Esteri

Regeni, Conte: "Da Al Sisi impegno per la verità"

A Sharm el Sheik il bilaterale fra il premier italiano e il presidente egiziano in margine al vertice tra Ue e Lega Araba. Sul tema dei diritti il padrone di casa non si piega: "L'Europa non ci imporrà i suoi principi"

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SHARM EL SHEIK - Si chiude il vertice Lega Araba-Unione europea, il primo mai organizzato. Per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte "è stato un summit importante, molto positivo nel complesso: il confronto è fondamentale tra Ue e Lega Araba. Spero che quello di oggi sia il primo di un incontro fisso, e mi batterò in Europa perché questo avvenga regolarmente". Al tavolo organizzato dal presidente egiziano Abdel Fatah Al Sisi l'Italia ha avuto un ruolo centrale: Conte è stato chiamato ad intervenire per primo fra gli europei nella discussione tra i leader di Ue e Lega araba, dopo i discorsi istituzionali di Sisi, del re saudita Salman e di Tusk. L'incontro bilaterale di Conte con il presidente egiziano è stato poi fra i più importanti. I due uomini di governo si sono parlati per circa mezzora, dopo il primo incontro collettivo avuto alla conferenza sulla Libia di novembre a Palermo.

Conte aveva annunciato domenica sera che avrebbe sollevato il tema di Giulio Regeni, e lo ha fatto immediatamente: "Quello di Regeni è stato il primo tema toccato: ho ribadito la sensibilità del mio governo e dell'opinione pubblica italiana per la soluzione di questo caso. Il presidente Al Sisi ha assolutamente testimoniato la sua costante attenzione e il rinnovato impegno perché questo caso giunga a soluzione. Confido che si possa continuare in questo dialogo costante tra me e il presidente Al Sisi affinché si possa giungere a una verità giudiziaria".

Nelle parole scelte da Conte sembrerebbe esserci la sintesi di una scelta politica del governo italiano: insistere sulla soluzione del caso Regeni, non mettere da parte la questione. Ma continuare il dialogo con Al Sisi, con la leadership politica egiziana, perché il risultato finale - se mai ci sarà - non potrà che arrivare dalla collaborazione politica fra i due governi. Anche se per Conte dovrà essere una soluzione giudiziaria: il potere politico egiziano dovrà favorire una soluzione che passi attraverso il lavoro della magistratura.
Ma l'Egitto non sembra pronto a piegarsi sul tema dei diritti umani, caro all'Europa: "Lo dico in tutta franchezza - ha detto Al Sisi rispondendo ai giornalisti alla fine del vertice - non ci detterete quale debba essere la nostra umanità. Noi abbiamo la nostra umanità, noi abbiamo i nostri principi, noi abbiamo la nostra moralità. Voi avete i vostri, noi li rispettiamo. E' per questo che vi chiediamo di voler rispettare i nostri principi e costumi, come noi rispettiamo i vostri".

Nell'incontro il presidente del Consiglio ha affrontato brevemente anche altre questioni: innanzitutto il tema dell'energia e della diversificazione delle fonti: "Abbiamo ripassato lo stato della cooperazione con l'Italia e la Ue", dice Conte. "Il tema della sicurezza è importante e da questo punto di vista Italia, Egitto, Cipro, Grecia, Israele offrono il loro contributo", spiega Conte facendo riferimento al "Forum del Gas del Mediterraneo Orientale", del quale fanno parte anche la Giordania e l'Autorità Nazionale Palestinese. La nuova organizzazione di Paesi che collaborano all'estrazione e alla distribuzione del gas nel Mediterraneo orientale è un format politicamente strategico per stabilizzare la regione. "Solo il fatto che in questo gruppo collaborino paesi come Israele, l'Autorità palestinese, Cipro e l'Egitto ci dice che l'Italia può contribuire a un lavoro di sicurezza energetica e di stabilizzazione politica molto importante", dice un diplomatico italiano che segue il dossier. 

Per il resto nella notte fra domenica e lunedì Conte ha avuto anche un bilaterale con il premier britannica Theresa May, chiesto da lei sul tema prevalente per Londra in questi giorni, la Brexit. Mentre con il presidente somalo Formajo il premier italiano ha confermato che l'Italia continuerà a sostenere la missione di addestramento delle forze di polizia che la Difesa italiana ha messo in piedi ormai da alcuni anni.