Esteri

I resti dell'aereo indiano abbattuto in Kashmir (afp)

Tensione sui cieli del Kashmir, il premier del Pakistan Imran Khan: "Pronti a trattare con l'India"

Islamabad risponde all'azione con cui Delhi aveva ucciso centinaia di uomini sul suo territorio ieri: "Abbattuti due aerei indiani". Delhi ridimensiona: "Perso un solo velivolo". Alta tensione in tutta l'Asia: chiuso lo spazio aereo pachistano

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ISLAMABAD - L'aviazione pachistana avrebbe abbattuto due aerei militari indiani sui cieli del Kashmir, la regione contesa che sta accendendo una nuova crisi fra le due potenze nucleari asiatiche. L'abbattimento sarebbe avvenuto nelle prime ore della mattina dopo che i velivoli sono entrati nello spazio aereo pachistano senza autorizzazione: un pilota indiano, secondo il portavoce delle forze armate pachistane, è stato catturato.

Diversa invece la versione fornita da New Delhi: gli aerei coinvolti nello scontro sono effettivamente due, ma uno sarebbe un velivolo pachistano a sua volta abbattuto dalla contraerea indiana.

Dopo lo scontro militare, il premier pachistano, Imran Khan, ha detto che il suo Paese è pronto ad aprire un dialogo con l'India per evitare un'escalation della crisi in atto.  In un discorso alla nazione, il primo ministro ha affermato che "il buon senso deve prevalere" e che vanno evitati da entrambe le parti "errori di calcolo".

In Kashmir e in tutta la zona, nonostante gli appelli alla calma di Stati Uniti, Cina e Russia, la tensione è altissima. Il governo pachistano ha deciso di chiudere il suo spazio aereo a tutti i voli.

L'incidente è l'ultimo passo del braccio di ferro fra i due Paesi che monta dal 14 febbraio, quando più di 40 soldati indiani sono stati uccisi in un attacco kamikaze nella zona controllata da Delhi del Kashmir: il primo ministro Narendra Modi ha accusato un gruppo estremista basato in Pakistan, Jaish-e-Mohammad (JeM), per l'accaduto.

Il Pakistan ha respinto le accuse, ma ieri Delhi ha bombardato le basi militari del gruppo in territorio pachistano uccidendo, sempre secondo gli indiani, 350 militanti. Il premier di Islamabad Imran Khan ha promesso una dura risposta.


La tensione tra India e Pakistan torna dunque a livelli preoccupanti, come ciclicamente accade da quasi settanta anni: e il principale nodo della contesa è sempre lo stesso, il Kashmir, lo stato a maggioranza musulmana di cui entrambi i Paesi amministrano una parte.

Nel 1947, all'epoca della divisione dell'ex impero britannico in due stati, India e Pakistan, il Maharaja del Kashmir scelse di stare con l'India, anche se la maggioranza degli abitanti era musulmana. Il Pakistan contestò da subito quella decisione, e il primo conflitto scoppiò già nel 1948. Da allora, i due paesi si sono fronteggiati in tre guerre, (nel 1948, nel 1965 e nel 1999), e in molti conflitti minori.

Dal 1988, la popolazione del Kashmir indiano è insorta ripetutamente contro il governo e contro la presenza delle forze speciali dell'esercito. E' nato un movimento per l'autonomia spesso affiancato da azioni terroriste di gruppi estremisti. L'India accusa da sempre il Pakistan di fornire appoggio e logistica a questi gruppi.