Politica

Ultim'ora

Sinner: “Rinunciare a Roma fa male, era l’appuntamento clou. Non so come arriverò al Roland Garros”

La ministra Lezzi (M5s) a Salvini: "Altro che Tap, al Sud servono infrastrutture". La replica: "Bisogna andare avanti"

La ministra per il Sud Barbara Lezzi 
Cresce la polemica nella maggioranza sulle grandi opere. Le opposizioni all'attacco. Chiamparino. "Si fanno solo quelle che vuole Trump?" Gasparri. "I grillini sono come Attila"
2 minuti di lettura
ROMA - Per due giorni consecutivi è scontro aperto nella maggioranza gialloverde sulle grandi opere. "Caro Matteo Salvini, in Italia servono le infrastrutture ed in particolar modo ne hanno estremo bisogno il Sud e le aree interne del centro-nord". Barbara Lezzi, la ministra grillina per il Sud,  scende in campo replicando al vicepremier Matteo Salvini, convinto che non si può dire no al Tap e alle altre grandi opere previste nel nostro paese. E che alla fine i benefici saranno superiori ai costi affrontati. Il leader della Lega l'aveva detto ieri. E lo ha ripetuto in serata, parlando alla festa del partito a Capriata d'Orba, in Piemonte: "Le infrastrutture servono, servono strade più belle e ferrovie nuove, io voglio andare avanti. I Cinque Stelle sono gente affidabile, concreta, con voglia di fare bene le cose, ma su qualche cosa dobbiamo metterci d'accordo...". E sulla Tav:  "Ci sono dei
docenti che stanno esaminando costi e benefici e su questo è giusto andare fino in fondo e capire se e quanto serve. Alcune opere nate tanti anni fa possono essere aggiornate e rimodulate. Per quello che mi riguarda il terzo valico, invece, è un'opera fondamentale per collegare Liguria e Piemonte al cuore del Paese e dell'Europa".
 

Grandi opere, Salvini: "Con M5s serve confronto. Io non voglio smontare, voglio andare avanti"


Le parole di Lezzi in realtà sono sembrate anche una risposta ad Alessandro Di Battista che dal Messico ha fatto conoscere la sua contrarietà verso le grandi opere, sottolinendo: "Su quelle cose là abbiamo preso i voti".  E anche al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli che ha dichiarato che "il progetto Tav deve essere valutato e riformulato tutto. Ma se per ripagare l'opera servono più di 50-60 anni, finendo con il mettere le mani nelle tasche degli italiani per finanziarla, è meglio bloccarla".


"È la carenza di questo genere di investimenti che ha provocato una perdita ulteriore di posti di lavoro al sud di 300.000 unità durante gli anni della crisi", aggiunge però Lezzi. Sicura che la strada da seguire non sia quella di completare la Tav o il gasdotto che dovrebbe arrivare sulle coste pugliesi. "Strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche, anti-dissesto idrogeologico, energia pulita. Questi sono gli investimenti che l'Italia aspetta", dice la ministra per il Sud.
 
La nuova, evidente, frattura fra le due forze di maggioranza provoca le reazioni delle opposizioni. "Guarda caso per tutte le grandi opere che insistono in territori a guida leghista, o per le quali ci sono ordini superiori (si veda quanto accade con la Tap e Trump), l'analisi costi-benefici è stata già fatta", dice il dem Sergio Chiamparino.
 
 "Solo per la Tav bisogna contare fino all'ultimo spicciolo, nonostante siano già state fatte sette analisi costi-benefici da diverse agenzie indipendenti, tutte con esito ampiamente positivo. Non vi viene il sospetto che c'entri qualcosa la vicinanza politica di quelle amministrazioni regionali?", chiede polemico il governatore del Piemonte.
 

Un giudizio molto duro arriva anche da Fratelli d'Italia. “Il M5S vuole bloccare la Tav e pure il gasdotto Tap. Tanto a che servono sviluppo, energia e lavoro, ci daranno a tutti il reddito di cittadinanza senza fare nulla, vero? Oppure no?", attacca la leader Giorgia Meloni. Nella frattura fra leghisti e grillini cerca nuovi spazi politici anche Forza Italia. "No Tav, no Tap, No Vax e via smontando, dai contratti di lavoro all'Ilva, i grillini si confermano dei veri e propri Attila", dice Maurizio Gasparri. Che lancia un messaggio a Salvini: "La Lega sulle opere pubbliche, esprimendo posizioni diverse e ragionevoli, ha la possibilità di fermare questa deriva".
 
Una linea condivisa da tutti i colonnelli berlusconiani. "Dopo aver tradito la piccola e media impresa questo governo si accanisce contro le famiglie del ceto medio. La Lega si svegli", incita Anna Maria Bernini, capogruppo forzista al Senato. Imitata dalla collega della Camera Mariastella Gelmini: "Ci aspettiamo che Salvini faccia sentire nel governo forte la voce del centrodestra e dei tanti cittadini che ci hanno votato per realizzare un programma di crescita e di sviluppo".
 
Chiude la vicepresidente della Camera Mara Carfagna: "Finalmente Salvini dice una parola chiara sulle grandi opere, che sono strategiche. Per la modernizzazione, contro l'oppressione fiscale e per la sicurezza dei cittadini, la Lega potrà contare sul sostegno di Forza Italia".
 
I commenti dei lettori