Esteri

Elezioni in Israele, la sfida tra Netanyahu e Gantz

 Benjamin Netanyahu e Benny Gantz (ansa)
Il premier alla ricerca di un quinto mandato sfidato dall'ex capo di Stato maggiore. Si vota martedì
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Benjamin Netanyahu contro Benny Gantz. E' questa la sfida principale di martedì 9 aprile quando 6,3 milioni di israeliani andranno alle urne per eleggere il nuovo primo ministro. Seggi aperti dalle 7 alle 22. Israele dovrà così decidere se concedere il quinto mandato al premier (1996-1999 e poi dal 2009 a oggi), leader del Likud, o affidarsi all'ex capo di Stato maggiore Gantz, la vera novità di queste elezioni, che si presenta con un nuovo partito: Blu e Bianco. 


Sessantanove anni, Netanyahu si presenta al voto con l'handicap di tre inchieste per corruzione, abuso d'ufficio e frode per il quale potrebbe essere incriminato. Malgrado le accuse, Netanyahu per molti rappresenta una sicurezza. Ieri, in uno dei comizi della sua campagna elettorale, Bibi ha annunciato che, se eletto, il suo governo inizierà ad annettere parte della Cisgiordania, occupata da Israele dal 1967. Netanyahu ha stretti rapporti con il presidente americano Donald Trump e con quello russo Vladimir Putin.  Il primo gli ha fatto già due "regali" importanti: lo spostamento dell'ambasciata americana a Gerusalemme e il riconoscimento della sovranità israeliana sull'Alture del Golan. Putin, invece, gli ha consegnato giovedì i resti di un soldato israeliano sepolto in Siria, disperso dalla guerra del Libano del 1982.


Un metro e novantacinque e fisico atletico, il 59enne Benny Gantz ha ricoperto ruoli di responsabilità in quasi tutte le vicende militari israeliane. Con il suo nuovo partito si sono candidati anche altri due ex capi di Stato maggiore: Moshe Yaalon e Gabi Ashkenazi. Nella sua alleanza c'è anche la formazione laica Yesh Atid dell'ex ministro delle Finanze Yair Lapid. Gli ultimi sondaggi danno Gantz in testa, anche se solo con l'appoggio del centrosinistra potrebbe non raggiungere la maggioranza alla Knesset, il parlamento israeliano. 


 Al di là dello scontro fra Gantz e Netanyahu, il parlamento israeliano che uscirà dal voto sarà molto frammentato. Accanto a Likud (Netanyahu), Blu e Bianco (Gantz), la sinistra tradizionale di Laburisti e Meretz, le due formazioni degli ultraortodossi, ci sono i centristi di Kulanu e Gesher, la Nuova Destra, l'Unione dei partiti di destra, la destra libertaria dello Zahut e Yisrael Beitenou. La soglie di sbarramento per entrare alla Knesset è del 3,25%.

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