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Vaccini, sì del Senato al milleproroghe. Proteste del Pd contro il rinvio dell'obbligo. Testo alla Camera solo a settembre

La protesta dei senatori Pd in aula sul decreto Milleproroghe: mostrano l'attacco social contro Burioni (lapresse)
Il gruppo dem: "Contestiamo l'inserimento di un tema avvertito da tutte le famiglie in un provvedimento amministrativo". A causa della pausa estiva, l'esame di Montecitorio slitta al prossimo mese. Quindi per l'iscrizione a scuola i genitori dovranno presentare l'autocertificazione. I presidi chiedono incontro alla ministra Grillo. Nuovo attacco social al virologo Burioni: in una foto appare come prigioniero delle Br
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ROMA. Il via libera del Senato è arrivato con 148 sì, 110 voti contrari e 3 astenuti. Ma la seduta sul milleproroghe è stata accesissima. Colpa dell'emendamento 5Stelle-Lega che prevede il rinvio dell'obbligo di vaccino per nidi e materne. Sono intervenuti tutti i senatori dem, in aula a Palazzo Madama. Il gruppo al Senato del Partito democratico, all'inizio della seduta, ha protestato contro l'inserimento della materia all'interno del decreto. "Contestiamo che sia stata fatta passare una modifica sostanziale del decreto Lorenzin - ha detto il senatore Pd Alan Ferrari - su un tema così sentito da tutte le famiglie italiane, all'interno di un decreto amministrativo come il milleproroghe". Insomma, il Pd ha provato a ritardare l'approvazione del provvedimento mentre la presidente Elisabetta Alberti Casellati richiamava al rispetto dei tempi.

"Al Pd viene messo il bavaglio - ha detto il senatore dem Davide Faraone - il rinvio dell'obbligo vaccinale inserito nel milleproroghe non sarà effettivo per l'inizio delle scuole. La maggioranza M5s- Lega quindi creerà un vero e proprio caos a settembre, e l'autocertificazione sarà una sorta di Far west, in cui la responsabilità della salute dei bambini sarà lasciata totalmente alle famiglie. Ci aspetta una resa dello Stato, su una materia pericolosissima". Il Milleproroghe dovrà in effetti essere approvato anche alla Camera. L'aula di Montecitorio tornerà a riunirsi l'11 settembre, quindi i genitori dei bambini per l'iscrizione a scuola dovranno ricorrere all'autocertificazione. I presidi già denunciano il caos normativo: la situazione, al rientro in classe, sarà "cristallizzata" ad oggi, ossia con la legge Lorenzin in vigore e l'unica modifica introdotta dalla circolare Grillo-Bussetti che consente appunto di portare un'autocertificazione al posto del certificato vaccinale della Asl. Hanno chiesto dunque un incontro urgente alla ministra Grillo.

Intanto il segretario, Maurizio Martina, ricorda l'iniziativa della petizione che potrà essere firmata nelle feste dell'Unità: "Il diritto alla salute non si rinvia". E c'è anche una raccolta di firme online sul sito del partito.



Contro il rinvio dell'obbligo di vaccino sono mobilitate anche le regioni di centrosinistra con l'assessore piemontese Antonio Saitta, coordinatore della commissione salute della conferenza delle Regioni, che annuncia l'intenzione di rivolgersi alla Consulta "perché la Santià non è una materia di esclusiva competenza dello Stato". Mentre i genitori dei bambini immunodepressi organizzano una petizione online contro le scelte del ministero.


C'è poi stato un nuovo attacco sui social contro Roberto Burioni, il virologo nel mirino del fronte No vax. Una immagine che - grazie al photoshop - lo ritrae imbavagliato davanti a un drappo delle Brigate Rosse. Già ieri gli era stato indirizzato un post su Fb con la frase: "Spero che affoghi".


Al professore la solidarietà Pd, che con il capogruppo al Senato Andrea Marcucci chiede al governo "che ha alimentato un risentimento contro la scienza, di dissociarsi".



 
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