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Sparatoria in una sinagoga di San Diego, almeno un morto e tre feriti

(afp)
Il sindaco parla di "crimine d'odio". Uccisa una donna. Due bambini tra i ricoverati, secondo fonti locali. Lo sceriffo: fermato un uomo di 19 anni, forse un suprematista bianco che sul web avrebbe scritto di essersi ispirato a Brenton Tarrant, l'autore della strage nella moschea di Christchurch 
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NEW YORK - Una donna morta e tre feriti tra cui il rabbino: questo il primo bilancio ieri sera di una sparatoria a una sinagoga Chabad in California, nella località di Poway alla periferia settentrionale di San Diego. L’aggressione è avvenuta alle 11.30 locali, nell’ultimo giorno della “Passover Holiday Celebration” (la Pasqua ebraica), contro un luogo di culto frequentato da una comunità ultra-ortodossa. Il sindaco di Poway, Steve Vaus, ha confermato il bilancio di una donna uccisa e tre feriti. Il sindaco ha parlato di “un crimine dell’odio, rivendicato dall’assassino”.

Lo sceriffo della contea di San Diego ha dichiarato: “Un uomo bianco di 19 anni è stato arrestato, ha usato un’arma semi-automatica, è originario di San Diego e viene interrogato in relazione alla sparatoria”. Lo sceriffo, Aaron Meleen, ha parlato di “diversi tipi di ferite” per le vittime ricoverate in ospedale; si è detto fiducioso che l’uomo arrestato fosse l’unico autore dell’attacco. Sul luogo sono giunte anche le forze dell’Fbi. Come in altre parti del mondo, anche negli Stati Uniti sono in netto aumento gli atti di anti-semitismo.
Secondo Rita Katz, responsabile del sito specializzato Site che monitora il web e i social media il diciannovenne di San Diego, identificato come John Earnest, sarebbe un suprematista bianco che avrebbe scritto alcune lettere in cui denuncia il suo odio verso gli ebrei e altre persone.

Usa, sparatoria in sinagoga San Diego: i rilievi della polizia


Il ragazzo avrebbe scritto di essersi ispirato a Brenton Tarrant, l'uomo che ha fatto una strage in una moschea e in un centro islamico di Cristchurch, in Nuova Zelanda. Sempre secondo Katz, il diciannovenne avrebbe postato una lettera in cui invita altri bianchi suprematisti a condurre attacchi. Lettera in cui spiegherebbe di aver impiegato quattro settimane per pianificare il suo attacco e svela di aver appiccato con la benzina un incendio a una moschea nella località di Escondito la settimana dopo l'attentato in Nuova Zelanda. Il ragazzo avrebbe anche scritto una lista di persone a cui si ispirerebbe, tra cui figura anche Adolf Hitler.

La sparatoria di San Diego è avvenuta a sei mesi esatti dalla strage in una sinagoga di Pittsburgh, in Pennsylvania, quando un uomo armato uccise 11 persone e ferì quattro agenti di polizia. Fu l'attacco più fatale alla comunità ebraica nella storia degli Stati Uniti.

Il responsabile della sparatoria è stato incriminato con 29 capi di accusa. Anche in quel caso la rivendicazione l’aveva urlata subito l’assassino, proclamando il suo anti-semitismo. Il massacro di Pittsburgh chiamò in causa la cultura dei suprematisti bianchi: fin dalle origini storiche del Kkk hanno avuto tra le loro vittime predilette i neri, ma hanno sempre proclamato e praticato l’odio e la violenza anche contro gli ebrei. Anche dopo la sparatoria di ieri è cominciata la polemica politica sulle responsabilità. Il primo a prendere posizione è stato l’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, Danny Danon: “Dalle parole alle manifestazioni si passa agli spari contro le sinagoghe.
(reuters)

L’antisemitismo continua a rialzare la testa e a fare vittime. E’ ora di agire e di combatterlo con determinazione, per non consentire alle forze dell’odio di resuscitare periodi oscuri della storia”. L’intervento del rappresentante del governo Netanyahu, alleato di ferro dell’Amministrazione Trump, tende a spostare l’accento sulle responsabilità politiche dell’ondata di anti-semitismo.

Dopo la strage di Pittsburgh fu la sinistra americana a mettere sotto accusa Trump per il suo atteggiamento di tolleranza verso i suprematisti bianchi. Più di recente invece i repubblicani hanno polemizzato con una neodeputata democratica, Ilhan Omar, di origine somala e di religione islamica. La Omar ha denunciato l’influenza della lobby pro-Israele al Congresso, attirandosi le accuse di anti-semitismo sia da Trump che da alcuni colleghi democratici.

"Il male deve essere sconfitto": così il presidente americano Donald Trump ha commentato la sparatoria contro i fedeli di una sinagoga di San Diego, durante un comizio in Wisconsin.