Politica

Salvini-Di Maio, segnali di pace all'Ue sulla manovra. Tensione Lega-5Stelle sul ddl anticorruzione

I due vicepremier, Di Maio e Salvini 
I due vicepremier assicurano che i conti resteranno in ordine. Conte, dopo il vertice di maggioranza: "Terremo insieme crescita e stabilità". Il ministro dell'Interno ai 5S: "Nella legge di bilancio il reddito di cittadinanza ci sarà". Il leader pentastellato: "Sì alla flat tax, ma non aiuti i ricchi". Ma restano le divergenze sulla giustizia
2 minuti di lettura
ROMA. Salvini e Di Maio a tutto campo. I due vicepremier si lanciano messaggi, in particolare sulla legge di bilancio e sul disegno di legge anticorruzione (che dovrebbe arrivare entro la settimana in consiglio dei ministri). Rivendicano le loro diverse priorità. Pongono paletti. Ma entrambi inviano segnali di pace all'Unione europea. Stamattina a Palazzo Chigi c'è stato un vertice di maggioranza sui temi economici con il presidente del Consiglio Conte, i due vicepremier, il ministro dell'Economia Tria, quello degli Esteri Moavero e degli Affari europei Savona. "L'obiettivo è una manovra nel segno della crescita nella stabilità. Ci aggiorneremo anche domani", ha detto al termine il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Sarà una legge di bilancio coraggiosa e terrà anche i conti in ordine. Non sfidiamo l'Unione europea", ha aggiunto Luigi Di Maio. Che ha insistito: non c'è alcuna contrapposizione con Tria, anzi vince il gioco di squadra. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha confermato la linea dell'equilibrio: "Vogliamo rispettare gli impegni presi con gli italiani restando nei vincoli imposti dagli altri". Effetto della pressione dei mercati? Di una moral suasion di Tria o addirittura del Colle? Non si sa quanto durerà ma di sicuro l'aria, nelle ultime ore, è cambiata. Tanto che il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dice: "Le aperture di Salvini fanno ben sperare".

Di Maio: "Su economia non alternativi alla Lega". Ma le divergenze restano
Certo le differenze di fondo, tra i due alleati, restano. Di Maio si preoccupa di disinnescare - pubblicamente - tutti i conflitti potenziali, non pochi, tra gli obiettivi economici della Lega e di 5Stelle. "Reddito cittadinanza e flat tax non sono alternativi", ha detto al termine del vertice. Matteo Salvini, in mattinata a Radio anch'io aveva chiarito qual è la linea della Lega sui temi economici: "La priorità resta la legge Fornero che è palesemente sbagliata. Arrivare a quota 100 e mandare in pensione chi se lo è meritato". E il reddito di cittadinanza, battaglia chiave dei 5Stelle, che ieri il vicepremier leghista - riunito con i suoi - non ha neppure menzionato? "Sarà nella manovra - ha risposto - quella di ieri era una riunione sui temi economici della Lega: il reddito di cittadinanza è una battaglia dei Cinquestelle, non metto becco nei temi altrui, ma in governo siamo in due". E se Salvini tratta con sufficienza il reddito di cittadinanza, Di Maio - parlando a Radio radicale - fa capire che il Movimento vigilerà sul provvedimento bandiera della Lega: "La flat tax e la pace fiscale sono tutti argomenti da contratto, devono aiutare i più deboli, se favoriscono i più ricchi non va bene".



Salvini, ddl anticorruzione: "No a processi sommari"
Ma c'è un altro tema che potrebbe agitare il rapporto con i 5 Stelle, il ddl anticorruzione, che il Movimento ha ribattezzato addirittura con l'hashtag #SpazzaCorrotti. Salvini sembra frenare rispetto all'entusiasmo di Di Maio e Bonafede: "Sul Daspo a vita per i corrott stiamo leggendo e rileggendo il testo: la lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità, come quella alle mafie. Ma bisogna stare attenti a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da paese civile. Ma chi corrompe deve pagare". Insomma, sembra adottare - almeno in parte - le posizioni garantiste su cui è in pressing in queste ore soprattutto Forza Italia.


Di Maio: "Domani ddl Bonafede in Cdm"
Ben diversi i toni dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio, dei 5Stelle. Corrotti e corruttori "non vedranno più lo Stato", ha detto. Vale per politici e dirigenti pubblici ma anche per gli imprenditori con appalti nella pubblica amministrazione. "Il decreto anti corruzione toglie le mani dalla marmellata a tanta gente e se vieni preso con le mani nella marmellata non vedi più lo Stato, se sei un politico o un dirigente pubblico". Più tardi annuncia che il ddl Bonafede sarà in consiglio dei ministri domani. Lo stesso disegno di legge che per Salvini è ancora sotto esame, letto e riletto? Alla fine arriva la conferma ufficiale. Il disegno di legge anticorruzione sarà in consiglio dei ministri domani alle 16.





 
I commenti dei lettori