Politica

Governo, scontro sulla Tav. Toninelli: "Il contratto dice che va ridiscussa integralmente". E vuole referendum sulle grandi opere

Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli 
Di Maio torna sull'Alta velocità. Assicura: "Con la Lega ci metteremo d'accordo". Ma avverte: "Costa 10 miliardi mentre al Paese mancano bus, metro e strade". Il suo collega delle Infrastrutture affonda i colpi. E chiede consultazioni popolari per la decisione finale
2 minuti di lettura
ROMA. Ancora una giornata di duello a distanza Cinquestelle-Lega sulle grandi opere. Per il terzo giorno consecutivo, sulle infrastrutture va in scena il botta e risposta tra i due protagonisti della coalizione gialloverde. Con il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che avverte: "L'unica grande opera che è stata inserita nel contratto di governo è la Tav, il treno ad alta velocità Torino-Lione: chi dice che è un'opera buona o cattiva non sta rispettando il contratto di governo, perché lì c'è scritto che va ridiscussa integralmente in base agli accordi tra Italia e Francia ed il sottoscritto sta facendo proprio questo". Insomma, rivendica la competenza sulla partita e comunque sottolinea che la totale ridiscussione era prevista nel contratto. Ma non basta. Toninelli evoca il ricorso al referendum: "Prima le grandi opere cadevano tutte dall'alto perché portavano vantaggi a tutta la politica. Ora, prima di essere ipotizzate, dovranno interessare la gente con consultazioni popolari. Se non sono necessarie perchè ci sono alternative o sono costose, ci fermeremo prima".

Ma anche il vicepremier e ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, in mattinata ha parlato di Tav. Ha premesso: "Sono estremamente fiducioso che Lega e M5S troveranno un'intesa sulle grandi opere. Io e Salvini ci capiamo al volo, la Lega è sempre stata leale, noi non abbiamo pregiudizi sulle infrastrutture". Dopo questo tentativo di mediazione, ha però affondato i colpi ricordando che "si tratta di spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie". Quanto alla Tap - altro oggetto di scontro incandescente -  Di Maio ha detto: "Lasciamo che il presidente Conte, insieme ai ministri interessati, tra cui ci sono anche io, lavori a questo dossier". Insomma, un invito se possibile a non alimentare le polemiche mentre lo scontro sul merito resta intatto.

Anche Matteo Salvini ieri sera, parlando a una festa della Lega a Capriata d'Orba, nell'Alessandrino, aveva cercato di addolcire la pillola: "I 5Stelle sono gente affidabile", per poi incalzare: "Su qualche cosa però dobbiamo metterci d'accordo. Le infrastrutture servono, servono strade più belle e infrastrutture nuove, io voglio andare avanti".

Grandi opere, Salvini: "Con M5s serve confronto. Io non voglio smontare, voglio andare avanti"


E d'altra parte è da sabato che il duello sulle grandi opere tra i due partner della coalizione va avanti ininterrottamente.

Prima la discesa in campo di Alessandro Di Battista che dal Messico richiama il Movimento alla purezza delle origini invitando a ribadire i "no sani su Tav e Tap". Poi la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, che su Facebook scrive piccata che all'Italia, più che la Tap, "servono strade sicure, ferrovie, scuole, ricerca, università, bonifiche". Insomma, altro che grandi opere.  Oggi la ministra Lezzi è tornata a parlarne, invocando però il rigore dei numeri: "Troveremo un accordo sulla base dell'analisi costi-benefici e sul rispetto dei numeri che ne verranno fuori sia per Tav che per Tap. I numeri sono numeri", ha detto.

Un braccio di ferro che sembra destinato a continuare. Con le opposizioni che provano a infilarsi nel solco. In particolare Forza Italia con il vicepresidente Antonio Tajani che ha annunciato per mercoledì una visita ai cantieri della Torino-Lione. "È un'opera moderna e competitiva che fa crescere il Paese. Noi siamo per la realizzazione delle opere pubbliche che portano progresso e crescita. Questo governo non ha una politica per la crescita. Ci sono troppe contraddizioni".


 
I commenti dei lettori