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Attacco suicida alla base militare dell'Unione europea in Mali: morti gli assalitori, tre feriti

L'attentato al campo di Koulikoro, a circa 60 chilometri dalla capitale. La missione europea di addestramento è stata lanciata nel 2013, partecipa anche l'Italia. Il premier francese Philippe in visita nel Paese

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Nel primo pomneriggio di domenica il centro di addestramento militare dell'Unione europea a Koulikoro, in Mali, a circa 60 chilometri dalla capitale Bamakò, è stato attaccato da sospetti terroristi e due persone sono rimaste uccise. "Il bilancio provvisorio è di due morti, gli assalitori, e tre feriti, due militari e uno civile", ha dichiarato in una nota il ministero della sicurezza e della protezione civile maliano.

L'attacco è partito intorno alle 15, ora locale: due auto cariche di esplosivo hanno cercato di entrare nella base, una è esplosa, ma i militari sono riusciti a fermare gli attentatori prima che anche l'altro veicolo saltasse in aria. Gli aggressori sono stati tutti uccisi.

La base di Koulikoro ospita la missione europea per la formazione dell'esercito maliano, la European Union Training Mission, Eutm, che è stata lanciata nel febbraio 2013 dopo l'intervento francese in Mali contro i jihadisti che avevano preso il controllo del nord del Paese. Conta quasi 600 soldati provenienti da 25 paesi europei, tra cui l'Italia.


Non è la prima volta che l'Eutm viene attaccata. Il 21 marzo 2016, un commando jihadista tentò di assaltare il quartier generale della missione, nell'hotel Nord-Sud di Bamako, la capitale, ma fu respinto e almeno un attentatore fu ucciso. 

Nel 2012 gruppi jihadisti legati ad al-Qaeda avevano preso il controllo della zona settentrionale del Paese. Nel 2013 su iniziativa della Francia fu lanciata la missione internazionale. Dal 2015 però gli attacchi contro le truppe straniere nel Paese si sono intensificati ed estesi anche al Mali centrale e meridionale e ai paesi confinanti, in particolare il Burkina Faso e il Niger.

L'attentato è avvenuto mentre in vista nel Paese c'è il primo ministro francese, Edouard Philippe, che ha chiesto "l'impegno di tutti" nella lotta contro il jihadismo nel Sahel, dove operano numerose missioni militari internazionali: la Minusma delle Nazioni Unite, La Eutm e la missione G5 Sahel.