L’appello al ragionamento e all’unità lanciato da John Fitzgerald Veltroni sulle colonne di questo giornale ha sortito effetti immediati: tutte le 18.000 componenti del centrosinistra si stanno menando all’unisono con ritrovata lena. A un primo e sommario esame sembrerebbe una strategia suicida, disperante, folle, perdente, autolesionista, imbecille, il seppuku collettivo per nulla onorevole di una classe dirigente che rappresenta quattro tessere in croce e crede ancora di parlare a nome di qualcuno. Trattasi invece di un cronoprogramma elettorale studiato nei minimi particolari di cui anticiperò con piacere le magnifiche mosse e progressive.
Settembre 2018 Renzi stoppa Zingaretti che stoppa Martina che stoppa Gualmini che stoppa Calenda, dribbla Causio che passa a Tardelli, Musiello, Antognoni e Cottarelli. Cacciari si lamenta su La7 ché voleva stopparli tutti lui. Pd al 6%.
Ottobre 2018 Successo della nuova Leopolda a Firenze: riempita quasi del tutto la cabina telefonica di fianco alla vecchia stazione. Cacciari si lamenta su La7 che Firenze è bella ma non ci vivrebbe. Pd al 5%.
Novembre 2018 D’Alema: “Il Pd è morto”. Poderosa risalita nei sondaggi. Renzi: “Tutto merito degli 80 euro”. Pd al 4%. Cacciari è in ferie: La7 chiude per inventario.
Dicembre 2018 Zingaretti riunisce i fedelissimi a Roma, ma emergono nuovi dubbi sulla sua effettiva popolarità: il 90 per cento dei 12 presenti gli chiede la ricetta degli arancini di Montalbano. Cacciari su La7: “Ritornare a “Provaci ancora Prof’”. Pd al 3 per cento.
Gennaio 2019 Finalmente completato il Cda Rai: al posto di Foa si insedia Fabrizio Bracconeri, già ragazzo della Terza C, che alla prima seduta propone di invadere la tv polacca. Il Pd riceve la direzione della Tgr Molise e non si oppone. Cacciari si lamenta su La7 che il Molise è come il carisma di Orfini: non esiste. Pd al 2 per cento.
Febbraio 2019 Il Governo approva il reddito di cittadinanza: verrà reperito tassando gli elettori di minoranza. Nessuno nel Pd se ne accorge perché sono tutti occupati a twittarsi contro. Cacciari su La7 si lamenta che dacché è passato a Iliad, quando chiama Sartre trova sempre occupato. Pd all’1 per cento.
Marzo 2019 Ultimi giorni di campagna elettorale: durante un incontro segreto a Teano, Pd, LeU, PaP, +Europa e una dozzina di partiti comunisti riescono miracolosamente a fissare una lista unica con cui trionfano alle elezioni dopo che lo spread aveva raggiunto i bastioni di Tanneuser e l’Albania aveva rilevato il nostro debito sovrano. Ma un secondo dopo il voto, Cacciari, su La7...
Settembre 2018 Renzi stoppa Zingaretti che stoppa Martina che stoppa Gualmini che stoppa Calenda, dribbla Causio che passa a Tardelli, Musiello, Antognoni e Cottarelli. Cacciari si lamenta su La7 ché voleva stopparli tutti lui. Pd al 6%.
Ottobre 2018 Successo della nuova Leopolda a Firenze: riempita quasi del tutto la cabina telefonica di fianco alla vecchia stazione. Cacciari si lamenta su La7 che Firenze è bella ma non ci vivrebbe. Pd al 5%.
Novembre 2018 D’Alema: “Il Pd è morto”. Poderosa risalita nei sondaggi. Renzi: “Tutto merito degli 80 euro”. Pd al 4%. Cacciari è in ferie: La7 chiude per inventario.
Dicembre 2018 Zingaretti riunisce i fedelissimi a Roma, ma emergono nuovi dubbi sulla sua effettiva popolarità: il 90 per cento dei 12 presenti gli chiede la ricetta degli arancini di Montalbano. Cacciari su La7: “Ritornare a “Provaci ancora Prof’”. Pd al 3 per cento.
Gennaio 2019 Finalmente completato il Cda Rai: al posto di Foa si insedia Fabrizio Bracconeri, già ragazzo della Terza C, che alla prima seduta propone di invadere la tv polacca. Il Pd riceve la direzione della Tgr Molise e non si oppone. Cacciari si lamenta su La7 che il Molise è come il carisma di Orfini: non esiste. Pd al 2 per cento.
Febbraio 2019 Il Governo approva il reddito di cittadinanza: verrà reperito tassando gli elettori di minoranza. Nessuno nel Pd se ne accorge perché sono tutti occupati a twittarsi contro. Cacciari su La7 si lamenta che dacché è passato a Iliad, quando chiama Sartre trova sempre occupato. Pd all’1 per cento.
Marzo 2019 Ultimi giorni di campagna elettorale: durante un incontro segreto a Teano, Pd, LeU, PaP, +Europa e una dozzina di partiti comunisti riescono miracolosamente a fissare una lista unica con cui trionfano alle elezioni dopo che lo spread aveva raggiunto i bastioni di Tanneuser e l’Albania aveva rilevato il nostro debito sovrano. Ma un secondo dopo il voto, Cacciari, su La7...