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India, il primo discorso pubblico di Priyanka Gandhi: "Il tuo voto è un'arma"

Entrata in politica due mesi fa per salvare la campagna elettorale del fratello Rahul in vista delle elezioni aprile-maggio, ha sfidato il premier Modi parlando proprio nella sua città natale

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BANGKOK - "Il tuo voto è un'arma, il tuo risveglio è un'arma, la tua consapevolezza è un'arma. È un'arma che non ferirà o danneggerà nessuno. È un'arma che ti rafforzerà". Per la prima volta Priyanka Gandhi ha usato il suo carisma in un discorso pubblico da quando è entrata formalmente in politica due mesi fa per salvare la campagna elettorale di suo fratello Rahul a poche settimane dal voto di aprile-maggio.

Destinata a guidare il partito nell'Uttar Pradesh, è andata però a celebrare un anniversario storico del Congresso centinaia di chilometri più a est, ad Ahmedabad, nella città capitale del Gujarat dov'è nato e cresciuto il potere di Narendra Modi, l'attuale premier. Una sfida diretta per il voto previsto tra aprile e maggio, anche se nel suo discorso passionale "cuore in mano" Priyanka ha preferito non citare mai l'avversario, invitando però il popolo a "proteggere il Paese" dalle influenze dell'odio sociale o religioso "diffuso dappertutto" e dal conseguente "attacco alle istituzioni del Paese". "Tu decidi il tuo futuro e la sicurezza del tuo Paese. Pensaci bene prima di votare", sottinteso ancora il nemico partito fondamentalista del Bjp responsabile del clima di divisione.

E' stato un discorso da statista circondata da un'accurata coreografia dinastica. Tutti hanno notato dietro di lei il grande ritratto di Indira Gandhi messo apposta perché le somiglia abbastanza da elevare Priyanka al rango di suo avatar, con la stessa grinta e presa sul pubblico. E' un fatto che quando ha finito il suo discorso gran parte della gente se n'è andata senza attendere quelli degli altri leader incluso il presidente del partito e fratello di Priyanka. Tra i due c'è un abisso oratorio incolmabile ma un legame intimo potente, rafforzato nelle circostanze tragiche degli assassinii di nonna e padre. 

Mamma 47enne di un maschio e una femmina avuti da un imprenditore talvolta nei guai con la giustizia, l'ultima dei Gandhi ha parlato brevemente, 15, 20 minuti, tralasciando le spaccature dell'India del passato durante le leggi dell'emergenza imposte proprio da sua nonna. Con efficace retorica ha invitato la gente a fare (al governo) le "giuste domande": "A quelli che ti promettono chiedi: dove sono i 20 milioni di posti di lavoro che avete promesso prima? Che mi dite del miliardo e mezzo di rupie nei nostri conti bancari? Che mi dite della sicurezza per le donne?".

Accolta da un giubilo nei passaggi più carichi la folla ha gridato "Lunga Vita Priyanka", "Lunga vita seconda Indira Gandhi". E dal palco lei si è scaldata ancora di più: "Le elezioni nazionali di aprile e maggio - dice - "sono niente di meno che un movimento indipendentista" (contro l'usurpazione del potere dal Bjp). Ma poi si ammorbidisce, diventa materna e gandhiana: "Coloro che parlano di fitrat (natura), sanno che la filosofia di questo paese è cercare la verità, il valore di questa nazione è la fratellanza, per soffiare via i venti dell'odio con l'amore".

Pochi dubitano che il suo contributo, capace di galvanizzare una base congressuale non troppo motivata da suo fratello Rahul, sarà determinante per ridurre in parte il grande divario di consensi che separano i Gandhi dal Bjp. Molti attendono la replica di Modi all'accusa di fomentare odio, e ritengono che gli elettori gli daranno un secondo termine, così come ne avevano dato un secondo al Congresso nel 2009 prima di bocciarlo severamente cinque anni dopo.