Politica

Diciotti, fumata nera al vertice Ue. Di Maio e Salvini: "Pronti a tagliare i 20 mld". Martina: "Governo porta Paese sul baratro"

Il presidente del Consiglio Conte con i vicepremier Salvini e Di Maio (ansa)
Scontro Moavero-Di Maio su fondi all'Ue, la Farnesina prende le distanze: "Versare i contributi è un obbligo". Bruxelles: "Le minacce non funzionano". Il commissario Oettinger prospetta sanzioni. Il segretario dem: "Il governo sta tenendo in ostaggio 177 persone inermi per la sua follia propagandistica". Scendono in campo società civile e mondo cattolico
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ROMA -  È scontro tra Italia ed Europa sulla questione migranti. A Bruxelles il vertice tecnico dei 12 stati membri convocato dalla Commissione europea ha prodotto un nulla di fatto: nessun accordo è stato trovato sulla ripartizione dei 150 migranti presenti a bordo della nave Diciotti ferma al porto di Catania da 4 giorni. E secondo quanto trapelato, nel corso della riunione a porte chiuse si sarebbe parlato di un'"Italia isolata" anche perché "i ricatti del governo hanno peggiorato il clima".

Dura la replica del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "L'Italia ne trarrà le conseguenze - avverte - e, d'ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia" che c'è "tra parole e fatti, che trascolora in ipocrisia perseguendo un quadro coerente e determinato d'azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa".

Ma la linea dura non piace né all'opposizione: "Il governo - attacca Maurizio Martina - tiene in ostaggio quei migranti, è un fatto inaudito, il premier riferisca in Parlamento". Né alla società civile ("Comportamento del Governo deplorevole e irresponsabile"). Né al mondo cattolico: don Antonio Mazzi ha invitato addirittura il presidente della Cei di farsi legare davanti alla Diciotti.

• LA LINEA DURA DEL GOVERNO GIALLOVERDE
L'Italia, dunque, ne trarrà le conseguenze. Come? Secondo quanto si apprende, il governo esclude l'ipotesi di Italexit - come detto dallo stesso Luigi Di Maio stamattina - anche se l'orientamento è di mettersi di traverso e fare la voce grossa su tutti i temi che saranno affrontati in sede europea.

L'irritazione del presidente del Consiglio nasce dal fatto che a Bruxelles gli sherpa abbiano rifiutato di sottoscrivere una bozza di dichiarazione che era stata preparata dalla Commissione per una gestione comune degli sbarchi e della ripartizione dei migranti e dare così seguito alle conclusioni del Consiglio europeo di giugno.

Anche dal Viminale filtra la stessa posizione dura e intransigente: "Dalla Diciotti non sbarca nessuno. Su questo fronte il governo è compatto" sottolineano fonti del ministero dell'Interno secondo cui l'esito del vertice europeo è l'"ennesima dimostrazione che l'Europa non esiste".

Ma sul tavolo c'è un'altra questione: la minaccia ventilata ieri e ribadita oggi dal vicepremier Di Maio di bloccare i pagamenti del nostro paese all'Ue in mancanza di collaborazione nella ridistribuzione dei migranti che si trovano a bordo della nave Diciotti. Mentre crescono le divisioni nel Movimento sul caso Diciotti, e nonostante il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, sottolinei che "pagare i contributi all'Ue è un dovere legale dei membri", il ministro del Lavoro insiste: "Oggi l'Ue ha deciso di voltarci le spalle".

"A questo punto - continua Di Maio - l'Italia deve prendersi in maniera unilaterale una riparazione. Non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa. L'Unione Europea non vuole ottemperare ai principi concordarti nell'ultimo consiglio europeo? Noi siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all'Ue. Vogliono 20 miliardi dei cittadini italiani? Dimostrino di meritarseli e si prendano carico di un problema che non possiamo più affrontare da soli".

"I confini dell'Italia sono i confini dell'Europa. Agli italiani non chiederemo un centesimo di più. Lo dico da capo politico del M5S: visto che la Ue non rispetta i patti e non adempie ai suoi doveri - minaccia - noi come forza politica non siamo più disposti a dargli i 20 miliardi all'anno che pretendono".

• MOAVERO STOPPA DI MAIO SUI CONTRIBUTI UE
Da Rimini, dove è in corso il meeting di Comunione e Liberazione, interviene il ministro degli Esteri Enzo Moavero che stronca la minaccia di Di Maio all'Ue: "Versare i contributi è un dovere legale. Ci confronteremo su questo e altre questioni".

• MA SALVINI CONCORDA CON IL VICEPREMIER 5S
Ma Salvini concorda con il vcepremeir 5 Stelle. "I soldi pagati da italiani e immigrati regolari in tasse - dichiara il titolare del Viminale - devono finire agli italiani. Possiamo diminuire il contributo in quota parte sulla base di quello che l'Europa fa o non fa penalizzando l'Italia. Mi sembra un dovere ridiscutere queste spese condominiali".

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• L'OPPOSIZIONE: "IL GOVERNO PORTA IL PAESE SUL BARATRO"
Sulla politica del governo sui migranti arriva l'attacco del segretario dem, Maurizio Martina: "Chiedo al premier di riferire subito al Parlamento. La situazione è grave e drammatica". "Stiamo assistendo - aggiunge - all'incapacità dell'Esecutivo di gestire una situazione contenuta, violando il diritto e le leggi e isolandosi sempre di più dal resto d'Europa". "Il governo - accusa - sta tenendo in ostaggio 177 persone inermi per la sua follia propagandistica. Questo fatto è di una gravità inaudita e a questo punto di questo il presidente Conte deve immediatamente rispondere".

UE: "MINACCE ITALIA NON NON AIUTANO"
Da Bruxelles già in mattinata era arrivata una dichiarazione esplicita del portavoce della Commissione, Alexander Winterstein: "Le minacce non sono d'aiuto e non porteranno a una soluzione per i migranti a bordo alla Diciotti. Gli Stati membri hanno sempre pagato il loro contributo al bilancio dell'Ue. C'è un chiaro obbligo legale". E infatti qualche ora dopo il commissiario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, prospetta sanzioni se l'Italia non dovesse pagare.


• I NO ALL'ITALIA DAL BLOCCO SOVRANISTA
Notizie poco rassicuranti, per l'asse Salvini-Di Maio, arrivano anche dai governi del fronte "sovranista" che dovrebbero essere naturali alleati dell'esecutivo gialloverde. Dall'Ungheria, un no a qualsiasi forma di collaborazione. Moavero ha ha chiesto al ministro degli Esteri di Budapest Peter Szijjarto la disponibilità ad accogliere una parte dei migranti della 'Diciotti', "riscontrandone la contrarietà": la Farnesina parla di "dissonanze" con l'Ungheria sul tema. Ne parleranno il 28 agosto in un incontro Salvini e il premier Viktor Orban.

"Do poco conto alle minacce, e specialmente a minacce del genere", ha detto anche il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, rispondendo a una domanda sulla possibilità che l'Italia smetta di pagare almeno in parte i contributi Ue. "Non sopravvaluterei una cosa del genere", ha commentato il cancelliere.

Linea dura anche dal governo belga. Il segretario di Stato all'Asilo del Belgio, Theo Francken: "Non accoglieremo più migranti illegali dall'Africa del Nord, non è una soluzione".

L'unica apertura arriva solo dalla portavoce di Angela Merkel, Ulrike Demmer: "Non bisogna lasciare l'Italia da sola".


• SCENDONO IN CAMPO LA SOCIETÁ CIVILE E IL MONDO CATTOLICO
Sul caso Diciotti scende in campo il Tavolo Asilo, che raggruppa decine di associazioni, dalla Caritas a Sant'Egidio, da Emergency a Save the children chiedendo "al governo italiano con urgenza di autorizzare lo sbarco delle 150 persone ancora a bordo". Il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, pone l'attenzione sulle "radici cristiane dell'Europa (Vangelo di Giovanni 13, 1-5). E twitta #diciottivergognanazionale".

Il presidente della Fondazione Exodus, don Antonio Mazzi, ha deciso di rivolgersi in una lettera al presidente della Cei, Gualtiero Bassetti: "Telefona a tutti i vescovi, sappi che noi ci siamo, e poi vai davanti alla barca e costituisciti. Poi, allarga le braccia e fatti 'legare'".

"Con la vicenda della Diciotti, si è superato ogni limite! Il comportamento del Governo non solo è deplorevole ma irresponsabile. Non si può accettare che delle istituzioni continuino ad avere un atteggiamento superficiale e disumano nei confronti dei più deboli", è l'appello di Anpi, Arci, Cgil, Legambiente e Libera.

• SCONTRO DI MAIO-BOLDRINI
Il vicepremier grillino attacca quanti sono saliti a bordo della nave e cita Laura Boldrini. "Fanno la passerella a Catania ma non si sono visti ai funerali di Stato a Genova e mi riferisco a esponenti dell'opposizione". Replica l'ex presidente della Camera: "Trovo una vergogna che una figura istituzionale usi questi motivi per gestire una situazione complicata. Io potrei dire la stessa cosa. Sebbene lui fosse vicepresidente della Camera nella scorsa legislatura non l'ho visto in tante occasioni".

 
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