Esteri

Israele, "Netanyahu alleato dei razzisti del rabbino Kahane": dura protesta degli ebrei d'America

Benjamin Netanyahu (ap)
Il premier accetta i voti dei suprematisti di "Potere Ebraico", l'opposizione dell'American Jewish Committee e dell'Aipac
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Uno scontro politico molto duro sta impegnando in queste ore i partiti politici di Israele e le associazioni ebraiche degli Stati Uniti. Venerdì sera l'American Jewish Committee e poi l'AIPAC, il cartello che raggruppa molte associazioni ebraiche americane, hanno lanciato accuse durissime contro l'alleanza elettorale del premier Benjamin Netanyahu con il partitino della destra razzista "Otzma Yehudit" (Potere ebraico).
 
Nella battaglia per rimanere primo ministro di Israele, Netanyahu ha detto che accetterà il sostegno di questo raggruppamento che ha accettato al suo interno i membri di quello che fu il movimento del rabbino Kahane, negli anni Novanta un leader del "suprematismo ebraico" ispiratore di attentati contro i palestinesi, un gruppo classificato "movimento terroristico" dagli Usa dal 1997.
 

Netanyahu ha bisogno anche del supporto di questi estremisti perché la battaglia elettorale sarà molto dura: fino a ieri il leader del Likud sembrava capace di sopravvivere anche alle inchieste giudiziarie che lo hanno colpito (presto dovrebbe arrivare la prima incriminazione formale). Ma l'alleanza elettorale fra l'ex capo di Stato maggiore Benny Gantz e l'ex ministro delle Finanze Yair Lapid hanno rivoluzionato il panorama politico di Israele: Bibi potrebbe perdere le elezioni del 9 aprile. Per questo il capo del Likud è pronto a imbarcare anche la destra razzista nella sua coalizione.
 

Il movimento di Kahane negli Anni Novanta veniva considerato dalla stragrande maggioranza dei politici e degli elettori israeliani semplicemente come un movimento razzista e violento. Di fatto messo al bando. Adesso Netanyahu è pronto ad accettare i loro voti, ma gli ebrei americani sono insorti. E per la prima volta nella loro storia alcune fra le associazioni ebraiche americane hanno deciso di intervenire contro gli eredi del rabbino Kahane: "L'American Jewish Committee normalmente non commenta i fatti interni alla vita politica di Israele. Ma la creazione di questo gruppo 'Potere ebraico' creato dai seguaci del rabbino Meir Kahane ci impone di parlare", dice l'associazione in un comunicato. "I principi di questo gruppo non riflettono i valori fondanti dello Stato di Israele. E questo partito potrebbe ottenere i voti necessari ad entrare alla Knesset ed eventualmente partecipare al governo".
 
La presa di posizione dell'Ajc è stata poi seguita da un tweet dell'AIPAC, che raggruppa molte altre associazioni. "Noi siamo d'accordo con l'Ajc, l'AIPAC da sempre ha una politica di non aver nessun contatto con questo partito razzista e riprovevole".
 
Gli avversari di Netanyahu naturalmente sono saltati immediatamente sul caso: Benny Gantz, il nuovo leader dell'alleanza "Blue and white" che punta ad essere nuovo premier, ha detto che "la straordinaria presa di posizione dell'AIPAC, un'associazione che normalmente non si occupa della politica interna di Israele, prova che ancora una volta Benjamin Netanyahu ha oltrepassato un confine etico e morale pur di provare a mantenere la sua poltrona. Sta danneggiamo la credibilità di Israele, la moralità del nostro paese e i rapporti con la comunità ebraica americana".
 
Avigdor Lieberman, il capo di "Yisrael Beiteinu", ex ministro della Difesa di Bibi, dice che "questa è la più importante organizzazione ebraica nel mondo: quando l'AIPAC parla in questo modo, per Israele suona un campanello di allarme. I membri di 'Otzma Yeduhi' sono ai margini della vita politica israeliana". In effetti per anni i seguaci del rabbino Kahane, ovvero quelli che oggi sono i seguaci di "Potere Ebraico", sono stati trattati come i neonazisti nella Germania di qualche anno fa. Emarginati da tutti: adesso come i neonazisti e i fascisti sono in risalita in Europa, anche i razzisti ebraici rischiano di entrare alla Knesset.