Politica

Salvini-Orbàn, il M5s prende le distanze: "Non riguarda il governo. Stop fondi europei all'Ungheria"

Viktor Orbàn e Matteo Salvini 
I capigruppo 5Stelle di Camera e Senato in una nota: "Gli ungheresi non si degnano di rispondere alla nostra richiesta di aiuto". Dall'opposizione FdI difende il ministro dell'Interno: "Farneticanti affermazioni" mentre il Pd lo attacca: "I leader dell'Europa dell'odio e della divisione vogliono fare l'Unione di Visegrad anche con l'Italia". Critiche da Fi, manifestazioni a Milano e proteste sui social
3 minuti di lettura
ROMA - "L'incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orban di martedì prossimo va considerato come un incontro solo ed esclusivamente politico e non, dunque, istituzionale o governativo". Lo precisano in una nota i capigruppo M5S di Camera e Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. "I Paesi che non aderiscono ai ricollocamenti e tutti quelli che nemmeno si degnano di rispondere alla richiesta d'aiuto dell'Italia, per noi non dovrebbero più ricevere i fondi europei. E tra questi, al momento, c'è anche l'Ungheria", concludono i capigruppo.

Ma a difendere Salvini dall'attacco dell'alleato grillino intervengono, dall'opposizione, i capigruppo di Fratelli d'Italia di Camera e Senato, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. "La Lega - dichiarano - con la quale condividiamo amicizia e rispetto per le politiche del primo ministro magiaro, chiarisca formalmente se nel governo Conte le farneticanti affermazioni dei grillini trovano qualche spazio". "Siamo lieti - aggiungono i due parlamentari FdI - che il ministro dell'Interno incontri chi come lui sta cercando di arginare l'invasione di immigrati clandestini della quale l'Europa è vittima. Auspichiamo che l'incontro sia finalizzato al rafforzamento di comuni politiche di intransigenza e tutela dei rispettivi popoli".
Attacca il Partito democratico. "Martedì 28 - dice il deputato dem Emanuele Fiano - saremo in tanti a Milano in Piazza San Babila come Pd, insieme a Europa senza Muri, per manifestare il nostro dissenso contro Orbàn e la sua Europa dell'egoismo e dei fili spinati. Il Ministro Salvini, mentre chiede aiuto agli altri Paesi europei per risolvere l'indecente sequestro degli eritrei sulla nave Diciotti, incontra il leader ungherese che più di ogni altro ha da tempo sentenziato che non ci sarà mai nessun aiuto. Salvini e Orbàn sono i leader dell'Europa dell'odio e della divisione, vogliono fare l'Unione di Visegrad anche con l'Italia. Contro la storia di questo continente. I Cinque Stelle si sveglino: è finito il tempo delle belle dichiarazioni utili per i telegiornali, qui o si costruisce il futuro dei nostri figli, o lo si distrugge come vogliono quei due".

E critica Forza Italia. "La presa di distanze del M5s - sottolinea Osvaldo Napoli - è il sintomo clamoroso di una divisione sempre più netta fra i due contraenti del contratto. È sempre possibile, ovviamente, che Di Maio smentisca i capigruppo del suo partito, ma rimane il fatto che la linea del governo sull'immigrazione non è affatto unitaria e univoca come si vorrebbe far credere".
Il bilaterale tra premier sovranista ungherese e vicepremier leghista italiano avviene all'indomani dello scontro tra Italia e Ue consumatosi proprio sui migranti della Diciotti. Il vertice tecnico dei 12 stati membri convocato ieri a Bruxelles dalla Commissione europea ha prodotto un nulla di fatto: nessun accordo è stato trovato sulla ripartizione dei 150 migranti presenti a bordo della nave ferma nel porto di Catania da 4 giorni.

E un no secco all'Italia a qualsiasi forma di collaborazione era arrivato proprio dall'Ungheria. Il ministro degli Esteri italiano, Enzo Moavero Milanesi, aveva chiesto al suo omologo di Budapest, Péter Szijjartò, la disponibilità ad accogliere una parte dei migranti della 'Diciotti', "riscontrandone la contrarietà": la Farnesina parla di "dissonanze" con l'Ungheria sul tema. Inevitabilmente, questo contrasto sarà all'ordine del giorno il 28 agosto dell'incontro Salvini-Orbàn.

Continuano dunque le prese di distanza tra il M5S e la politica anti-immigrati del loro alleato, il ministro dell'Interno leghista. La vicenda della nave Diciotti, ad esempio, con relativa posa da "padrone cattivo" di Salvini, sta creando non pochi malumori all'interno dei 5 Stelle, specie quelli più legati all'origine movimentista.

A Milano, dove si svolgerà l'incontro, è cominciata la protesta della società civile sia in piazza che sui social. A poche centinaia di metri di distanza dalla prefettura di Milano, dove il primo ministro ungherese Orbàn martedì incontrerà Salvini (si terrà in Piazza San Babila alle 17, contemporaneamente al vertice), si terrà una manifestazione spontanea. All'iniziativa, lanciata da Giuseppe Civati di Possibile, hanno aderito alcune associazioni ('Insieme senza muri', insieme ai Sentinelli di Milano), per protestare contro "un'idea d'Europa sovranista e nazionalista che non ci appartiene". E "per ricordare a entrambi (Orban e Salvini, ndr) il valore della solidarietà e dell'accoglienza".

Su Facebook sono già oltre 3mila le persone interessate alla protesta spontanea. E già alcuni esponenti del Pd e della giunta milanese hanno annunciato la loro presenza. Come, ad esempio, l'assessore Pierfrancesco Majorino: "Ci saremo anche noi. Per contrapporre alla violenza delle loro politiche il valore dell'accoglienza e della responsabilità nella gestione dell'immigrazione".

Anche il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati, aderirà all'iniziativa."È gravissimo - ha detto - che il ministro Salvini incontri il primo ministro ungherese proprio a Milano, città che negli anni ha saputo coniugare sviluppo e inclusione, svendendo la nostra città e i milanesi, che non si piegheranno certo a un'immagine del tutto contraria a quella che da sempre esprimono",  "Victor Orbàn - ha aggiunto Bussolati - non è solo l'opposto di tutto ciò che rappresenta per noi l'Ue, ma la sua politica, sovranista e xenofoba, è contraria agli interessi degli italiani in Europa e nel Mediterraneo".

 
I commenti dei lettori