Esteri

Dopo i razzi su Tel Aviv l'Egitto media una tregua fra Israele e Hamas

Gli israeliani tengono i toni bassi e parlano del lancio dei missili come di "un errore" probabilmente "avvenuto mentre erano in corso procedure di manutenzione". Il cessate-il-fuoco a Gaza che dovrebbe scongiurare una escalation.

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Giovedì notte sono arrivati a un passo da una nuova guerra o comunque da uno scontro molto pesante. Ma Israele e Hamas dopo ore di trattative segrete mediate dall'intelligence egiziana hanno raggiunto un cessate-il-fuoco a Gaza che dovrebbe scongiurare una escalation.

Giovedì notte due razzi partiti da Gaza hanno raggiunto l'area di Tel Aviv, circa 80 chilometri più a Nord. Solo durante la guerra del 2014 Hamas aveva lanciato missili contro la capitale economica di Israele, un'area densamente popolata che Israele difende con batterie antimissile e sensori elettronici di ogni tipo. Nella notte fra giovedì e venerdì gli aerei israeliani hanno colpito ben 100 obiettivi di Hamas nella striscia, una ritorsione massiccia ma non indiscriminata, per far capire che per ogni razzo che si avvicina a Tel Aviv ci sarà una reazione molto pesante.


Nel frattempo, a Gaza era entrata da ore una delegazione dell'intelligence egiziana: da mesi l'Egitto negozia con la dirigenza di Hamas un accordo che possa migliorare la vita dei cittadini a Gaza abbassando il livello dello scontro militare fra le due parti. Per quanto inverosimile possa apparire, questa mattina molti media israeliani riportano la versione secondo cui il lancio dei due razzi verso Tel Aviv sia stato "un errore" e che probabilmente questo "è avvenuto mentre erano in corso procedure di manutenzione".


Il lancio dei razzi e una reazione israeliana più massiccia (sono stati colpiti 100 obiettivi, ma sembra fossero tutti vuoti, nessun miliziano di Hamas sarebbe stato ucciso) avrebbe potuto innescare una escalation pericolosissima: Israele è sotto elezioni, e uno scontro armato con Hamas in queste ore avrebbe potuto essere sfruttato politicamente dal Likud del premier Benjamin Netanyahu oppure dai suoi rivali di "Bleu e Bianco" guidati dall'ex generale Benny Gantz.