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Fondi Lega, Anm contro Salvini: "Sulla procura di Genova inammissibile interferenza". Il Pd: "Intervenga Bonafede"

L'associazione nazionale magistrati replica al ministro dell'Interno che aveva attaccato le toghe liguri per l'inchiesta sui rimborsi elettorali del Carroccio. I dem criticano il silenzio di Bonafede. Il procuratore Cozzi: "Diritto di critica con il dovuto riguardo"
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ROMA. Nello scontro tra Lega e procura di Genova sui 49 milioni di fondi spariti, dopo l'ennesimo attacco di Matteo Salvini interviene l'Associazione nazionale magistrati. "Auspicare forme di risarcimento a carico dei magistrati come conseguenza della loro attività risulta assolutamente fuori luogo e appare come una inammissibile e inaccettabile interferenza nel lavoro dei colleghi della Procura di Genova", si legge in una nota della giunta esecutiva centrale dell'Anm. E ancora:  "I magistrati svolgono le
attività che prevede la legge e sempre per l'accertamento dei fatti e dunque non solo non sprecano il denaro dei cittadini ma al contrario svolgono la propria azione sempre e esclusivamente proprio nell'interesse dei cittadini".

Una precisazione che arriva dopo le parole pronunciate ieri dal ministro dell'Interno: "Faccio appello alla procura di Genova, ditemi dove sono i tanti soldi che abbiamo e di cui io non sono a conoscenza perché non ci sono. Spendete denaro pubblico per andare a cercare soldi e conti correnti inesistenti. Spero che poi qualcuno risarcisca gli italiani". Parole cui aveva risposto il procuratore capo genovese, Francesco Cozzi: "Ci muoviamo nell'interesse dello Stato, non facciamo inchieste politiche contro questo o quell'altro".
E comunque, ben venga il diritto di critica, replica ancora oggi Cozzi, ma con il dovuto riguardo. "In 40 anni di attività al servizio dello Stato e della giustizia non siamo mai stati condizionati o scalfiti da reazioni ben più pesanti. Trattandosi di personalità con elevato ruolo istituzionale si auspica però che il diritto di critica abbia il dovuto riguardo non per i singoli magistrati quanto per la loro specifica funzione quali appartenenti alla magistratura inquirente". Tutto nasce, lo ricordiamo, dall'inchiesta sui fondi della Lega e dalla ricerca dei 49 milioni di euro che dovrebbero essere sottoposti a sequestro, così come disposto dalla Cassazione.

Nel caso interviene anche il Pd, oggi, con Valeria Valente, vicepresidente del gruppo dem e membro della commissione Giustizia a Palazzo Madama: "Più volte il Pd in Parlamento ha chiesto a Salvini, leader di quel partito, e a Bonafede, che di mestiere dovrebbe fare il Guardasigilli, di chiarire e spiegare all'opinione pubblica dove sono finiti quei soldi - ha scritto in una nota -. Per ora solo silenzio. E in più, e questo è inaccettabile, Salvini, dimenticandosi del suo ruolo istituzionale, attacca e offende la magistratura e la sua autonomia costringendo l'Anm a prendere posizione. Anche su questo Bonafede non ha nulla da dire?".
 
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