dal movimento e che ha condizionato la posizione dell'intero governo finora anche nei consessi internazionali: "Siamo ben consapevoli che il Venezuela sta attraversando un periodo storico complesso e doloroso - scrive Di Maio - Al riguardo, come sa, è mia piena convinzione che il governo italiano debba evitare ogni ingerenza esterna e come ha già fatto rendersi disponibile come mediatore tra le parti per aiutare il Venezuela a tracciare un percorso comune di legittimazione politica che arrivi attraverso nuove elezioni, libere e monitorate da organismi internazionali. Siano i venezuelani a decidere del loro futuro, in modo pacifico e democratico e soprattutto alle urne".
Non viene dunque riconosciuta l'autorità di Guaidó come guida del processo di transizione, nonostante l'investitura dell'Assemblea nazionale venezuelana. Un riconoscimento che per il Movimento 5 Stelle equivale a un'"ingerenza": "Ritengo necessario - ribadisce il vicepresidente del Consiglio - che il governo italiano mantenga una linea di neutralità e di non ingerenza sul processo che condurrà a tali elezioni, incoraggiando piuttosto un dialogo costruttivo tra le parti, anche con l'obiettivo di non alimentare un'ulteriore divisione a livello internazionale e le sue possibili conseguenze in termini di destabilizzazione del Paese. In tal senso reputo la parole di Papa Francesco molto importanti e una sua risposta a questo appello sarebbe un gesto utile all'instaurazione di un dialogo".
"Il ministro degli Esteri italiano Moavero - conclude Di Maio - sarà a Montevideo per partecipare al vertice ministeriale del gruppo di contatto internazionale sul Venezuela da domani, a lavorare per quest'obiettivo, che consideriamo,  l'unica via percorribile per il futuro del popolo venezuelano".

Dal governo arriva intanto un "gesto di vicinanza" per il popolo venezuelano. Lo annuncia, in assenza di Moavero in viaggio verso l'Uruguay, la viceministra degli Esteri Emanuela Del Re su Twitter: "Ho disposto oggi come gesto di vicinanza del governo italiano ai venezuelani un primo contributo di emergenza di 2 milioni di euro per la popolazione considerando anche i 143.000 cittadini italiani e oltre un milione di venezuelani di origine italiana, nel rispetto del Diritto Umanitario Internazionale".

E intanto da Guaidó continuano ad arrivare richieste d'aiuto, durante un'intervista a Sky Tg24 il leader dell'opposizione venezuelana si è rivolto a papa Francesco: "Faccio un appello affinché tutti quelli che possono aiutarci, come il Santo padre, come il resto della diplomazia, possano collaborare per la fine dell'usurpazione, per un governo di transizione, e a portare a elezioni veramente libere in Venezuela, al più presto. La cosa drammatica in questo momento in Venezuela è che lo spargimento di sangue è in corso".