Politica

Milleproroghe, c'è la prima fiducia gialloverde. Il Pd occupa l'aula di Montecitorio: "Atto grave e illegittimo"

I deputati dem in aula a Montecitorio 
"È stata autorizzata su un testo che è cambiato in molti punti". Al centro dello scontro gli articoli che riguardano i vaccini e soprattutto i fondi per le periferie, sui quali il premier Conte e l'Anci avevano raggiunto un accordo
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ROMA -  Il governo mette la fiducia sul decreto Milleproroghe e i deputati del Pd per protesta occupano l'aula di Montecitorio. Un gruppo di parlamentari dem si è accomodato anche sui banchi occupati abitualmente dal governo. Il Pd, ma anche Forza Italia e Fratelli d'Italia, contestano la legittimità dell'atto, dato che la fiducia è stata autorizzata dal Consiglio dei ministri del 24 luglio, prima che il decreto fosse firmato dal presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Milleproghe, prima fiducia del governo tra fischi e proteste del Pd. Giachetti: "Atto illegittimo"

Da quel momento, ha spiegato il dem Roberto Giachetti, il decreto Milleproroghe, "è cambiato sostanzialmente, sul tema vaccini tre volte, su altri ancora è stato modificato" per cui "la fiducia autorizzata dal Cdm non può riferirsi al testo in esame alla Camera". Il passo per chiedere la fiducia è stata una richiesta grillina di interrompere la discussione generale in cui erano iscritti a parlare tutti i deputati dem. La proposta è passata con 293 voti favorevoli e 224 contrari. Subito dopo è arrivata la richiesta formale di voto di fiducia avanzata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento. Poi si è riunita la conferenza dei capigruppo che ha deciso di votare la fiducia domani alle 12 e 40. 
Al centro dello scontro soprattutto gli articoli che riguardano i vaccini e i fondi per le periferie. Su questo punto il premier Giuseppe Conte e l'Anci, l'associazione dei Comuni italiani, avevano raggiunto un accordo per avviare nei prossimi tre anni un pacchetto di opere i cui lavori sono pronti a partire. Il Pd stamattina aveva proposto di ritirare tutti gli emendamenti e concentrare la discussione solo su vaccini e fondi per le periferie. Ad un certo punto i dem hanno chiesto di sospendere la seduta per verificare le intenzioni del governo sui soldi per i Comuni. La fiducia è posta sul testo approvato dalle Commissioni, vale a dire con il taglio di 1,1 miliardi alle periferie, senza recepire l'intesa raggiunta ieri con l'Anci per il ripristino dei fondi.

La proposta del Pd è stata respinta ed è arrivata invece la richiesta di fiducia. Con l'impossibilità di dare avvio all'accordo Conte-Anci in questo provvedimento. E con i democratici che decidono di occupare l'aula. "Questo governo non rispetta il ruolo e le prerogative del Parlamento, minaccia gli organi costituzionali, fa e disfa alla faccia delle competenze: scivoliamo ogni giorno di più verso un pericoloso autoritarismo", commenta la deputata dem Deborah Serracchiani. 

"Mettere la fiducia è un atto grave e illegittimo. A loro delle istituzioni, del rapporto con il Parlamento e con le opposizioni non importa nulla interessa solo il potere", accusano il capogruppo Pd Graziano Delrio e il deputato Emanuele Fiano. "Il governo dichiara di avere messo la fiducia sul Milleproroghe il 24 luglio, ma esso reca la data del 25 luglio: quindi la fiducia è stata posta su un atto ancora non esistente. Il Pd in queste ore sta occupando l'aula in segno di protesta di fronte a questa indecenza messa in pratica dall'esecutivo giallo-verde", conclude il deputato Stefano Ceccanti. La replica arriva da Riccardo Fraccaro, ministro per i rapporti con il Parlamento: "Secondo l'opposizione il Consiglio dei ministri non potrebbe approvare il provvedimento e contestualmente dare mandato per eventualmente porre la fiducia. Questo è un punto che abbiamo verificato con gli uffici di Palazzo Chigi: non solo è legittimo, ma ci sono anche dei precedenti". E poi si difende. "Non è mai bello mettere la fiducia ma in questo caso si tratta di un atto dovuto, perché il provvedimento deve tornare al Senato con la scadenza a ridosso, il 23 settembre".
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