Politica

Referendum sulla Tav, consensi nel centrodestra per la proposta di Chiamparino. Cgil: "Opera fondamentale"

Manifestazione No Tav in Val di Susa (ansa)
L'idea del governatore piemontese - che in un'intervista a Repubblica propone una consultazione popolare sulla Torino-Lione - piace anche a Forza Italia e Fratelli d'Italia. Intanto il sindacato di Camusso dice no al dietrofront sull'alta velocità e difende anche Tap e Terzo valico
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ROMA. Si allarga il fronte favorevole a un referendum sulla Torino-Lione, nel caso di uno stop da parte del governo. A lanciare la proposta, in un'intervista a Repubblica, è stato il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. "Se il governo bloccherà la Torino-Lione io sono pronto ad andare fino in fondo e convocare un referendum popolare", ha detto. Definendo "folle" l'idea M5S di isolare il nord ovest per non perdere voti. "Io mi aspetto che Toti e Fontana battano un colpo", ha aggiunto riferendosi ai presidenti di Liguria e Lombardia.


E oggi dal fronte del centrodestra arrivano delle risposte. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, rivendica anzi la primogenitura dell'iniziativa: "A metà giugno - dice - ho personalmente lanciato un appello a tutte le segreterie regionali dei partiti piemontesi per organizzare insieme il 'tav day': un referendum coordinato per far esprimere direttamente i cittadini del Piemonte sulla realizzazione dell'alta velocità Torino-Lione". E aggiunge: "Siamo certi che i piemontesi diranno sì e che il governo non potrà fermare quest'opera andando contro la volontà del popolo".

Da Forza Italia ancora nessun intervento di Toti, ma parla Osvaldo Napoli, membro del direttivo forzista alla Camera, che dice: "Trovo giusto che sia consentito ai cittadini piemontesi di pronunciarsi con un referendum sul destino della Tav". E ironizza: "Mi sorprende che l'idea non sia venuta dal mondo dei Cinquestelle e dall'amministrazione comunale di Torino, perché mai come nel caso della Tav 'uno vale uno'. Evidentemente, la questione imbarazza il comico Beppe Grillo, teorico della fine della democrazia e del Parlamento e quindi sospettoso che i cittadini possano, usando la loro testa, prenderlo a pernacchie per le bestialità che quotidianamente pronuncia". Anche il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani - numero due di Forza Italia - interviene sull'opera: "La maggioranza silenziosa degli elettori del nostro Paese non vuole finte promesse, non crede che la democrazia sia superata come dice Grillo e che si debba bloccare la Tav".

Il governatore del Friuli Venezia Giulia, il leghista Massimiliano Fedriga, difende l'opera ma prova a minimizzare i contrasti con i 5Stelle: "Sul dossier Tav credo che si troverà una sintesi. La Lega, ovviamente, e anche i Cinque Stelle, si rendono conto che le infrastrutture sono strategiche" per questo Paese. "Penso - ha aggiunto - che i collegamenti siano fondamentali per creare sviluppo e per creare posti di lavoro".


Insomma, al di là della diplomazia, lo scontro tra le due anime della maggioranza gialloverde resta. E sullo sfondo appare sempre più chiaro l'intreccio con un'altra partita: quella della Tap, con i 5Stelle che potrebbero tener duro sull'Alta velocità accettando invece di confermare il gasdotto che arriva in Puglia. Il primo momento della verità sarà
martedì prossimo alle 14, quando il ministro per le Infrastrutture Danilo Toninelli illustrerà alla Commissione Lavori pubblici del Senato le linee guida del suo ministero. Le opposizioni si preparano. Mara Carfagna e Maurizio Gasparri di Fi, sostengono che il blocco delle infrastrutture e la minacciata chiusura dell'Ilva costerebbero 60 miliardi all'Italia. Mentre tre eurodeputate elette nel Nord  - Mercedes Bresso, Patrizia Toia e Isabella De Monte - parlano di "infantilismo grillino".


E nel giorno di una nuova marcia No Tav in Val di Susa, torna a farsi sentire anche il sindacato. Con la Cgil che definisce la Torino-Lione un'opera indispensabile. "Sostenere il blocco di una grande arteria ferroviaria come la tav che taglia trasversalmente l'Europa da Lisbona a Kiev - dice il segreterio confederale Cgil, Vincenzo Colla - significa rinunciare per sempre allo sviluppo commerciale e turistico per l'Italia in questo importante progetto infrastrutturale. La Tav come la Tap come il terzo valico come le grandi arterie già progettate di collegamento con il sistema portuale sono indispensabili".
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