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"Sgomberate la sede abusiva di Casapound". L’appello del sindaco di Cerveteri Pascucci a Salvini e Raggi

Il primo cittadino di Cerveteri, coordinatore di Italia in Comune, scrive al capo del Viminale e alla sindaca di Roma per chiedere lo sgombero di un immobile pubblico della Capitale occupato senza titolo dal 2003 dal partito neofascista
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ROMA - Una lettera al ministro dell'Interno Matteo Salvini, così attento alla legalità, per richiedere lo sgombero di un immobile di proprietà del Demanio occupato abusivamente a Roma dai neofascisti di Casapound. A scriverla è Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, coordinatore del movimento di sindaci antifascisti "L'italia in Comune", nonché membro del Consiglio della Città metropolitana della Capitale.
 
Ed è proprio nelle vesti di consigliere metropolitano che Pascucci invia la sua missiva a Salvini e in copia al prefetto di Roma Paola Basilone e alla sindaca Virginia Raggi. Con la richiesta di sgomberare l'immobile al numero 8 di via Napoleone III, a due passi dal Viminale, "occupato dal 2003 dal movimento politico Casapound - si legge nella lettera - che ha trasformato tale immobile pubblico nella sede ufficiale del partito".
 
Come documenta anche una recente inchiesta dell'Epresso, nonostante il palazzo sia stato inserito nel 2016 dall'allora commissario straordinario di Roma Paolo Tronca in una lista di 74 immobili occupati senza titolo, in più di quattordici anni non c'è stato nemmeno un tentativo di sgombero. E non si tratta di un modesto appartamento di periferia, bensì di uno stabile di sessanta vani, circa una ventina di appartamenti in pieno centro, dove i prezzi di mercato sono tra i più alti di Roma: la sede di sicuro più grande fra tutti i partiti italiani.  All'Espresso risulta anche che nel palazzo occupato siano residenti i vertici nazionali dell'organizzazione di estrema destra. A partire dal leader Simone Di Stefano, che al momento della presentazione delle liste per le politiche del 2013 ha dichiarato come residenza anagrafica proprio via Napoleone III, civico 8. C'è poi la moglie del presidente Gianluca Iannone, Maria Bambina Crognale, imprenditrice della ristorazione che alla Camera di Commercio nel 2014 aveva dichiarato quello stesso domicilio. E tanti altri volti noti dell'estremismo di destra romano, infilati nelle liste elettorali durante le ultime elezioni comunali del 2016.
 
"Come sindaco io voglio essere tranquillo che il ministro dell'Interno intenda far rispettare la legge ovunque questa venga infranta - afferma Pascucci -  senza andare a colpire qua e là. Per questo motivo ho inviato questa lettera e mi aspetto una risposta forte e decisa come quelle date finora sui migranti o sui campi rom. Sono certo che Salvini farà rispettare la legge anche ai neofascisti di Casapound".
Alessio Pascucci 
 "L'illegalità non ha colore di pelle o nazionalità -aggiunge il sindaco di Cerveteri- esattamente come i bisogni delle persone. Se uno stabile è occupato illegalmente occorre verificare le condizioni di quelle persone, censirle e, laddove ne abbiano diritto, offrire loro delle soluzioni alloggiative alternative. Ci risulta però che in quell'immobile vivano anche amici e parenti dei leader di partito. Una cosa inaccettabile". E conclude: "Sarebbe un bel segnale di legalità se il ministro Salvini venisse a via Napoleone III, magari indossando le felpe con gli slogan di Casapound, e spiegasse a queste persone che quel palazzo è del Demanio dello Stato e non può essere occupato e trasformato in sede politica. Lo farà o proseguirà ad inseguire gli immigrati che arrivano sui barconi?".
 
In sostegno di Pascucci si esprime il comitato provinciale dell'Anpi di Roma: "Si sgomberi Casapound e si applichino le leggi Scelba e Mancino. Ci aspettiamo una risposta forte e decisa da parte del governo".
 
 
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